This essay is about employment issues of people with disabilities, after almost two decades since law n. 68 of 1999 entry into force. This thesis, aiming to not limit its overview on compulsory placement's institution, attempts to evaluate the system's functioning aimed at protecting disabled's right to work as a whole. It moves from an analysis of the law n. 68 of 1999, due to the renewed legislator's interest in 2015 and, therefore, due to the recent changes made therein, to the influences of the international and European landscape, which allowed the entry into force in our system of a general anti-discrimination protection. This essay aims to investigate the ways in which the law n. 68 of 1999 found application at territorial level, in order to draft regional models for national framework's implementation and to identify "good practices" that have had a positive impact on the employment of people with disabilities. The comparison between some northern regions, and some of central and southern Italy (Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche and Campania), highlights the presence of promotional initiatives that have acted mainly in two directions: on the one hand, providing customized ways to promote access to ordinary works, also using training measures, and, on the other hand, by encouraging the use of the conventional model and the involvement of social cooperatives for the employment of people with more severe disabilities, even with economic incentives. Finally are considered the problems related to the employment because, despite the forms of protections provided, it generates a certain degree of precariousness, with problems not only of inclusion but also of permanence in the workplace.

Dopo quasi un ventennio dall’entrata in vigore della l. n. 68 del 1999, la tesi affronta il tema dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità con l’obiettivo di non limitarsi a una disamina dell'istituto del collocamento obbligatorio, ma di tentare una valutazione del funzionamento del sistema posto a tutela del diritto al lavoro dei disabili nel suo complesso. Il discorso muove da un’analisi della legge n. 68 del 1999, in virtù del rinnovato interesse da parte del legislatore del 2015 e, dunque, delle recenti modifiche ivi apportate, nonché delle influenze del panorama internazionale ed europeo, che hanno consentito l’ingresso nel nostro ordinamento di una generale tutela antidiscriminatoria. La ricerca è finalizzata a indagare le modalità con cui la legge n. 68 del 1999 ha trovato applicazione a livello territoriale, al fine di sintetizzare dei modelli regionali di attuazione della disciplina nazionale e di individuare eventuali c.d. buone pratiche che abbiano inciso in modo positivo sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Il confronto tra alcune Regioni del nord, centro e sud Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Campania), evidenzia la presenza di iniziative di tipo promozionale che hanno agito soprattutto in due direzioni: da un lato, prevedendo percorsi personalizzati per favorire l’accesso al mondo del lavoro c.d. ordinario, grazie anche a misure di tipo formativo, e, dall’altro lato, incentivando l’utilizzo del modello convenzionale e il coinvolgimento delle cooperative sociali per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità più gravi, anche con incentivi di tipo economico. Infine, vengono considerate le problematiche connesse al rapporto di lavoro che, nonostante le forme di tutela apprestate, generano un certo grado di precarietà degli stessi rapporti, con problemi non solo di inserimento ma anche di permanenza nel mondo del lavoro.

L'inserimento lavorativo delle persone con disabilità / Bresciani, Ilaria. - (2018 Mar 21).

L'inserimento lavorativo delle persone con disabilità

BRESCIANI, ILARIA
2018-03-21

Abstract

This essay is about employment issues of people with disabilities, after almost two decades since law n. 68 of 1999 entry into force. This thesis, aiming to not limit its overview on compulsory placement's institution, attempts to evaluate the system's functioning aimed at protecting disabled's right to work as a whole. It moves from an analysis of the law n. 68 of 1999, due to the renewed legislator's interest in 2015 and, therefore, due to the recent changes made therein, to the influences of the international and European landscape, which allowed the entry into force in our system of a general anti-discrimination protection. This essay aims to investigate the ways in which the law n. 68 of 1999 found application at territorial level, in order to draft regional models for national framework's implementation and to identify "good practices" that have had a positive impact on the employment of people with disabilities. The comparison between some northern regions, and some of central and southern Italy (Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche and Campania), highlights the presence of promotional initiatives that have acted mainly in two directions: on the one hand, providing customized ways to promote access to ordinary works, also using training measures, and, on the other hand, by encouraging the use of the conventional model and the involvement of social cooperatives for the employment of people with more severe disabilities, even with economic incentives. Finally are considered the problems related to the employment because, despite the forms of protections provided, it generates a certain degree of precariousness, with problems not only of inclusion but also of permanence in the workplace.
21-mar-2018
Dopo quasi un ventennio dall’entrata in vigore della l. n. 68 del 1999, la tesi affronta il tema dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità con l’obiettivo di non limitarsi a una disamina dell'istituto del collocamento obbligatorio, ma di tentare una valutazione del funzionamento del sistema posto a tutela del diritto al lavoro dei disabili nel suo complesso. Il discorso muove da un’analisi della legge n. 68 del 1999, in virtù del rinnovato interesse da parte del legislatore del 2015 e, dunque, delle recenti modifiche ivi apportate, nonché delle influenze del panorama internazionale ed europeo, che hanno consentito l’ingresso nel nostro ordinamento di una generale tutela antidiscriminatoria. La ricerca è finalizzata a indagare le modalità con cui la legge n. 68 del 1999 ha trovato applicazione a livello territoriale, al fine di sintetizzare dei modelli regionali di attuazione della disciplina nazionale e di individuare eventuali c.d. buone pratiche che abbiano inciso in modo positivo sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Il confronto tra alcune Regioni del nord, centro e sud Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Campania), evidenzia la presenza di iniziative di tipo promozionale che hanno agito soprattutto in due direzioni: da un lato, prevedendo percorsi personalizzati per favorire l’accesso al mondo del lavoro c.d. ordinario, grazie anche a misure di tipo formativo, e, dall’altro lato, incentivando l’utilizzo del modello convenzionale e il coinvolgimento delle cooperative sociali per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità più gravi, anche con incentivi di tipo economico. Infine, vengono considerate le problematiche connesse al rapporto di lavoro che, nonostante le forme di tutela apprestate, generano un certo grado di precarietà degli stessi rapporti, con problemi non solo di inserimento ma anche di permanenza nel mondo del lavoro.
work; people with disabilities; compulsory placement's institution
lavoro; persone con disabilità; collocamento obbligatorio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/252988
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