La banca locale ha costituito negli ultimi anni un ambito di notevole interesse per gli studi di storia economica, che ne hanno evidenziato tanto il ruolo nella tenuta economica e sociale dei territori locali tra Otto e Novecento, quanto, più in particolare, i rapporti con la crescita dei sistemi di piccola e media impresa. Con il loro fitto tessuto di - spesso piccolissime - casse di risparmio, banche popolari, casse rurali, banche cattoliche, a cui si affiancano monti di pietà, banche private, monti frumentari, casse di prestanza agraria, ecc., le Marche costituiscono storicamente una delle aree in cui questo tipo di istituzioni creditizie ha avuto in Italia una maggiore diffusione. Il volume offre una prima ricostruzione di tale variegato panorama, illustrandone l'evoluzione, la geografia, i meccanismi di funzionamento e le relazione con le dinamiche sociali ed economiche in età contemporanea. All'interno di questo quadro, i saggi qui proposti si concentrano inoltre su due vicende particolari: quella del tentativo di creare negli anni Trenta un primo organismo di credito di dimensioni regionali (e anzi interregionali) con la Banca delle Marche e degli Abruzzi e il percorso che, nel corso degli anni Ottanta del secolo da poco conclusosi,ha portato la Cassa di Risparmio di Jesi a confluire nella Banca delle Marche. Attraverso l'analisi di questi casi, oltre che nel suo complesso, il volume si propone così come un invito a ripensare la parabola di lungo periodo compiuta dal credito locale in un momento di svolta quale quello costituito dall'attuale fase di accelerazione del processo di concentrazione bancaria.
Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea / Chiapparino, Francesco. - (2008).
Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea
CHIAPPARINO, Francesco
2008-01-01
Abstract
La banca locale ha costituito negli ultimi anni un ambito di notevole interesse per gli studi di storia economica, che ne hanno evidenziato tanto il ruolo nella tenuta economica e sociale dei territori locali tra Otto e Novecento, quanto, più in particolare, i rapporti con la crescita dei sistemi di piccola e media impresa. Con il loro fitto tessuto di - spesso piccolissime - casse di risparmio, banche popolari, casse rurali, banche cattoliche, a cui si affiancano monti di pietà, banche private, monti frumentari, casse di prestanza agraria, ecc., le Marche costituiscono storicamente una delle aree in cui questo tipo di istituzioni creditizie ha avuto in Italia una maggiore diffusione. Il volume offre una prima ricostruzione di tale variegato panorama, illustrandone l'evoluzione, la geografia, i meccanismi di funzionamento e le relazione con le dinamiche sociali ed economiche in età contemporanea. All'interno di questo quadro, i saggi qui proposti si concentrano inoltre su due vicende particolari: quella del tentativo di creare negli anni Trenta un primo organismo di credito di dimensioni regionali (e anzi interregionali) con la Banca delle Marche e degli Abruzzi e il percorso che, nel corso degli anni Ottanta del secolo da poco conclusosi,ha portato la Cassa di Risparmio di Jesi a confluire nella Banca delle Marche. Attraverso l'analisi di questi casi, oltre che nel suo complesso, il volume si propone così come un invito a ripensare la parabola di lungo periodo compiuta dal credito locale in un momento di svolta quale quello costituito dall'attuale fase di accelerazione del processo di concentrazione bancaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.