Introduzione Per realizzare una risposta efficace all’antibiotico-resistenza, l’OMS propone un approccio integrato One Health, ripreso anche nel Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 20172020. Lo scopo di questo studio è quello di migliorare le conoscenze riguardo la selezione e la propagazione di E. coli ESBL in una prospettiva One Health. Metodi Dal 1° febbraio al 30 ottobre 2018 sono stati stoccati ceppi di E.coli urinari con fenotipo ESBL, isolati in pazienti ammessi presso l’AOU Ospedali Riuniti di Ancona. Sono stati, inoltre, analizzati campioni di carne di maiale, capriolo, pollo, manzo, coniglio e panna cruda, destinati al consumo umano. Nei campioni in studio è stato identificato il filogruppo di appartenenza ed indagata la presenza di geni di resistenza. Tutti i ceppi sono stati sottoposti ad analisi genomica mediante PBRT Diatheva (PCR-based Replicon Typing), per evidenziare la presenza di plasmidi di resistenza. Risultati Sono stati stoccati 47 ceppi di E. coli ESBL urinari umani, di cui il 34% di origine comunitaria. Il 76,6% dei ceppi è risultato appartenere al filogruppo B2. In tutti i ceppi sono stati riscontrati geni codificatori di betalattamasi, quali blaCTX-M e principalmente i sottogruppi CTX-M-1 (76%) e CTX-M-15(74%). Sono stati identificati, inoltre, i geni blaOXA (74%), blaTEM (53%) e blaSHV (2%). È stato identificato almeno un plasmide di resistenza nel 79% dei ceppi. In questi, lo stesso ceppo è risultato essere portatore di più plasmidi nel 75% dei casi. I plasmidi prevalentemente riscontrati sono stati FIB (49%.), FIA (44%) e FII*(45%). Nel restante 21% dei ceppi non sono stati isolati plasmidi, nonostante la resistenza fenotipica. Infine, sono stati isolati plasmidi di resistenza dai campioni di carne di maiale (tipo IncN e FIIK), di pollo (N2) e di panna (FIIK). Nessun plasmide è stato rilevato nella carne di capriolo, manzo e coniglio. Conclusioni I risultati mostrano, nei campioni umani, una elevata prevalenza di plasmidi di resistenza circolanti con meccanismi multipli e con profili differenti da quelli riscontrati nei campioni di carne destinata al consumo alimentare. La presenza di plasmidi di resistenza nella carne di maiale e pollo e nella panna può correlarsi all’eccessiva densità di allevamento e/o intensità di somministrazione degli antibiotici, associata, in letteratura, alla selezione di microrganismi resistenti. Ulteriori studi sono necessari al fine di chiarire la relazione tra plasmidi circolanti in ambito umano e quelli riscontrati in matrici differenti e quindi realizzare una programmazione di interventi efficaci per la tutela della salute in un approccio One Health.

Valutazione dell’antibiotico-resistenza in E. coli Beta-Lattamasi a Spettro Esteso (ESBL) urinari umani e animali: un approccio One Health / Luciani, A; Micheletti, R; Arsego, D; Bianchi, E; Formenti, L; D'Alleva, A; Ponzio, E; Orecchioni, F; Barbadoro, P; D'Errico, Mm. - In: JOURNAL OF PREVENTIVE MEDICINE AND HYGIENE. - ISSN 2421-4248. - ELETTRONICO. - 60:(2019), pp. 330-331.

Valutazione dell’antibiotico-resistenza in E. coli Beta-Lattamasi a Spettro Esteso (ESBL) urinari umani e animali: un approccio One Health

Luciani A;Micheletti R;Arsego D;Bianchi E;Formenti L;D'Alleva A;Ponzio E;Barbadoro P;D'Errico MM
2019-01-01

Abstract

Introduzione Per realizzare una risposta efficace all’antibiotico-resistenza, l’OMS propone un approccio integrato One Health, ripreso anche nel Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 20172020. Lo scopo di questo studio è quello di migliorare le conoscenze riguardo la selezione e la propagazione di E. coli ESBL in una prospettiva One Health. Metodi Dal 1° febbraio al 30 ottobre 2018 sono stati stoccati ceppi di E.coli urinari con fenotipo ESBL, isolati in pazienti ammessi presso l’AOU Ospedali Riuniti di Ancona. Sono stati, inoltre, analizzati campioni di carne di maiale, capriolo, pollo, manzo, coniglio e panna cruda, destinati al consumo umano. Nei campioni in studio è stato identificato il filogruppo di appartenenza ed indagata la presenza di geni di resistenza. Tutti i ceppi sono stati sottoposti ad analisi genomica mediante PBRT Diatheva (PCR-based Replicon Typing), per evidenziare la presenza di plasmidi di resistenza. Risultati Sono stati stoccati 47 ceppi di E. coli ESBL urinari umani, di cui il 34% di origine comunitaria. Il 76,6% dei ceppi è risultato appartenere al filogruppo B2. In tutti i ceppi sono stati riscontrati geni codificatori di betalattamasi, quali blaCTX-M e principalmente i sottogruppi CTX-M-1 (76%) e CTX-M-15(74%). Sono stati identificati, inoltre, i geni blaOXA (74%), blaTEM (53%) e blaSHV (2%). È stato identificato almeno un plasmide di resistenza nel 79% dei ceppi. In questi, lo stesso ceppo è risultato essere portatore di più plasmidi nel 75% dei casi. I plasmidi prevalentemente riscontrati sono stati FIB (49%.), FIA (44%) e FII*(45%). Nel restante 21% dei ceppi non sono stati isolati plasmidi, nonostante la resistenza fenotipica. Infine, sono stati isolati plasmidi di resistenza dai campioni di carne di maiale (tipo IncN e FIIK), di pollo (N2) e di panna (FIIK). Nessun plasmide è stato rilevato nella carne di capriolo, manzo e coniglio. Conclusioni I risultati mostrano, nei campioni umani, una elevata prevalenza di plasmidi di resistenza circolanti con meccanismi multipli e con profili differenti da quelli riscontrati nei campioni di carne destinata al consumo alimentare. La presenza di plasmidi di resistenza nella carne di maiale e pollo e nella panna può correlarsi all’eccessiva densità di allevamento e/o intensità di somministrazione degli antibiotici, associata, in letteratura, alla selezione di microrganismi resistenti. Ulteriori studi sono necessari al fine di chiarire la relazione tra plasmidi circolanti in ambito umano e quelli riscontrati in matrici differenti e quindi realizzare una programmazione di interventi efficaci per la tutela della salute in un approccio One Health.
2019
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