Dalla valutazione delle esperienze, affrontate in precedenti gestioni dei difficili post-sisma, si evidenzia la difficoltà di trovare occasioni per puntare al superamento di modelli insediativi oggi non più sostenibili: popolazione, attività, residenze urbane e rurali, beni storico-artistici, servizi, diffusi su territori vasti che si presentano senza adeguate protezioni in caso di eventi calamitosi, senza reti tecnologiche di pronto intervento, senza sistemi di aree urbane rifugio iperattrezzate e senza una rete di strutture centrali, sempre accessibili, ubicate in nodi strategici a servizio del territorio. Il terremoto, nella sua drammaticità, crea dunque una rottura dei fragili equilibri preesistenti e impone un ripensamento del modello di vita in tali luoghi, e l’urgenza di realizzare sistemi di protezione dai rischi. Obiettivo del paper è suggerire un deciso cambio di strategia per la costruzione di nuovi e complessi equilibri nei territori della diffusione, in grado di ridare significato alle modalità di vivere, produrre e godere delle valenze territoriali in ambiti a rischio. Si propone pertanto di affiancare da subito, alle strategie di ricostruzione degli edifici nelle zone rosse dei centri storici danneggiati, la riprogettazione della qualità urbana e della struttura funzionale di tutto l’insediamento, considerando in primo luogo gli assi che collegano il centro antico ai quartieri, che dovranno costituire l’ossatura portante, sicura, propulsiva e bella tra i centri storici, a lenta rigenerazione, e la città e il territorio che li ingloba: un rovesciamento di prospettiva che evidenzia il passaggio strategico dall’ottica della ricostruzione edilizia a quella della rivalorizzazione sociale e produttiva degli assi che devono sostenere la rinascita delle zone più colpite.
Un cambio di strategia per le aree del Centro Italia colpite dal sisma / Bedini, Maria Angela; Bronzini, Fabio. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 0392-5005. - ELETTRONICO. - 278(2018), pp. 23-26.
Un cambio di strategia per le aree del Centro Italia colpite dal sisma
Maria Angela Bedini;Fabio Bronzini
2018-01-01
Abstract
Dalla valutazione delle esperienze, affrontate in precedenti gestioni dei difficili post-sisma, si evidenzia la difficoltà di trovare occasioni per puntare al superamento di modelli insediativi oggi non più sostenibili: popolazione, attività, residenze urbane e rurali, beni storico-artistici, servizi, diffusi su territori vasti che si presentano senza adeguate protezioni in caso di eventi calamitosi, senza reti tecnologiche di pronto intervento, senza sistemi di aree urbane rifugio iperattrezzate e senza una rete di strutture centrali, sempre accessibili, ubicate in nodi strategici a servizio del territorio. Il terremoto, nella sua drammaticità, crea dunque una rottura dei fragili equilibri preesistenti e impone un ripensamento del modello di vita in tali luoghi, e l’urgenza di realizzare sistemi di protezione dai rischi. Obiettivo del paper è suggerire un deciso cambio di strategia per la costruzione di nuovi e complessi equilibri nei territori della diffusione, in grado di ridare significato alle modalità di vivere, produrre e godere delle valenze territoriali in ambiti a rischio. Si propone pertanto di affiancare da subito, alle strategie di ricostruzione degli edifici nelle zone rosse dei centri storici danneggiati, la riprogettazione della qualità urbana e della struttura funzionale di tutto l’insediamento, considerando in primo luogo gli assi che collegano il centro antico ai quartieri, che dovranno costituire l’ossatura portante, sicura, propulsiva e bella tra i centri storici, a lenta rigenerazione, e la città e il territorio che li ingloba: un rovesciamento di prospettiva che evidenzia il passaggio strategico dall’ottica della ricostruzione edilizia a quella della rivalorizzazione sociale e produttiva degli assi che devono sostenere la rinascita delle zone più colpite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.