VALIDAZIONE DELL’IGF-1 COME MARKER DI RISERVA FUNZIONALE DEL GRAFT E INDICATORE PROGNOSTICO NEI PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI FEGATO

Background: The reduction of insulin-like growth factor 1 (IGF-1) plasma levels is associated with the degree of liver dysfunction and mortality in cirrhotic patients. However, little research is available on the recovery of the IGF-1 level and its prognostic role after liver transplantation (LT). Methods: From April 2010 to May 2011, 31 patients were prospectively enrolled (25/6 M/F; mean age±SEM: 55.2±1.4 years), and IGF-1 serum levels were assessed preoperatively and at 15, 30, 90, 180 and 365 days after transplantation. The influence of the donor and recipient characteristics (age, use of extended criteria donor grafts, D-MELD and incidence of early allograft dysfunction) on hormonal concentration was analyzed. The prognostic role of IGF-1 level on patient survival and its correlation with routine liver function tests were also investigated. Results: All patients showed low preoperative IGF-1 levels (mean±SEM: 29.5±2.1) and, on postoperative day 15, a significant increase in the IGF-1 plasma level was observed (102.7±11.7 ng/ml; p<0.0001). During the first year after LT, the IGF-1 concentration remained significantly lower in recipients transplanted with older donors (>65 years) or extended criteria donor grafts. An inverse correlation between IGF-1 and bilirubin serum levels at day 15 (r=-0.3924, p=0.0320) and 30 (r=-0.3894, p=0.0368) was found. After multivariate analysis, early (within 15 days) IGF-1 normalization [Exp(b)= 3.913; p=0.0484] was the only prognostic factor associated with an increased 3-year survival rate. Conclusion: IGF-1 postoperative levels are correlated with the graft’s quality and reflect liver function. Early IGF-1 recovery is associated with a higher 3-year survival rate after LT.

Introduzione. Le alterazioni dell’asse GH/IGF-1 sono state proposte come markers di disfunzione epatocellulare e sopravvivenza nel paziente cirrotico. Esistono tuttavia poche evidenze sul significato clinico dei livelli di IGF-1 dopo trapianto epatico (LT). Materiali e Metodi. Da Aprile 2010 a Maggio 2011 abbiamo arruolato 31 pazienti (M/F 25/6; età media ± SEM: 55,2±1.4 anni) sottoponendoli a dosaggio ematico di GH e IGF-1 prima del LT e a 15,30,90,180 e 365 giorni dall’intervento. Abbiamo analizzato la curva di normalizzazione di IGF-1 ai vari time points e valutato l’impatto sulla sintesi ormonale delle principali variabili trapiantologiche (età del donatore, utilizzo di graft non standard, early allograft disfunction). Abbiamo inoltre correlato l’IGF-1 con i principali tests di funzione epatica e con la sopravvivenza. Risultati. Tutti i pazienti mostravano ridotti livelli di IGF-1 (29,5±2,1); a partire dalla 15° giornata post-LT si è evidenziato un significativo incremento dei valori medi di IGF-1 (102,7±11,7 ng/ml; p<0,0001). Durante il primo anno dal trapianto, i livelli sierici di IGF-1 si sono mantenuti significativamente inferiori nei riceventi trapiantati con donatori di età maggiore di 65 anni o marginali (extended criteria donor). Dall’analisi di correlazione con i test biochimici standard utilizzati per il monitoraggio della funzione epatica, è emersa una correlazione inversa tra i valori di IGF-1 e la bilirubina totale a 15 (r=-0,3924, p=0,03) e 30 (r=-0,3894, p=0,04) giorni dal trapianto. Dopo analisi multivariata, la normalizzazione precoce (entro 15 giorni) dei livelli di IGF-1 [Exp(b): 3,913, p=0.0484] si conferma come unico fattore prognostico indipendente di sopravvivenza dopo un periodo di 3 anni dal trapianto. Conclusioni. L’IGF-1 riflette la riserva funzionale del graft ed il ripristino precoce dei normali livelli ormonali risulta associato a tassi di sopravvivenza più elevati dopo trapianto epatico.