In Italia si assiste recentemente a un sensibile sviluppo delle forme associative comunali. Nel 2016 il 33,36% degli oltre 6000 comuni delle regioni a statuto ordinario ha svolto almeno una funzione/servizio fondamentale attraverso l’unione di comuni. Le regioni con la più alta percentuale di comuni aderenti a forme associative sono: l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Questo articolo indaga se all’interno della forma associativa i modelli di gestione siano gli stessi o se siano differenti in termini strutturali e di performance. Dallo studio emergono almeno due modelli differenti: un modello definito piemontese, nel quale le unioni sono un fenomeno che coinvolge quasi esclusivamente i piccoli comuni, e un modello emiliano-romagnolo in cui le unioni si costituiscono attorno a un comune capofila di media dimensione. L’analisi mira a identificare le caratteristiche che distinguono i due modelli e a capirne le differenze in termini di obiettivi perseguiti e di performance.
Le unioni di comuni in Italia: modelli di gestione associata a confronto / Di Ielsi, Giovanna; Fiorillo, Fabio; Porcelli, Francesco. - In: MONETA E CREDITO. - ISSN 2037-3651. - ELETTRONICO. - 75:297(2022). [10.13133/2037-3651/17740]
Le unioni di comuni in Italia: modelli di gestione associata a confronto
Fabio Fiorillo
Co-primo
;
2022-01-01
Abstract
In Italia si assiste recentemente a un sensibile sviluppo delle forme associative comunali. Nel 2016 il 33,36% degli oltre 6000 comuni delle regioni a statuto ordinario ha svolto almeno una funzione/servizio fondamentale attraverso l’unione di comuni. Le regioni con la più alta percentuale di comuni aderenti a forme associative sono: l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Questo articolo indaga se all’interno della forma associativa i modelli di gestione siano gli stessi o se siano differenti in termini strutturali e di performance. Dallo studio emergono almeno due modelli differenti: un modello definito piemontese, nel quale le unioni sono un fenomeno che coinvolge quasi esclusivamente i piccoli comuni, e un modello emiliano-romagnolo in cui le unioni si costituiscono attorno a un comune capofila di media dimensione. L’analisi mira a identificare le caratteristiche che distinguono i due modelli e a capirne le differenze in termini di obiettivi perseguiti e di performance.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.