The essay examines the Incoterms® with regard to the Vienna Convention and it highlights the fact that the Convention is not mandatory; at the same time, the essay denies that the Incoterms® themselves have the nature of binding practice, according to the German legal doctrine. Then, the essay considers the possible impact of these clauses on Italian law, denying the applicability of Article 1340 cod. civ. and, therefore, the possibility to consider such conditions as terms of use. The essay examines each individual term. In particular, with regard to the “ex works” one, it adheres to the thesis of the last Italian case law on the relevance of the clause for the identification of the jurisdiction, in compliance with the regulation of the European Union. Finally, coming to the transfer of risks, the essay questions the compatibility of the Incoterms® with the dominant Italian thesis according to which transport is a “contratto a favore di terzi”. On the contrary, the Incoterms® are consistent with the idea that allows a contextual action of the sender and the consignee.

Dopo avere esaminato gli Incoterms® in relazione alla Convenzione di Vien- na, il contributo ne mette in luce la derogabilità, ma, al contempo, nega agli stessi Incoterms® natura di prassi vincolante, in coerenza con la dottrina tedesca. Quindi, affronta la possibile incidenza delle clausole nell’ordinamento italiano, contestando l’applicabilità dell’art. 1340 cod. civ. e la possibilità di configurare tali condizioni come clausole di uso. Con riferimento all’ultima stesura del 2020, esamina ogni singola previsione negoziale. In particolare, in merito alla “ex works”, aderisce alla tesi dell’ultima giurisprudenza di legittimità sulla rilevanza della clausola ai fini dell’identificazione del giudice nazionale avente giurisdizione, alla stregua della di- sciplina dell’Unione europea. Infine, a proposito delle previsioni sul cosiddetto tra- sferimento dei rischi, si mette in discussione la loro compatibilità con la dominante tesi italiana sul fatto che il trasporto sarebbe un contratto a favore di terzi, mentre si conclude per la coerenza di tali condizioni con le impostazioni minoritarie, che configurano una contestuale azione del mittente e del destinatario.

La compravendita, il trasporto e gli obblighi delle parti / Tincani, Chiara. - In: IL DIRITTO MARITTIMO. - ISSN 0012-348X. - STAMPA. - 126, Terza serie:3(2024), pp. 734-759.

La compravendita, il trasporto e gli obblighi delle parti

chiara Tincani
2024-01-01

Abstract

The essay examines the Incoterms® with regard to the Vienna Convention and it highlights the fact that the Convention is not mandatory; at the same time, the essay denies that the Incoterms® themselves have the nature of binding practice, according to the German legal doctrine. Then, the essay considers the possible impact of these clauses on Italian law, denying the applicability of Article 1340 cod. civ. and, therefore, the possibility to consider such conditions as terms of use. The essay examines each individual term. In particular, with regard to the “ex works” one, it adheres to the thesis of the last Italian case law on the relevance of the clause for the identification of the jurisdiction, in compliance with the regulation of the European Union. Finally, coming to the transfer of risks, the essay questions the compatibility of the Incoterms® with the dominant Italian thesis according to which transport is a “contratto a favore di terzi”. On the contrary, the Incoterms® are consistent with the idea that allows a contextual action of the sender and the consignee.
2024
Dopo avere esaminato gli Incoterms® in relazione alla Convenzione di Vien- na, il contributo ne mette in luce la derogabilità, ma, al contempo, nega agli stessi Incoterms® natura di prassi vincolante, in coerenza con la dottrina tedesca. Quindi, affronta la possibile incidenza delle clausole nell’ordinamento italiano, contestando l’applicabilità dell’art. 1340 cod. civ. e la possibilità di configurare tali condizioni come clausole di uso. Con riferimento all’ultima stesura del 2020, esamina ogni singola previsione negoziale. In particolare, in merito alla “ex works”, aderisce alla tesi dell’ultima giurisprudenza di legittimità sulla rilevanza della clausola ai fini dell’identificazione del giudice nazionale avente giurisdizione, alla stregua della di- sciplina dell’Unione europea. Infine, a proposito delle previsioni sul cosiddetto tra- sferimento dei rischi, si mette in discussione la loro compatibilità con la dominante tesi italiana sul fatto che il trasporto sarebbe un contratto a favore di terzi, mentre si conclude per la coerenza di tali condizioni con le impostazioni minoritarie, che configurano una contestuale azione del mittente e del destinatario.
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