OBIETTIVI Gli operatori sanitari sono una categoria ad alto rischio di esposizione a malattie infettive prevenibili con la vaccinazione (MMWR, 2011) e possono rappresentare un rischio per pazienti suscettibili (Tafuri, 2009). Il Piano di Prevenzione Vaccinale 2012-2014 (PPV) raccomanda fortemente per tutti gli operatori sanitari e gli studenti dei corsi di laurea e di diploma delle aree sanitarie la vaccinazione come strumento di prevenzione. L’obiettivo dello studio è ridurre la trasmissione in ospedale di microrganismi responsabili di patologie trasmissibili con la vaccinazione, mediante l’offerta vaccinale ai soggetti suscettibili. METODI È stata svolta un’indagine fra il personale di assistenza dell’Ospedale Pediatrico di Ancona e un campione di studenti del corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche attraverso la somministrazione di un questionario appositamente predisposto. Sono state indagate le seguenti variabili: sesso, età, professione (medico, infermiere, studente, altro), stato vaccinale ed eventuale immunizzazione naturale nei confronti delle principali patologie prevenibili con la vaccinazione. RISULTATI Hanno risposto 261 operatori sanitari e 65 studenti. Tra gli operatori sanitari, l’82% (n=215) erano donne, con un’età media pari a 42 anni (range 24-65 anni). Il 17% erano medici, il 52% infermieri e il 31% hanno indicato come riposta “altro”. Oltre la metà degli operatori ha dichiarato di non essere immune per la pertosse (56%) e percentuali significative si sono rilevate anche per tetano (46%), per difterite/tetano (43%) e per la parotite (41%). Percentuali inferiori invece si sono registrate per epatite B (29%), rosolia (26%), morbillo (20%) e varicella (17%). Tra gli studenti, invece, il 57% (n=37) erano femmine, con un’età media di 22 anni (range 20-26 anni). Una percentuale rilevante ha dichiarato di non essere immune per la pertosse (35%), per la rosolia (29%), per la parotite (28%), per il morbillo (28%) e per la varicella (21%). Percentuali inferiori si sono rilevate per difterite/tetano (5%) e per l’epatite B (3%). Tutti hanno dichiarato di essere immuni per il tetano. CONCLUSIONI Dall’analisi emerge che il 31% degli operatori e il 23% degli studenti sono immuni solo per la metà delle patologie indagate. Per tale motivo, come raccomandato dal nuovo PPV, è necessario enfatizzare l’importanza della vaccinazione quale strumento di prevenzione ed attuare un programma di sorveglianza rivolto a tutti gli operatori e agli studenti.

Suscettibilita’ a malattie prevenibili con le vaccinazioni in un setting ospedaliero / Marigliano, A; Di Tondo, E; Incicchitti, L; De Paolis, M; D'Errico, Marcello Mario. - (2012), pp. 787-787. (Intervento presentato al convegno L'Igienista verso le nuove esigenze di salute tenutosi a Santa Margherita di Pula (Cagliari) nel 3-6 ottobre 2012).

Suscettibilita’ a malattie prevenibili con le vaccinazioni in un setting ospedaliero

D'ERRICO, Marcello Mario
2012-01-01

Abstract

OBIETTIVI Gli operatori sanitari sono una categoria ad alto rischio di esposizione a malattie infettive prevenibili con la vaccinazione (MMWR, 2011) e possono rappresentare un rischio per pazienti suscettibili (Tafuri, 2009). Il Piano di Prevenzione Vaccinale 2012-2014 (PPV) raccomanda fortemente per tutti gli operatori sanitari e gli studenti dei corsi di laurea e di diploma delle aree sanitarie la vaccinazione come strumento di prevenzione. L’obiettivo dello studio è ridurre la trasmissione in ospedale di microrganismi responsabili di patologie trasmissibili con la vaccinazione, mediante l’offerta vaccinale ai soggetti suscettibili. METODI È stata svolta un’indagine fra il personale di assistenza dell’Ospedale Pediatrico di Ancona e un campione di studenti del corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche attraverso la somministrazione di un questionario appositamente predisposto. Sono state indagate le seguenti variabili: sesso, età, professione (medico, infermiere, studente, altro), stato vaccinale ed eventuale immunizzazione naturale nei confronti delle principali patologie prevenibili con la vaccinazione. RISULTATI Hanno risposto 261 operatori sanitari e 65 studenti. Tra gli operatori sanitari, l’82% (n=215) erano donne, con un’età media pari a 42 anni (range 24-65 anni). Il 17% erano medici, il 52% infermieri e il 31% hanno indicato come riposta “altro”. Oltre la metà degli operatori ha dichiarato di non essere immune per la pertosse (56%) e percentuali significative si sono rilevate anche per tetano (46%), per difterite/tetano (43%) e per la parotite (41%). Percentuali inferiori invece si sono registrate per epatite B (29%), rosolia (26%), morbillo (20%) e varicella (17%). Tra gli studenti, invece, il 57% (n=37) erano femmine, con un’età media di 22 anni (range 20-26 anni). Una percentuale rilevante ha dichiarato di non essere immune per la pertosse (35%), per la rosolia (29%), per la parotite (28%), per il morbillo (28%) e per la varicella (21%). Percentuali inferiori si sono rilevate per difterite/tetano (5%) e per l’epatite B (3%). Tutti hanno dichiarato di essere immuni per il tetano. CONCLUSIONI Dall’analisi emerge che il 31% degli operatori e il 23% degli studenti sono immuni solo per la metà delle patologie indagate. Per tale motivo, come raccomandato dal nuovo PPV, è necessario enfatizzare l’importanza della vaccinazione quale strumento di prevenzione ed attuare un programma di sorveglianza rivolto a tutti gli operatori e agli studenti.
2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/79901
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