Introduzione: L’impianto di una derivazione ventricolo-peritoneale (DVP) rappresenta la procedura chirurgica di scelta per il trattamento dell’idrocefalo comunicante, relativamente sicura ma non scevra da rischi. Le infezioni rappresentano una delle più comuni e temibili complicanze. Obiettivo principale del nostro studio osservazionale retrospettivo è individuare i potenziali fattori di rischio predittivi di infezione nel periodo post-operatorio in pazienti adulti sottoposti ad intervento neurochirurgico di impianto di derivazione ventricolo-peritoneale (DVP). Materiali e metodi: Presso la Clinica di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona, nel periodo compreso tra Gennaio 2010 e Marzo 2020, 279 pazienti adulti con diagnosi di idrocefalo comunicante sono stati sottoposti ad intervento neurochirurgico di impianto di una DVP con valvola programmabile. Nello studio sono stati inclusi pazienti di età ≥ 18 anni, sottoposti a primo intervento di impianto di DVP con profilassi antibiotica peri-operatoria con cefalosporine, con o senza temporaneo posizionamento di una derivazione liquorale esterna, dopo esecuzione di esame chimico-fisico e colturale di liquor. Risultati: Un totale di 177 pazienti, di cui 103 maschi e 74 femmine, di età media di 64.8 anni, sono stati inclusi nel nostro studio. 89 pazienti (50.3%) presentavano idrocefalo normoteso; 28 pazienti (15.8%) idrocefalo post-traumatico; 32 pazienti (18.1%) idrocefalo post-emorragia subaracnoidea; 28 pazienti (15.9%) idrocefalo neoplastico. Il 16% dei pazienti sottoposti alla procedura chirurgica ha sviluppato un’infezione dello shunt ventricolo-peritoneale dopo un tempo medio di 256 giorni. Dall’analisi univariata dei parametri considerati è emerso che i pazienti con pregressa storia di infezione pre-operatoria sottoposti ad antibioticoterapia nel pre-operatorio, con degenza nel peri-operatorio in Unità di Rianimazione e Terapia Intensiva presentavano un significativo aumento di incidenza di infezione dello shunt ventricolo-peritoneale (p=0.0001). Tale evidenza è stata confermata dall’analisi multivariata (infezione pre-operatoria p=0.004; terapia antibiotica pre-operatoria p=0.038; degenza peri-operatoria in Unità di Rianimazione e Terapia Intensiva p=0.034). Conclusioni: Nella nostra casistica sono risultati fattori predittivi di sviluppo di infezione dopo impianto di derivazione ventricolo-peritoneale: un’anamnesi positiva per infezioni nel pre-operatorio, un trattamento antibiotico pre-operatorio e la degenza in ambiente rianimatorio
Valutazione dei fattori clinici predittivi di infezione dopo impianto di derivazione ventricolo-peritoneale nell’adulto / Dobran, M.; Lisi, S. V.; Dorato, P.; Nasi, D.; Liverotti, V.; Iacoangeli, M.. - ELETTRONICO. - (2020). (Intervento presentato al convegno sinch 2020 Roma tenutosi a Roma nel ottobre 2020).
Valutazione dei fattori clinici predittivi di infezione dopo impianto di derivazione ventricolo-peritoneale nell’adulto
Dobran M.
Conceptualization
;Lisi S. V.;Dorato P.;Nasi D.;Liverotti V.;Iacoangeli M.
2020-01-01
Abstract
Introduzione: L’impianto di una derivazione ventricolo-peritoneale (DVP) rappresenta la procedura chirurgica di scelta per il trattamento dell’idrocefalo comunicante, relativamente sicura ma non scevra da rischi. Le infezioni rappresentano una delle più comuni e temibili complicanze. Obiettivo principale del nostro studio osservazionale retrospettivo è individuare i potenziali fattori di rischio predittivi di infezione nel periodo post-operatorio in pazienti adulti sottoposti ad intervento neurochirurgico di impianto di derivazione ventricolo-peritoneale (DVP). Materiali e metodi: Presso la Clinica di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona, nel periodo compreso tra Gennaio 2010 e Marzo 2020, 279 pazienti adulti con diagnosi di idrocefalo comunicante sono stati sottoposti ad intervento neurochirurgico di impianto di una DVP con valvola programmabile. Nello studio sono stati inclusi pazienti di età ≥ 18 anni, sottoposti a primo intervento di impianto di DVP con profilassi antibiotica peri-operatoria con cefalosporine, con o senza temporaneo posizionamento di una derivazione liquorale esterna, dopo esecuzione di esame chimico-fisico e colturale di liquor. Risultati: Un totale di 177 pazienti, di cui 103 maschi e 74 femmine, di età media di 64.8 anni, sono stati inclusi nel nostro studio. 89 pazienti (50.3%) presentavano idrocefalo normoteso; 28 pazienti (15.8%) idrocefalo post-traumatico; 32 pazienti (18.1%) idrocefalo post-emorragia subaracnoidea; 28 pazienti (15.9%) idrocefalo neoplastico. Il 16% dei pazienti sottoposti alla procedura chirurgica ha sviluppato un’infezione dello shunt ventricolo-peritoneale dopo un tempo medio di 256 giorni. Dall’analisi univariata dei parametri considerati è emerso che i pazienti con pregressa storia di infezione pre-operatoria sottoposti ad antibioticoterapia nel pre-operatorio, con degenza nel peri-operatorio in Unità di Rianimazione e Terapia Intensiva presentavano un significativo aumento di incidenza di infezione dello shunt ventricolo-peritoneale (p=0.0001). Tale evidenza è stata confermata dall’analisi multivariata (infezione pre-operatoria p=0.004; terapia antibiotica pre-operatoria p=0.038; degenza peri-operatoria in Unità di Rianimazione e Terapia Intensiva p=0.034). Conclusioni: Nella nostra casistica sono risultati fattori predittivi di sviluppo di infezione dopo impianto di derivazione ventricolo-peritoneale: un’anamnesi positiva per infezioni nel pre-operatorio, un trattamento antibiotico pre-operatorio e la degenza in ambiente rianimatorioI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.