La storia urbana di Cambridge è un caso di studio privilegiato per valutare il complesso e contraddittorio percorso verso la modernità del contesto architettonico britannico a partire dagli anni trenta. Nel secondo dopoguerra, le tre principali autorità della città – la Contea, il Municipio e l’Università con i suoi college - erano chiamate a definire un modello urbano e la futura identità della città. La scelta imponeva il rispetto dell’immagine e della scala umana di una città universitaria di alto prestigio governandone allo stesso tempo l’espansione e la crescita di popolazione. In quel contesto, la difficile affermazione delle istanze di modernità registrata nel Paese era amplificata nel microcosmo dei college, che aspiravano a mantenere un’identità legata al modello della corte medievale, specchio del rigoroso rituale perpetrato nella vita della comunità. Tale transizione è stata registrata puntualmente dalle edizioni della guida all’architettura del Cambridgeshire di Nikolaus Pevsner: «È impressionante il cambiamento avvenuto tra il 1958 e il 1968. La quantità di nuovi edifici realizzati in questo decennio è prodigiosa […] Cambridge è ora uno dei più felici territori di caccia britannici dello stile e della moda di architettura degli anni sessanta». In un contesto così dinamico, St John’s College si è distinto per aver condotto con saggezza e abilità le scelte complesse per il restauro del patrimonio storico e la dotazione di nuove residenze più confortevoli per gli studenti. Tra il 1956 e il 1962, il college ha coinvolto con passione e compattezza l’intera comunità in una ben concertata sequenza di azioni, a partire dalla pubblicazione sul «Times» di un appello per la ricerca di donatori per sostenere un impegno finanziario straordinario, alla scelta del sito e dell’architetto del nuovo edificio. Master, Bursar e Presidente hanno assunto la responsabilità di avviare un processo democratico affidato al Consiglio, al Governing Body e al Comitato per la Costruzione che si è riunito per anni a cadenza quasi settimanale. Humphrey Cripps, studente di St John’s negli anni trenta, è stato il generoso donatore del nuovo complesso residenziale; sir Leslie Martin il primo consulente per la scelta del sito, colui che ha elaborato, con l’aiuto del suo assistente Colin St John Wilson, la prima analisi complessiva della proprietà del college. La scelta dell’architetto è stata condivisa con la maggior parte dei Fellow e coadiuvata dall’archivista e bibliotecario del RIBA che ha fornito un’ampia selezione di pubblicazioni. La lista di architetti da consultare è un affascinante viaggio nella nuova avanguardia architettonica britannica, cosi come il concorso finale ad inviti di due studi professionali di successo londinesi: Powell & Moya e Denys Lasdun. La proposta vincitrice firmata da Powell & Moya, completata nel 1967, si mostra capace di stabilire una relazione delicata con un contesto stratificato. Il Cripps Building – secondo la guida di Pevsner - «è un capolavoro di uno tra i migliori studi di architettura del Paese».

L'altra Cambridge. La sfida della modernità nel paesaggio dell'accademia: Cripps Building at St John's College / Alici, Antonello. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - STAMPA. - 12:(2020), pp. 487-514.

L'altra Cambridge. La sfida della modernità nel paesaggio dell'accademia: Cripps Building at St John's College

Antonello Alici
Writing – Review & Editing
2020-01-01

Abstract

La storia urbana di Cambridge è un caso di studio privilegiato per valutare il complesso e contraddittorio percorso verso la modernità del contesto architettonico britannico a partire dagli anni trenta. Nel secondo dopoguerra, le tre principali autorità della città – la Contea, il Municipio e l’Università con i suoi college - erano chiamate a definire un modello urbano e la futura identità della città. La scelta imponeva il rispetto dell’immagine e della scala umana di una città universitaria di alto prestigio governandone allo stesso tempo l’espansione e la crescita di popolazione. In quel contesto, la difficile affermazione delle istanze di modernità registrata nel Paese era amplificata nel microcosmo dei college, che aspiravano a mantenere un’identità legata al modello della corte medievale, specchio del rigoroso rituale perpetrato nella vita della comunità. Tale transizione è stata registrata puntualmente dalle edizioni della guida all’architettura del Cambridgeshire di Nikolaus Pevsner: «È impressionante il cambiamento avvenuto tra il 1958 e il 1968. La quantità di nuovi edifici realizzati in questo decennio è prodigiosa […] Cambridge è ora uno dei più felici territori di caccia britannici dello stile e della moda di architettura degli anni sessanta». In un contesto così dinamico, St John’s College si è distinto per aver condotto con saggezza e abilità le scelte complesse per il restauro del patrimonio storico e la dotazione di nuove residenze più confortevoli per gli studenti. Tra il 1956 e il 1962, il college ha coinvolto con passione e compattezza l’intera comunità in una ben concertata sequenza di azioni, a partire dalla pubblicazione sul «Times» di un appello per la ricerca di donatori per sostenere un impegno finanziario straordinario, alla scelta del sito e dell’architetto del nuovo edificio. Master, Bursar e Presidente hanno assunto la responsabilità di avviare un processo democratico affidato al Consiglio, al Governing Body e al Comitato per la Costruzione che si è riunito per anni a cadenza quasi settimanale. Humphrey Cripps, studente di St John’s negli anni trenta, è stato il generoso donatore del nuovo complesso residenziale; sir Leslie Martin il primo consulente per la scelta del sito, colui che ha elaborato, con l’aiuto del suo assistente Colin St John Wilson, la prima analisi complessiva della proprietà del college. La scelta dell’architetto è stata condivisa con la maggior parte dei Fellow e coadiuvata dall’archivista e bibliotecario del RIBA che ha fornito un’ampia selezione di pubblicazioni. La lista di architetti da consultare è un affascinante viaggio nella nuova avanguardia architettonica britannica, cosi come il concorso finale ad inviti di due studi professionali di successo londinesi: Powell & Moya e Denys Lasdun. La proposta vincitrice firmata da Powell & Moya, completata nel 1967, si mostra capace di stabilire una relazione delicata con un contesto stratificato. Il Cripps Building – secondo la guida di Pevsner - «è un capolavoro di uno tra i migliori studi di architettura del Paese».
2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/289196
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