Severe acute Sars-Cov-2 infection and Long Covid: What Do We Know So Far? Epidemiology, Pathogenesis and new Challenges

The Sars-Cov-2 pandemic has had a major impact on healthcare, especially due to the severity of the acute Covid19 disease which during the first pandemic waves required the hospitalization of a large number of patients with pneumonia. However, it was then seen that even after the acute phase some patients continued to show symptoms and what was later defined as "long-Covid syndrome" emerged. In this study we studied the epidemiology and clinical manifestations of the "long-Covid" syndrome and it emerged that it can involve not only the respiratory system but also the cardiovascular system, the nervous system or other organs. More than the majority of patients who had a severe acute form showed at least one symptom in the post-acute period and a minority of them maintained permanent organic alterations. The symptoms most commonly encountered in the first months were asthenia, dyspnea and arthromyalgia, while dermatological disorders occurred after the third month, especially in females. The most common long-term outcomes were pulmonary fibrosis and cardiac alterations affecting the right heart. The probable inflammatory etiology of "long-Covid" makes it possible to identify predictive laboratory markers. In particular, in this study, white blood cells and ALT (alanine amino transferase) were identified as markers statistically correlated to the presence of specific symptoms.

La pandemia di Sars-Cov-2 ha determinato un grosso impatto sulla sanità, soprattutto per la gravità della malattia acuta da Covid19 che durante le prime ondate pandemiche ha richiesto il ricovero ospedaliero di un grosso numero di malati con polmonite. Si è poi visto però che anche dopo la fase acuta alcuni malati continuavano a manifestare dei sintomi e si è palesata quella che è poi stata definita come “sindrome long-Covid”. In questo studio si è andata a studiare l’epidemiologia e le manifestazioni cliniche della sindrome “long-Covid” ed è emerso che essa può arrivare a coinvolgere oltre che l’apparato respiratorio anche quello cardio-vascolare, il sistema nervoso o altri organi. Più della maggioranza dei pazienti che hanno avuto una forma acuta grave manifestavano almeno un sintomo nel post-acuto ed una minoranza di essi manteneva delle alterazioni organiche permanenti. I sintomi maggiormente riscontrati nei primi mesi sono stati l’astenia, la dispnea e le artromialgie, i disturbi dermatologici subentravano dopo il terzo mese soprattutto nel sesso femminile. Gli esiti maggiormente riscontrati nel lungo termine sono stati la fibrosi polmonare e le alterazioni cardiache a carico del cuore destro. La verosimile eziologia infiammatoria del “long-Covid”, rende possibile l’individuazione di marcatori laboratoristici predittivi. In particolare in questo studio sono stati individuati i globuli bianchi e l’ALT (alanina amino transferasi) come marcatori statisticamente correlati alla presenza di sintomi specifici.