Il dibattito più recente all’interno della sociologia delle professioni rispecchia l’esigenza, ampiamente sentita all’interno di tutta la sociologia, di integrare i modelli di analisi, spesso contrapposti, sviluppatisi nel corso del Novecento. In questa ricerca appare evidente la necessità di apparati teorici che sappiano tenere assieme le tre dimensioni micro, meso e macro che gli studi sociologici hanno ampiamente individuato. Il problema al quale si vorrebbe dare una risposta, infatti, è quello del superamento della dicotomia individuo-struttura, per arrivare a intendere, non solo le microfondazioni delle strutture sociali, ma anche il loro cambiamento nel tempo. Lo studio della professione medica sembra costituire, in tal senso, un campo di ricerca particolarmente interessante. I medici attraversano e riflettono nel loro agire professionale sia la dimensione clinica di rapporto/interdipendenza con i pazienti (micro), sia la dimensione meso dei contesti organizzativi e comunitari cui appartengono, sia la dimensione macro dei sistemi sanitari e sociali in cui sono inseriti. Tuttavia, non interessa solo far emergere le correlazioni esistenti fra i tre livelli micro-meso-macro al fine di individuare le condizioni di un ordinato funzionamento dell’intero sistema, quanto comprendere come un determinato assetto dell’agire professionale, storicamente e spazialmente situato, nasca e si trasformi nel tempo. In questa prospettiva, i contributi più recenti del dibattito sulle professioni rischiano di attestarsi, ancora una volta, sulla codificazione e tipizzazione dei differenti modelli professionali che la ricerca storica e sociologica è andata proponendo, piuttosto che sulla messa a punto di apparati concettuali in grado di leggere i meccanismi del loro essere e del loro divenire. Nasce da qui l’indicazione di trarre dal lavoro di Elias non solo ulteriori categorie di analisi, ma una scelta epistemica in grado di portare lo studio verso quella dinamica, necessariamente interattiva, alla base della genesi e della trasformazione di una professione che continua ad essere al centro dell’interesse sociale

Per una analisi storico-comparata della professione medica / Vicarelli, Maria Giovanna. - In: STATO E MERCATO. - ISSN 0392-9701. - numero 90:(2010), pp. 395-423.

Per una analisi storico-comparata della professione medica

VICARELLI, Maria Giovanna
2010-01-01

Abstract

Il dibattito più recente all’interno della sociologia delle professioni rispecchia l’esigenza, ampiamente sentita all’interno di tutta la sociologia, di integrare i modelli di analisi, spesso contrapposti, sviluppatisi nel corso del Novecento. In questa ricerca appare evidente la necessità di apparati teorici che sappiano tenere assieme le tre dimensioni micro, meso e macro che gli studi sociologici hanno ampiamente individuato. Il problema al quale si vorrebbe dare una risposta, infatti, è quello del superamento della dicotomia individuo-struttura, per arrivare a intendere, non solo le microfondazioni delle strutture sociali, ma anche il loro cambiamento nel tempo. Lo studio della professione medica sembra costituire, in tal senso, un campo di ricerca particolarmente interessante. I medici attraversano e riflettono nel loro agire professionale sia la dimensione clinica di rapporto/interdipendenza con i pazienti (micro), sia la dimensione meso dei contesti organizzativi e comunitari cui appartengono, sia la dimensione macro dei sistemi sanitari e sociali in cui sono inseriti. Tuttavia, non interessa solo far emergere le correlazioni esistenti fra i tre livelli micro-meso-macro al fine di individuare le condizioni di un ordinato funzionamento dell’intero sistema, quanto comprendere come un determinato assetto dell’agire professionale, storicamente e spazialmente situato, nasca e si trasformi nel tempo. In questa prospettiva, i contributi più recenti del dibattito sulle professioni rischiano di attestarsi, ancora una volta, sulla codificazione e tipizzazione dei differenti modelli professionali che la ricerca storica e sociologica è andata proponendo, piuttosto che sulla messa a punto di apparati concettuali in grado di leggere i meccanismi del loro essere e del loro divenire. Nasce da qui l’indicazione di trarre dal lavoro di Elias non solo ulteriori categorie di analisi, ma una scelta epistemica in grado di portare lo studio verso quella dinamica, necessariamente interattiva, alla base della genesi e della trasformazione di una professione che continua ad essere al centro dell’interesse sociale
2010
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