Examining the correlation between Alzheimer's Disease risk, plasma antioxidant concentrations, and adherence to the Mediterranean Diet: a sustainable approach to prevention and health promotion.

Alzheimer’s disease (AD) is the most common neurodegenerative disease in the elderly population. AD affects cognitive function by worsening memory and can lead people to become unable to function independently. The condition preceding this pathology is defined Mild Cognitive Impairment (MCI), an intermediate stage from normal cognition to dementia. At present, these diseases are incurable, but they could be prevented through lifestyle changes. Modifiable lifestyle factors may influence the risk of developing AD, i.e. physical activity, smoking, alcohol consumption, sleep, and diet. The Mediterranean Diet (MedDiet) is a healthy dietary pattern which has been related to a lower risk of certain chronic diseases, including neurodegenerative diseases. MedDiet is characterized by some bioactive compounds that are beneficial to health. Researchers agree on the positive role of polyphenols that can cross the blood-brain barrier, scavenge pathological concentrations of reactive oxygen and nitrogen species, and chelate transition metal ions. Additionally, the MedDiet’s emphasis on nutrient-dense, whole foods aligns with current public health recommendations aimed at preventing obesity, supporting metabolic health, and fostering sustainable eating practices. Thus, the aim of this study was to investigate the potential correlation between, adherence to the MedDiet, and plasma antioxidant levels in AD patients, MCI patients and healthy subjects. Specifically, the study focused on measuring plasma concentrations of polyphenols, flavonoids, ROS, SOD activity, and oxygen radical absorbance capacity (ORAC) in a cohort of patients diagnosed with AD and MCI. Additionally, lipid peroxidation and fluidity of erythrocyte membranes were assessed in the same patient cohort. Adherence to the MedDiet was assessed using the Medi-Lite questionnaire, while the MedQ-SUS was employed to evaluate the environmental sustainability of the participants' dietary choices. The results obtained were subsequently compared with those from a control group of healthy individuals. Significant results in Medi-lite score, ORAC assay, flavonoids content, ROS concentration and lipid peroxidation of erythrocyte membranes were obtained comparing AD and MCI results to control group. These findings underscore the beneficial impact of the MedDiet on neurodegenerative disorders such as AD and MCI, primarily attributed to its high antioxidant content. Furthermore, adherence to MedDiet not only confers significant health advantages for individuals but also promotes environmental sustainability, given its resource-efficient and ecologically advantageous attributes.

Il morbo di Alzheimer (AD) è la malattia neurodegenerativa più comune nella popolazione anziana. AD colpisce la funzione cognitiva peggiorando la memoria e può portare le persone a diventare incapaci di vivere in modo indipendente. La condizione che precede questa patologia è definita Mild Cognitive Impairment (MCI), uno stadio intermedio dalla cognizione normale alla demenza. Attualmente, queste malattie sono incurabili, ma potrebbero essere prevenute attraverso cambiamenti nello stile di vita. Fattori di stile di vita modificabili possono influenzare il rischio di sviluppare l'AD, es. attività fisica, fumo, consumo di alcol, sonno e dieta. La dieta mediterranea (MedDiet) è un regime alimentare sano che è stato collegato ad un minor rischio di alcune malattie croniche, tra cui le malattie neurodegenerative. La MedDiet è caratterizzata da alcuni composti bioattivi che sono benefici per la salute. I ricercatori concordano sul ruolo positivo dei polifenoli che possono attraversare la barriera emato-encefalica, eliminare le concentrazioni patologiche di ossigeno reattivo e di specie di azoto, nonché gli ioni chelati dei metalli di transizione. Inoltre, l’abbondanza di alimenti integrali nella MedDiet si allinea con le attuali raccomandazioni sulla salute pubblica volte a prevenire l'obesità, sostenere la salute metabolica e promuovere pratiche alimentari sostenibili. Pertanto, l'obiettivo di questo studio era quello di studiare la potenziale correlazione tra aderenza alla MedDiet e livelli di antiossidanti plasmatici in pazienti con AD, MCI e soggetti sani. Nello specifico, lo studio si è concentrato sulla misurazione delle concentrazioni plasmatiche di polifenoli, flavonoidi, ROS (specie reattive dell’ossigeno), attività dell’enzima SOD (superossido dismutasi) e capacità di assorbimento dei radicali dell'ossigeno (ORAC) in una coorte di pazienti con diagnosi di AD e MCI. Inoltre, nella stessa coorte di pazienti sono state valutate la perossidazione lipidica e la fluidità delle membrane eritrocitarie. L'aderenza alla MedDiet è stata valutata utilizzando il questionario Medi-Lite, mentre il MedQ-SUS è stato impiegato per valutare la sostenibilità ambientale delle scelte alimentari dei partecipanti. I risultati ottenuti sono stati successivamente confrontati con quelli di un gruppo di controllo di individui sani. Risultati significativi nel punteggio Medi-lite, nel test ORAC, nel contenuto di flavonoidi, nella concentrazione di ROS e nella perossidazione lipidica delle membrane degli eritrociti sono stati ottenuti confrontando i risultati di AD e MCI con il gruppo di controllo. Questi risultati sottolineano l'impatto benefico della MedDiet sui disturbi neurodegenerativi come AD e MCI, attribuito principalmente al suo elevato contenuto di antiossidanti. Inoltre, l'aderenza alla MedDiet non solo conferisce significativi vantaggi per la salute degli individui, ma promuove anche la sostenibilità ambientale, grazie all’efficiente utilizzo delle risorse.