This paper focuses on the impact of the Council of Europe Framework Convention on Artificial Intelligence, Human Rights, Democracy and the Rule of Law in regulating AI. In addition to constituting the first international treaty on this subject, thus producing binding effects for States Parties, the Convention is notable for its universal vocation, as signatory States include countries that are not members of the Council of Europe. This legal instrument aims to fill the normative gap at the international level already stigmatized by the United Nations, placing the protection of human rights in a privileged position in the context of AI regulation and spreading beyond European borders the legal tradition of the old continent, permeated by the overriding objective of safeguarding fundamental rights. This treaty has not only a symbolic value, rather it will contribute to the evolution and development of human rights as provided by the European Convention of Human Rights, serving as a normative parameter intended to be used by the Strasbourg Court for the purpose to establish an update reading of the provisions of the ECHR.

Il presente lavoro si concentra sul rilievo rivestito dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto ai fini della regolamentazione del fenomeno dell’intelligenza artificiale. Oltre a costituire il primo trattato internazionale in materia, producendo dunque effetti vincolanti per gli Stati parti, la Convenzione si segnala per la relativa vocazione universale, in quanto tra gli Stati firmatari figurano anche Paesi non membri del Consiglio d’Europa. Sul piano sistematico tale strumento giuridico si propone l’obiettivo di colmare quel vuoto normativo a livello internazionale già stigmatizzato dalle Nazioni Unite, collocando la tutela dei diritti delle persone in posizione privilegiata nel contesto della disciplina dell’IA e diffondendo oltre i confini europei la tradizione giuridica del vecchio continente, permeata dall’obiettivo prioritario di salvaguardare i diritti fondamentali. Il trattato riveste non solo un notevole valore simbolico per le ragioni appena esposte, ma contribuirà all’evoluzione e allo sviluppo dei diritti umani cristallizzati nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, fungendo da parametro normativo destinato ad essere utilizzato dalla Corte di Strasburgo ai fini di una lettura attualizzata delle disposizioni della Conv. eur. dir. uomo.

La Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale e il suo contributo allo sviluppo dei diritti fondamentali / Ruoppo, Roberto. - In: PERSONA E MERCATO. - ISSN 2239-8570. - 1(2025), pp. 173-188.

La Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale e il suo contributo allo sviluppo dei diritti fondamentali

Roberto Ruoppo
2025-01-01

Abstract

This paper focuses on the impact of the Council of Europe Framework Convention on Artificial Intelligence, Human Rights, Democracy and the Rule of Law in regulating AI. In addition to constituting the first international treaty on this subject, thus producing binding effects for States Parties, the Convention is notable for its universal vocation, as signatory States include countries that are not members of the Council of Europe. This legal instrument aims to fill the normative gap at the international level already stigmatized by the United Nations, placing the protection of human rights in a privileged position in the context of AI regulation and spreading beyond European borders the legal tradition of the old continent, permeated by the overriding objective of safeguarding fundamental rights. This treaty has not only a symbolic value, rather it will contribute to the evolution and development of human rights as provided by the European Convention of Human Rights, serving as a normative parameter intended to be used by the Strasbourg Court for the purpose to establish an update reading of the provisions of the ECHR.
2025
Il presente lavoro si concentra sul rilievo rivestito dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto ai fini della regolamentazione del fenomeno dell’intelligenza artificiale. Oltre a costituire il primo trattato internazionale in materia, producendo dunque effetti vincolanti per gli Stati parti, la Convenzione si segnala per la relativa vocazione universale, in quanto tra gli Stati firmatari figurano anche Paesi non membri del Consiglio d’Europa. Sul piano sistematico tale strumento giuridico si propone l’obiettivo di colmare quel vuoto normativo a livello internazionale già stigmatizzato dalle Nazioni Unite, collocando la tutela dei diritti delle persone in posizione privilegiata nel contesto della disciplina dell’IA e diffondendo oltre i confini europei la tradizione giuridica del vecchio continente, permeata dall’obiettivo prioritario di salvaguardare i diritti fondamentali. Il trattato riveste non solo un notevole valore simbolico per le ragioni appena esposte, ma contribuirà all’evoluzione e allo sviluppo dei diritti umani cristallizzati nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, fungendo da parametro normativo destinato ad essere utilizzato dalla Corte di Strasburgo ai fini di una lettura attualizzata delle disposizioni della Conv. eur. dir. uomo.
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