A partire da un’analisi critica della letteratura, il presente contributo esplora la Valutazione di Impatto Sociale (VIS) come leva strategica per il governo e l’orientamento delle organizzazioni non profit e imprese sociali. Nella prima parte, si evidenzia il ruolo della VIS nel sostenere l’azione trasformativa delle organizzazioni, mettendone in luce la natura riflessiva, la capacità di integrazione nei processi decisionali e la sua rilevanza sistemica per realtà il cui agire è guidato dalla generazione di impatto. In questa prospettiva, la VIS non viene concepita come funzione accessoria alla gestione, ma rappresenta una componente culturale che sottende i dispositivi attraverso cui si articolano le traiettorie di azione e sviluppo. Nella seconda parte, l’articolo approfondisce tre tensioni concettuali che condizionano l’effettiva integrazione della VIS nei dispositivi manageriali. Infine, le conclusioni propongono due traiettorie di sviluppo: una, rivolta alla ricerca, per il perfezionamento di modelli teorici e strumenti operativi; l’altra, rivolta alle organizzazioni, per favorire l’uso critico delle evidenze valutative e la diffusione di una cultura orientata all’apprendimento strategico.
La valutazione di impatto sociale come scelta culturale e strategica / Ronchini, Massimo. - In: IMPRESA SOCIALE. - ISSN 2282-1694. - 3(2025), pp. 117-130. [10.7425/IS.2025.03.11]
La valutazione di impatto sociale come scelta culturale e strategica
Massimo Ronchini
2025-01-01
Abstract
A partire da un’analisi critica della letteratura, il presente contributo esplora la Valutazione di Impatto Sociale (VIS) come leva strategica per il governo e l’orientamento delle organizzazioni non profit e imprese sociali. Nella prima parte, si evidenzia il ruolo della VIS nel sostenere l’azione trasformativa delle organizzazioni, mettendone in luce la natura riflessiva, la capacità di integrazione nei processi decisionali e la sua rilevanza sistemica per realtà il cui agire è guidato dalla generazione di impatto. In questa prospettiva, la VIS non viene concepita come funzione accessoria alla gestione, ma rappresenta una componente culturale che sottende i dispositivi attraverso cui si articolano le traiettorie di azione e sviluppo. Nella seconda parte, l’articolo approfondisce tre tensioni concettuali che condizionano l’effettiva integrazione della VIS nei dispositivi manageriali. Infine, le conclusioni propongono due traiettorie di sviluppo: una, rivolta alla ricerca, per il perfezionamento di modelli teorici e strumenti operativi; l’altra, rivolta alle organizzazioni, per favorire l’uso critico delle evidenze valutative e la diffusione di una cultura orientata all’apprendimento strategico.| File | Dimensione | Formato | |
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