The First World War, as it is well known, provided significant systemic changes and instability in the economies of the countries involved, such as the exit from the gold standard system. In Italy, among other consequences, it affected the level of the exchange rate, especially at the end of 1917. Urgent measures had to be taken in order to face this situation. So, the government and specifically Francesco Saverio Nitti – as Minister of Treasury – decided to found the so-called INCE (Istituto nazionale per i cambi con l’estero), establishing a monopoly on the exchange rate. At first, the institution was meant to operate for a limited period of time only; indeed, its activities should have stopped six months after the end of the war. Instead, INCE kept on working without interruption in the following years and became, as an emergency solution, an institutional and permanent tool for the management of the Italian currency policy. It was suppressed only in 1945, after the Second World War, when its functions passed into a new public institution. Considering its long-life and functions, “INCE” can be considered an important institution in Italian economic history. However, there are no studies entirely devoted to INCE so far. This Ph.D thesis tries to fill this gap, reconstructing the history and the role played by INCE during WWI and in the interwar years. What emerges is that, after the war, INCE’s role evolved overtime replying to various needs of the economic policy and playing several functions. This evolution was not linear because the institution had more extensive or more limited powers depending on the circumstances. So, rather than a single INCE, it seems more correct to talk about different INCEs, as testified by legislative reorganizations that concerned the institute during its life and that underline the difficulties of the monetary authorities in a very troubled period.

La Grande Guerra genera significative instabilità e cambiamenti sistemici all’interno dei paesi coinvolti. Con specifico riferimento all’Italia, l’anormalità della vita economica determina, fra le altre conseguenze, un sensibile deprezzamento della lira soprattutto sul finire del 1917. Nel tentativo di fronteggiare la situazione il ministro del Tesoro Nitti fonda l’Istituto nazionale per i cambi con l’estero (Ince), a cui viene riservato il monopolio del commercio delle valute per la durata della guerra e per i primi sei mesi successivi alla conclusione della pace. Concepito come soluzione di emergenza provvisoria, nel dopoguerra l’Istituto, operando senza interruzioni dal 1918 al 1943, diviene però uno strumento istituzionale permanente per la gestione della politica valutaria italiana. Viene soppresso e posto in liquidazione solo dopo la seconda guerra mondiale, con l'affidamento delle sue funzioni all’Ufficio italiano cambi. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di fornire una ricostruzione della storia dell’Ince dalla disfatta di Caporetto – all’indomani della quale viene promossa la costituzione dell’Istcambi – all’avvio della politica economica autarchica, quando l’istituzione del Sottosegretariato per gli scambi e le valute segnerà uno spartiacque nella storia dell’Ince, esautorando di fatto l’Istituto. Quel che emerge da una visione d’insieme è la possibilità di tratteggiare diverse fasi della vita dell’Istcambi, in cui si evidenzia un’evoluzione del suo ruolo sullo sfondo dei mutamenti della politica valutaria italiana negli anni tra le due guerre. Più che di un unico Ince sembrerebbe, dunque, più corretto parlare di differenti Ince, come testimoniato dalle numerose modifiche operative e normative succedutisi nel tempo, che permettono di scorgere in filigrana le difficoltà delle autorità di politica economica nella gestione di un periodo contrassegnato da continue turbolenze.

L'INCE e l'evoluzione della politica valutaria italiana da Caporetto all'autarchia / Astore, Marianna. - (2015 Feb 20).

L'INCE e l'evoluzione della politica valutaria italiana da Caporetto all'autarchia

ASTORE, MARIANNA
2015-02-20

Abstract

The First World War, as it is well known, provided significant systemic changes and instability in the economies of the countries involved, such as the exit from the gold standard system. In Italy, among other consequences, it affected the level of the exchange rate, especially at the end of 1917. Urgent measures had to be taken in order to face this situation. So, the government and specifically Francesco Saverio Nitti – as Minister of Treasury – decided to found the so-called INCE (Istituto nazionale per i cambi con l’estero), establishing a monopoly on the exchange rate. At first, the institution was meant to operate for a limited period of time only; indeed, its activities should have stopped six months after the end of the war. Instead, INCE kept on working without interruption in the following years and became, as an emergency solution, an institutional and permanent tool for the management of the Italian currency policy. It was suppressed only in 1945, after the Second World War, when its functions passed into a new public institution. Considering its long-life and functions, “INCE” can be considered an important institution in Italian economic history. However, there are no studies entirely devoted to INCE so far. This Ph.D thesis tries to fill this gap, reconstructing the history and the role played by INCE during WWI and in the interwar years. What emerges is that, after the war, INCE’s role evolved overtime replying to various needs of the economic policy and playing several functions. This evolution was not linear because the institution had more extensive or more limited powers depending on the circumstances. So, rather than a single INCE, it seems more correct to talk about different INCEs, as testified by legislative reorganizations that concerned the institute during its life and that underline the difficulties of the monetary authorities in a very troubled period.
20-feb-2015
La Grande Guerra genera significative instabilità e cambiamenti sistemici all’interno dei paesi coinvolti. Con specifico riferimento all’Italia, l’anormalità della vita economica determina, fra le altre conseguenze, un sensibile deprezzamento della lira soprattutto sul finire del 1917. Nel tentativo di fronteggiare la situazione il ministro del Tesoro Nitti fonda l’Istituto nazionale per i cambi con l’estero (Ince), a cui viene riservato il monopolio del commercio delle valute per la durata della guerra e per i primi sei mesi successivi alla conclusione della pace. Concepito come soluzione di emergenza provvisoria, nel dopoguerra l’Istituto, operando senza interruzioni dal 1918 al 1943, diviene però uno strumento istituzionale permanente per la gestione della politica valutaria italiana. Viene soppresso e posto in liquidazione solo dopo la seconda guerra mondiale, con l'affidamento delle sue funzioni all’Ufficio italiano cambi. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di fornire una ricostruzione della storia dell’Ince dalla disfatta di Caporetto – all’indomani della quale viene promossa la costituzione dell’Istcambi – all’avvio della politica economica autarchica, quando l’istituzione del Sottosegretariato per gli scambi e le valute segnerà uno spartiacque nella storia dell’Ince, esautorando di fatto l’Istituto. Quel che emerge da una visione d’insieme è la possibilità di tratteggiare diverse fasi della vita dell’Istcambi, in cui si evidenzia un’evoluzione del suo ruolo sullo sfondo dei mutamenti della politica valutaria italiana negli anni tra le due guerre. Più che di un unico Ince sembrerebbe, dunque, più corretto parlare di differenti Ince, come testimoniato dalle numerose modifiche operative e normative succedutisi nel tempo, che permettono di scorgere in filigrana le difficoltà delle autorità di politica economica nella gestione di un periodo contrassegnato da continue turbolenze.
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