Giancarlo De Carlo progettò i Collegi Universitari di Urbino tra il 1959 e il 1982. L’ambizioso progetto ha visto la nascita di una vera e propria città universitaria per la quale l’architetto disegnò ogni dettaglio, dalla scala urbanistica a quella del design interno. Infatti anche l’arredo di ogni singola stanza fu pensato su misura, in una perfetta sintesi tra l’estetica e la funzionalità. I Collegi sono tutt’oggi abitati da circa un migliaio di studenti. L’analisi è stata condotta su una stanza campione, scelta tra quelle messe a disposizione all’interno del Collegio Aquilone. Di questa è stata studiata la composizione e il suo ruolo all’interno del sistema architettonico Collegi. Con la ricerca si vuole mettere l’accento sulle questioni riguardanti la problematica del restauro di oggetti industriali seriali, testimoni della cultura materiale più contemporanea. La proposta di intervento è indirizzata a trovare una via attenta alla funzionalità degli oggetti, attraverso uno studio supportato da strumenti digitali. La prima fase del progetto ha sviluppato l’analisi degli oggetti presenti nella stanza da un punto di vista materico, volumetrico e conservativo. Le informazioni sono state organizzate all’interno di un documento, che raccoglie elaborati grafici bidimensionali e tridimensionali, indicazioni riguardanti la funzione di ogni elemento e il loro livello di degrado. Le informazioni di tipo metrico e gli spaccati 3D degli arredi risultano fondamentali in fase di progettazione dell’intervento, poiché la sostituzione o il ripristino di parti non più funzionanti dovranno essere realizzate industrialmente sulla base di questa analisi. Attraverso la pianificazione di una documentazione digitalizzata si sono definite le linee-guida di un progetto conservativo che coinvolge tecnici e utenti della struttura. Con l’utilizzo accoppiato dei software GIS e Condition Report®, che organizzano all’interno dello stesso sistema informazioni spaziali alle quali si collegano informazioni specifiche dettagliate di ogni arredo, è stato realizzato un fascicolo documentativo costantemente aggiornabile. L’innovazione si concretizza inoltre con l’utilizzo di un’applicazione per smartphone, adattata al caso studio, che permette di monitorare lo sviluppo del degrado grazie all’interazione con lo studente che abita gli ambienti.

RESTAURARE IL DESIGN DI UN AMBIENTE ABITATO. GLI ARREDEI DI GIANCARLO DE CARLO AI COLLEGI UNIVERSITARI DI URBINO / Gasparetto, Francesca; Baratin, Laura; Bertozzi, Sara; Lonati, Stefano; Moretti, Elvio; Scicolone, Giovanna. - ELETTRONICO. - (2016). (Intervento presentato al convegno IL RESTAURO NELL’ERA DELLA FABBRICAZIONE DIGITALE tenutosi a Parma nel 5 novembre 2016).

RESTAURARE IL DESIGN DI UN AMBIENTE ABITATO. GLI ARREDEI DI GIANCARLO DE CARLO AI COLLEGI UNIVERSITARI DI URBINO

GASPARETTO, FRANCESCA;
2016-01-01

Abstract

Giancarlo De Carlo progettò i Collegi Universitari di Urbino tra il 1959 e il 1982. L’ambizioso progetto ha visto la nascita di una vera e propria città universitaria per la quale l’architetto disegnò ogni dettaglio, dalla scala urbanistica a quella del design interno. Infatti anche l’arredo di ogni singola stanza fu pensato su misura, in una perfetta sintesi tra l’estetica e la funzionalità. I Collegi sono tutt’oggi abitati da circa un migliaio di studenti. L’analisi è stata condotta su una stanza campione, scelta tra quelle messe a disposizione all’interno del Collegio Aquilone. Di questa è stata studiata la composizione e il suo ruolo all’interno del sistema architettonico Collegi. Con la ricerca si vuole mettere l’accento sulle questioni riguardanti la problematica del restauro di oggetti industriali seriali, testimoni della cultura materiale più contemporanea. La proposta di intervento è indirizzata a trovare una via attenta alla funzionalità degli oggetti, attraverso uno studio supportato da strumenti digitali. La prima fase del progetto ha sviluppato l’analisi degli oggetti presenti nella stanza da un punto di vista materico, volumetrico e conservativo. Le informazioni sono state organizzate all’interno di un documento, che raccoglie elaborati grafici bidimensionali e tridimensionali, indicazioni riguardanti la funzione di ogni elemento e il loro livello di degrado. Le informazioni di tipo metrico e gli spaccati 3D degli arredi risultano fondamentali in fase di progettazione dell’intervento, poiché la sostituzione o il ripristino di parti non più funzionanti dovranno essere realizzate industrialmente sulla base di questa analisi. Attraverso la pianificazione di una documentazione digitalizzata si sono definite le linee-guida di un progetto conservativo che coinvolge tecnici e utenti della struttura. Con l’utilizzo accoppiato dei software GIS e Condition Report®, che organizzano all’interno dello stesso sistema informazioni spaziali alle quali si collegano informazioni specifiche dettagliate di ogni arredo, è stato realizzato un fascicolo documentativo costantemente aggiornabile. L’innovazione si concretizza inoltre con l’utilizzo di un’applicazione per smartphone, adattata al caso studio, che permette di monitorare lo sviluppo del degrado grazie all’interazione con lo studente che abita gli ambienti.
2016
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/276928
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