L’ambiente naturale, limitato nello spazio e nella dotazione di risorse disponibili, pone inevitabilmente limiti fisici alla indefinita espansione del sistema economico. Tuttavia, nel corso della evoluzione del pensiero economico, gli economisti non hanno avuto modo di rilevare l’esistenza di influenze e connessioni reciproche tra espansione economica e limiti ambientali e quindi di poter individuare tali limiti come ostacoli per la crescita economica. Per arrivare alla prima analisi, tuttora insuperata, di una economia esplicitamente inquadrata all’interno di un ambiente limitato, bisognerà attendere gli anni Sessanta del Novecento e l’opera di Nicholas Georgescu Roegen. Ciononostante, ancora oggi, l’impostazione dominante della scienza economica continua a muoversi nell’indifferenza circa i limiti che alla crescita economica vengono posti dalla disponibilità energetica a monte e dalla capacità di assorbimento degli scarti indesiderati a valle, nella cieca fiducia che “qualunque cosa accada la tecnologia ci aprirà una strada”. Questo mito tecnologico, sappiamo, può condurre anche a risultati disastrosi. Il caso in questo senso più sorprendente è quello della moderna agricoltura che sostituendo l’energia fossile all’energia solare si trasforma nella più grande sperperatrice di energia, fonte di inquinamento ambientale, causa di dissesto del territorio e produttrice di beni agroalimentari spesso di dubbia qualità e sicurezza.

Crescita, energia, agricoltura / Petrocchi, Roberto. - In: RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA. - ISSN 0035-6190. - 4:(2010), pp. 469-482.

Crescita, energia, agricoltura

PETROCCHI, ROBERTO
2010-01-01

Abstract

L’ambiente naturale, limitato nello spazio e nella dotazione di risorse disponibili, pone inevitabilmente limiti fisici alla indefinita espansione del sistema economico. Tuttavia, nel corso della evoluzione del pensiero economico, gli economisti non hanno avuto modo di rilevare l’esistenza di influenze e connessioni reciproche tra espansione economica e limiti ambientali e quindi di poter individuare tali limiti come ostacoli per la crescita economica. Per arrivare alla prima analisi, tuttora insuperata, di una economia esplicitamente inquadrata all’interno di un ambiente limitato, bisognerà attendere gli anni Sessanta del Novecento e l’opera di Nicholas Georgescu Roegen. Ciononostante, ancora oggi, l’impostazione dominante della scienza economica continua a muoversi nell’indifferenza circa i limiti che alla crescita economica vengono posti dalla disponibilità energetica a monte e dalla capacità di assorbimento degli scarti indesiderati a valle, nella cieca fiducia che “qualunque cosa accada la tecnologia ci aprirà una strada”. Questo mito tecnologico, sappiamo, può condurre anche a risultati disastrosi. Il caso in questo senso più sorprendente è quello della moderna agricoltura che sostituendo l’energia fossile all’energia solare si trasforma nella più grande sperperatrice di energia, fonte di inquinamento ambientale, causa di dissesto del territorio e produttrice di beni agroalimentari spesso di dubbia qualità e sicurezza.
2010
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