Il sistema di fortificazioni militari medievali presenti nel territorio italiano costituisce una parte fondamentale del patrimonio monumentale e storico del nostro Paese. Di queste, numerose, sono giunte ai giorni nostri con la consistenza architettonica del rudere e, nonostante il loro alto valore documentale, molto spesso caratterizzate da un avanzato stato di degrado e di abbandono che ne mette in serio rischio la conservazione, se non la sopravvivenza. Il Castrum Flastrae ne costituisce una sintesi significativa e, proprio per questo, è stato intrapreso un lavoro di approfondimento su questa importante opera fortilizia con la speranza che tale lavoro possa costituire una concreta base di partenza per i futuri interventi di conservazione e che possa fungere da volano per la sensibilizzazione e la divulgazione di un tema come questo, di fondamentale importanza per tutto il territorio dell’alto maceratese ed in particolare per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Restauro e conservazione delle architetture fortificate allo stato di rudere. Il caso del Castrum Flastrae / Mariano, Fabio; Petetta, Leonardo. - In: RESTAURO ARCHEOLOGICO. - ISSN 1724-9686. - ELETTRONICO. - 2/2016:(2016), pp. 44-61. [http://dx.doi.org/10.13128/RA-19509]

Restauro e conservazione delle architetture fortificate allo stato di rudere. Il caso del Castrum Flastrae.

MARIANO, FABIO;PETETTA, LEONARDO
2016-01-01

Abstract

Il sistema di fortificazioni militari medievali presenti nel territorio italiano costituisce una parte fondamentale del patrimonio monumentale e storico del nostro Paese. Di queste, numerose, sono giunte ai giorni nostri con la consistenza architettonica del rudere e, nonostante il loro alto valore documentale, molto spesso caratterizzate da un avanzato stato di degrado e di abbandono che ne mette in serio rischio la conservazione, se non la sopravvivenza. Il Castrum Flastrae ne costituisce una sintesi significativa e, proprio per questo, è stato intrapreso un lavoro di approfondimento su questa importante opera fortilizia con la speranza che tale lavoro possa costituire una concreta base di partenza per i futuri interventi di conservazione e che possa fungere da volano per la sensibilizzazione e la divulgazione di un tema come questo, di fondamentale importanza per tutto il territorio dell’alto maceratese ed in particolare per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
2016
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