La sanità pubblica italiana sta attraversando una crisi strutturale aggravata da anni di tagli e mancati investimenti, culminata con l’emergenza Covid-19. Questo scenario ha innescato un’ondata di dimissioni volontarie tra i professionisti sanitari, un fenomeno definito come “Great Resignation”. Le motivazioni principali, indagate in questo lavoro, risiedono nelle retribuzioni inadeguate anche in termini comparati, nelle condizioni lavorative insostenibili, nella scarsa valorizzazione professionale e nell’elevato carico psico-fisico. I giovani medici, in particolare, risultano i più propensi a lasciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), spesso attratti da opportunità più favorevoli nel settore privato o all’estero. L’indagine sottolinea le conseguenze del precariato e dell’eccessiva burocratizzazione, che contribuiscono alla perdita di fiducia nel sistema pubblico. Per arginare il fenomeno, vengono proposti interventi strutturali, tra cui il rafforzamento del personale, un riequilibrio tra tempo di cura e burocrazia, e un riconoscimento reale del lavoro svolto anche sotto il profilo economico. Senza azioni tempestive, il rischio concreto è l’indebolimento irreversibile del SSN e un accesso alle cure sempre più diseguale.
Patch Adams non ride più. La crisi del personale sanitario tra svalutazione economica e disagio psico-fisico / Spina, Elena; Neri, Stefano. - In: SISTEMA SALUTE. - ISSN 2280-0166. - STAMPA. - 69:3(2025), pp. 383-402.
Patch Adams non ride più. La crisi del personale sanitario tra svalutazione economica e disagio psico-fisico
Elena Spina;Neri stefano
2025-01-01
Abstract
La sanità pubblica italiana sta attraversando una crisi strutturale aggravata da anni di tagli e mancati investimenti, culminata con l’emergenza Covid-19. Questo scenario ha innescato un’ondata di dimissioni volontarie tra i professionisti sanitari, un fenomeno definito come “Great Resignation”. Le motivazioni principali, indagate in questo lavoro, risiedono nelle retribuzioni inadeguate anche in termini comparati, nelle condizioni lavorative insostenibili, nella scarsa valorizzazione professionale e nell’elevato carico psico-fisico. I giovani medici, in particolare, risultano i più propensi a lasciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), spesso attratti da opportunità più favorevoli nel settore privato o all’estero. L’indagine sottolinea le conseguenze del precariato e dell’eccessiva burocratizzazione, che contribuiscono alla perdita di fiducia nel sistema pubblico. Per arginare il fenomeno, vengono proposti interventi strutturali, tra cui il rafforzamento del personale, un riequilibrio tra tempo di cura e burocrazia, e un riconoscimento reale del lavoro svolto anche sotto il profilo economico. Senza azioni tempestive, il rischio concreto è l’indebolimento irreversibile del SSN e un accesso alle cure sempre più diseguale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


