The contemporary development of the facades design represents an interesting area of research and experimentation: these are new interesting spaces for architectural reactivation of existing assets; shapeless and plural spaces, available to be proposed as an alternative to the historic concept of "threshold" which is seen today as a possible dimensional expansion and that can become the opportunity to develop new qualities of the project: functional, connective, environmental and aesthetical ones. With this report, among the many possibilities available, I tried to highlight how it is possible to generate new spaces, capable of implementing the quality of the construction, thanks to a new technical and aesthetical interpretation of the shell, that represents the real threshold between inside and outside. The extension of the threshold space can be controlled by investing on creative projects that involve the recent built environment. Interpreting spatial and technological potential of an interface system, the skin of the facade becomes a "boundary surface" that favors the integration process and the communication with the environments it is interfaced with: the delimitation of the space becomes a “converter” and the separation element that once was rigid becomes a transit and exchange place. Today the recovery of spaces and buildings of the large modern production implicates the reactivation of unshown potential through the implementation of new standards for quality and the improvement of building’s value, both in the residential and public fields. It’s also important to not underestimate the great potential in terms of eco-sustainability of these interventions: these new volumes become real filters, capable of improving the energy performance of buildings.

Un interessante ambito di ricerca e sperimentazione progettuale verte attorno alle nuove facciate pensate nelle riqualificazioni contemporanee come veri e propri spazi di riattivazione architettonica del patrimonio esistente. Spazi informi, plurali, aperti e disponibili per nuovi destini da proporre per lo storico concetto di “soglia” che, oggi, vede una sua possibile dilatazione dimensionale e che può essere interpretata dal progetto in nuove qualità: funzionali, connettive, ambientali ed estetiche. Tra le tante possibilità esistenti, con la presente ricerca, si è posto in evidenza come, grazie a una nuova interpretazione tecnica ed estetica dell’involucro (vera e propria soglia tra interno ed esterno) è possibile generare nuove spazialità in grado di implementare gli standard qualitativi del costruito. L’estensione dello spazio della soglia è verificabile appunto nell’investimento creativo sulla facciata dei recenti organismi edilizi, vero e proprio palinsesto di possibilità. La pelle e lo spazio della facciata divengono, interpretando potenzialità spaziali e tecnologiche un sistema di interfaccia, come la frontiera, la “superficie limite” che favorisce il processo di integrazione e di comunicazione tra gli ambienti da essa interfacciati: la delimitazione dello spazio diviene un elemento convertitore e la separazione, un tempo rigida, diviene possibilità di transito, una continua attività di scambio. Recuperare spazi ed edifici della vasta produzione moderna significa oggi riattivare potenzialità inespresse attraverso l’implementazione di nuovi standard di qualità, sia nel residenziale che nel pubblico, aggiungendo valore all’edificio sul quale opera. Da non sottovalutare poi le grandi potenzialità dal punto di vista di eco-sostenibilità di questi interventi: tali nuovi volumi diventano dei veri e propri filtri, capaci di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici sui quali intervengono.

L’architettura dell’involucro Spazi di riattivazione architettonica del patrimonio edilizio esistente / Belluzzi, Fabrizio. - (2017 Mar 02).

L’architettura dell’involucro Spazi di riattivazione architettonica del patrimonio edilizio esistente.

BELLUZZI, FABRIZIO
2017-03-02

Abstract

The contemporary development of the facades design represents an interesting area of research and experimentation: these are new interesting spaces for architectural reactivation of existing assets; shapeless and plural spaces, available to be proposed as an alternative to the historic concept of "threshold" which is seen today as a possible dimensional expansion and that can become the opportunity to develop new qualities of the project: functional, connective, environmental and aesthetical ones. With this report, among the many possibilities available, I tried to highlight how it is possible to generate new spaces, capable of implementing the quality of the construction, thanks to a new technical and aesthetical interpretation of the shell, that represents the real threshold between inside and outside. The extension of the threshold space can be controlled by investing on creative projects that involve the recent built environment. Interpreting spatial and technological potential of an interface system, the skin of the facade becomes a "boundary surface" that favors the integration process and the communication with the environments it is interfaced with: the delimitation of the space becomes a “converter” and the separation element that once was rigid becomes a transit and exchange place. Today the recovery of spaces and buildings of the large modern production implicates the reactivation of unshown potential through the implementation of new standards for quality and the improvement of building’s value, both in the residential and public fields. It’s also important to not underestimate the great potential in terms of eco-sustainability of these interventions: these new volumes become real filters, capable of improving the energy performance of buildings.
2-mar-2017
Un interessante ambito di ricerca e sperimentazione progettuale verte attorno alle nuove facciate pensate nelle riqualificazioni contemporanee come veri e propri spazi di riattivazione architettonica del patrimonio esistente. Spazi informi, plurali, aperti e disponibili per nuovi destini da proporre per lo storico concetto di “soglia” che, oggi, vede una sua possibile dilatazione dimensionale e che può essere interpretata dal progetto in nuove qualità: funzionali, connettive, ambientali ed estetiche. Tra le tante possibilità esistenti, con la presente ricerca, si è posto in evidenza come, grazie a una nuova interpretazione tecnica ed estetica dell’involucro (vera e propria soglia tra interno ed esterno) è possibile generare nuove spazialità in grado di implementare gli standard qualitativi del costruito. L’estensione dello spazio della soglia è verificabile appunto nell’investimento creativo sulla facciata dei recenti organismi edilizi, vero e proprio palinsesto di possibilità. La pelle e lo spazio della facciata divengono, interpretando potenzialità spaziali e tecnologiche un sistema di interfaccia, come la frontiera, la “superficie limite” che favorisce il processo di integrazione e di comunicazione tra gli ambienti da essa interfacciati: la delimitazione dello spazio diviene un elemento convertitore e la separazione, un tempo rigida, diviene possibilità di transito, una continua attività di scambio. Recuperare spazi ed edifici della vasta produzione moderna significa oggi riattivare potenzialità inespresse attraverso l’implementazione di nuovi standard di qualità, sia nel residenziale che nel pubblico, aggiungendo valore all’edificio sul quale opera. Da non sottovalutare poi le grandi potenzialità dal punto di vista di eco-sostenibilità di questi interventi: tali nuovi volumi diventano dei veri e propri filtri, capaci di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici sui quali intervengono.
Rigenerazione architettonica; Recupero patrimonio esistente; Architettura dell’involucro
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Descrizione: tesi_belluzzi
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/245581
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