The intensification of extreme natural events, caused by climate change, together with strong urbanization, makes it essential for society to be prepared to cope with these emergency situations. The main priority after a natural event, that hit an anthropized area, is to save all human lives involved in the disaster. Subsequently, it will be necessary to restore a normal situation. Events such as floods, landslides and earthquakes generate a huge amount of debris and rubbles, creating numerous problems during emergency activities. To remedy this, it will be necessary to clean up the affected area as soon as possible, from this material. To ensure that the disaster waste management is efficient, it is necessary to have a protocol or at least a guideline to follow. In the world, a lot of protocols exist to manage the emergency situation after the natural event, but there is not enough information for the disaster waste management. This lack drives local authorities to use empirical management methods. The empirical method is based on experience in the field and does not take into account a scientific methodological approach, that analyses the environmental and economic impact generated by the disaster waste management. The guiding principles should be the reduction of the environmental footprint and of management costs; however, the emergency does not allow to carry out such analyses before choosing a strategy for the management of waste, due to the lack of time.

Quando eventi naturali come terremoti, alluvioni e frane colpiscono aree urbane ad alta densità abitativa, si possono generare grandi quantità di rifiuti e detriti. Ad esempio, in Italia, la forte urbanizzazione degli anni ‘50 e l'aumento demografico hanno portato ad un uso improprio del territorio, a volte illegale, con la costruzione di strutture vulnerabili in territori ad alto rischio sismico e idrogeologico. La peculiarità di eventi come terremoti e alluvioni è la grande produzione di rifiuti (macerie e detriti), in un tempo molto breve. Questo genera un forte impatto e numerosi problemi durante la gestione dell’emergenza. Una errata gestione di questi rifiuti in caso di calamità può causare danni ambientali rilevanti, perdite economiche significative ed anche impatti psicologici sulle popolazioni colpite, già soggette ad alti livelli di stress. I rifiuti prodotti possono avere caratteristiche diverse; tali differenze sono principalmente dovute al tipo di disastro, macerie per i terremoti e detriti per le alluvioni, all’area geografica, zone rurali contro aree costiere, alla densità abitativa, aree fortemente antropizzate produrranno una risposta molto differente rispetto a zone industriali a bassa densità abitativa. Lo studio della letteratura scientifica dimostra che le informazioni relative alla gestione dei rifiuti di emergenza sono ancora molto scarse, mancano protocolli e piani di emergenza specifici per gestire questa particolare tipologia di rifiuti. Queste mancanze obbligano le autorità locali e la protezione civile ad utilizzare metodi empirici, maturati dall’esperienza sul campo. Lo stato dell’arte attuale impone la ricerca e la definizione di protocolli per la gestione dei rifiuti in emergenza, al fine di colmare queste lacune e fornire uno strumento di supporto da utilizzare durante le emergenze. Questa ricerca scientifica si concentra sulla definizione di migliori pratiche di gestione dei rifiuti in emergenza. Il lavoro parte dall’analisi di determinati casi studio italiani e prosegue con la definizione di diversi scenari possibili per la gestione di rifiuti dopo terremoti o alluvioni. per ricercare le. Attualmente in Italia manca una legislazione specifica ed anche un protocollo standardizzato, che potrebbe favorire una strategia di recupero più efficiente. In questo contesto, è importante considerare l’impatto ambientale generato dalle differenti strategie di gestione dei rifiuti (ad esempio, la creazione di un deposito temporaneo dove pretrattare il materiale). Con questi presupposti, una valutazione del ciclo di vita (LCA) del materiale trattato ed una analisi economica si sono rivelati gli strumenti vincenti per identificare l’impatto ambientale ed economico generato delle diverse strategie di gestione ipotizzate, identificandone anche i principali punti critici.

Definition of Protocols for the Disaster Waste Management / Gabrielli, Francesco. - (2019 Mar 05).

Definition of Protocols for the Disaster Waste Management

GABRIELLI, FRANCESCO
2019-03-05

Abstract

The intensification of extreme natural events, caused by climate change, together with strong urbanization, makes it essential for society to be prepared to cope with these emergency situations. The main priority after a natural event, that hit an anthropized area, is to save all human lives involved in the disaster. Subsequently, it will be necessary to restore a normal situation. Events such as floods, landslides and earthquakes generate a huge amount of debris and rubbles, creating numerous problems during emergency activities. To remedy this, it will be necessary to clean up the affected area as soon as possible, from this material. To ensure that the disaster waste management is efficient, it is necessary to have a protocol or at least a guideline to follow. In the world, a lot of protocols exist to manage the emergency situation after the natural event, but there is not enough information for the disaster waste management. This lack drives local authorities to use empirical management methods. The empirical method is based on experience in the field and does not take into account a scientific methodological approach, that analyses the environmental and economic impact generated by the disaster waste management. The guiding principles should be the reduction of the environmental footprint and of management costs; however, the emergency does not allow to carry out such analyses before choosing a strategy for the management of waste, due to the lack of time.
5-mar-2019
Quando eventi naturali come terremoti, alluvioni e frane colpiscono aree urbane ad alta densità abitativa, si possono generare grandi quantità di rifiuti e detriti. Ad esempio, in Italia, la forte urbanizzazione degli anni ‘50 e l'aumento demografico hanno portato ad un uso improprio del territorio, a volte illegale, con la costruzione di strutture vulnerabili in territori ad alto rischio sismico e idrogeologico. La peculiarità di eventi come terremoti e alluvioni è la grande produzione di rifiuti (macerie e detriti), in un tempo molto breve. Questo genera un forte impatto e numerosi problemi durante la gestione dell’emergenza. Una errata gestione di questi rifiuti in caso di calamità può causare danni ambientali rilevanti, perdite economiche significative ed anche impatti psicologici sulle popolazioni colpite, già soggette ad alti livelli di stress. I rifiuti prodotti possono avere caratteristiche diverse; tali differenze sono principalmente dovute al tipo di disastro, macerie per i terremoti e detriti per le alluvioni, all’area geografica, zone rurali contro aree costiere, alla densità abitativa, aree fortemente antropizzate produrranno una risposta molto differente rispetto a zone industriali a bassa densità abitativa. Lo studio della letteratura scientifica dimostra che le informazioni relative alla gestione dei rifiuti di emergenza sono ancora molto scarse, mancano protocolli e piani di emergenza specifici per gestire questa particolare tipologia di rifiuti. Queste mancanze obbligano le autorità locali e la protezione civile ad utilizzare metodi empirici, maturati dall’esperienza sul campo. Lo stato dell’arte attuale impone la ricerca e la definizione di protocolli per la gestione dei rifiuti in emergenza, al fine di colmare queste lacune e fornire uno strumento di supporto da utilizzare durante le emergenze. Questa ricerca scientifica si concentra sulla definizione di migliori pratiche di gestione dei rifiuti in emergenza. Il lavoro parte dall’analisi di determinati casi studio italiani e prosegue con la definizione di diversi scenari possibili per la gestione di rifiuti dopo terremoti o alluvioni. per ricercare le. Attualmente in Italia manca una legislazione specifica ed anche un protocollo standardizzato, che potrebbe favorire una strategia di recupero più efficiente. In questo contesto, è importante considerare l’impatto ambientale generato dalle differenti strategie di gestione dei rifiuti (ad esempio, la creazione di un deposito temporaneo dove pretrattare il materiale). Con questi presupposti, una valutazione del ciclo di vita (LCA) del materiale trattato ed una analisi economica si sono rivelati gli strumenti vincenti per identificare l’impatto ambientale ed economico generato delle diverse strategie di gestione ipotizzate, identificandone anche i principali punti critici.
natural disaster; disaster waste management; life cycle assessment; economic analysis; flood; earthquake; protocols
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/262904
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