The aim of this research is to investigate the relevant matter of earnings management, through the comparative analysis of the Italian and international studies in accounting. The first section of the research examines the origin and the main characteristics of earnings management. Specifically, in the first chapter, an analysis has been conducted about the contribution of the main Italian and Anglo-Saxon scholars, who have emphasized that the origin of earnings management essentially relies on the discretionary judgment required in preparing the financial reporting. While Italian researchers have stated that a proper use of the earnings management is possible, when the purpose is that to preserve the company from the shareholders’ possible request of an excessive dividend, in the Anglo-Saxon context, instead, the earnings management has always been censured due to its detrimental effects for the “true and fair” view of the financial statements. In the second section of the research, an empirical analysis has been conducted in the context of Italian distressed firms. The purpose of this part of the study is to examine the consequences of financial distress on earnings management practices. The analysis has been focused on 104 Italian private distressed firms, compared with a sample of “healthy” companies, with similar size and in the same business sector. The working capital discretionary accruals have been used as a proxy of earnings management. This method has been deepen investigate in the second chapter of the work. The main findings of the study, presented in the third chapter of the work, are the following. There is evidence that distressed firms exhibit higher discretionary accruals than “healthy” firms do. Particularly, bankrupted firms exhibit positive discretionary accruals during the first years of the distressed period, clearly demonstrating earnings increasing practices. During the years before the crisis, instead, there is evidence of large negative discretionary accruals, due to a “reversal” effect and income decreasing practices.

Il lavoro affronta il tema delle politiche di bilancio (o earnings management) assumendo due differenti, ma complementari, prospettive di analisi. Nella prima parte, attraverso un’analisi comparata dei contributi della dottrina italiana ed internazionale, si approfondiscono i presupposti ed i caratteri fondamentali di tali politiche. La review della letteratura consente di individuare nella ineliminabile discrezionalità valutativa insita nella sua composizione il fattore primario cui ricondurre ogni politica di bilancio. L’approfondimento successivo riguarda, invece, il giudizio circa l’ammissibilità di tali politiche. La dottrina ragionieristica italiana si mantiene, per lungo tempo, favorevole ad accorte politiche contabili, in grado, anche mediante la creazione di riserve “occulte”, di favorire la crescita dell’impresa e proteggerne gli interessi. In mercati finanziari molto sviluppati, come quelli anglosassoni, il giudizio degli studiosi è invece decisamente negativo rispetto al compimento di politiche di bilancio in grado di ridurre la trasparenza informativa e la “decision usefulness” dei dati contabili. Rilevanti differenze si riscontrano, infine, con riferimento all’approccio alla ricerca. La dottrina italiana mantiene, fino a tempi recenti, un orientamento di tipo “normativo” e prescrittivo; laddove, al contrario, la ricerca in ambito internazionale assume connotati prevalentemente “empirici”, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Sulla scorta dei profondi cambiamenti intervenuti anche nella ricerca accademica nazionale e al deciso avvicinamento all’orientamento affermatosi specie nel contesto anglosassone, la seconda parte del lavoro è dedicata ad un’indagine empirica svolta nel contesto delle imprese italiane non quotate in stato di crisi. Si intende, in particolare, verificare se, e in che misura, tali aziende ricorrono a politiche di bilancio strumentali, rispetto ad un campione di imprese “sane”. L’analisi viene condotta su 104 imprese coinvolte in procedure concorsuali, nel corso degli anni2013 – 2015, poste a confronto con un pari numero di imprese non in crisi, comparabili per settore e dimensione. L’individuazione delle pratiche di earnings management si avvale di metodi basati sull’analisi delle componenti non monetarie del working capital, scomposte in modo da ottenere una stima della parte manipolata dagli amministratori. I risultati della ricerca evidenziano politiche contabili particolarmente “aggressive” (c.d. di income increasing), da parte delle imprese in crisi, negli esercizi più distanti l’apertura della procedura concorsuale; salvo poi riscontrare un effetto “riversamento” ed una correzione di segno opposto nel periodo immediatamente precedente l’accertamento del dissesto. La riflessione teorica su presupposti e caratteri delle politiche di bilancio induce però a considerare con una certa cautela i risultati di analisi empiriche che finiscono per ridurre il complesso tema della discrezionalità valutativa all’applicazione di un modello econometrico che, per quanto raffinato, non potrà mai cogliere ogni aspetto rilevante delle politiche in esame.

Le politiche di bilancio nella letteratura nazionale ed internazionale. Un'analisi empirica nelle imprese in crisi / Piergentili, Emanuele. - (2016 Mar 03).

Le politiche di bilancio nella letteratura nazionale ed internazionale. Un'analisi empirica nelle imprese in crisi

PIERGENTILI, EMANUELE
2016-03-03

Abstract

The aim of this research is to investigate the relevant matter of earnings management, through the comparative analysis of the Italian and international studies in accounting. The first section of the research examines the origin and the main characteristics of earnings management. Specifically, in the first chapter, an analysis has been conducted about the contribution of the main Italian and Anglo-Saxon scholars, who have emphasized that the origin of earnings management essentially relies on the discretionary judgment required in preparing the financial reporting. While Italian researchers have stated that a proper use of the earnings management is possible, when the purpose is that to preserve the company from the shareholders’ possible request of an excessive dividend, in the Anglo-Saxon context, instead, the earnings management has always been censured due to its detrimental effects for the “true and fair” view of the financial statements. In the second section of the research, an empirical analysis has been conducted in the context of Italian distressed firms. The purpose of this part of the study is to examine the consequences of financial distress on earnings management practices. The analysis has been focused on 104 Italian private distressed firms, compared with a sample of “healthy” companies, with similar size and in the same business sector. The working capital discretionary accruals have been used as a proxy of earnings management. This method has been deepen investigate in the second chapter of the work. The main findings of the study, presented in the third chapter of the work, are the following. There is evidence that distressed firms exhibit higher discretionary accruals than “healthy” firms do. Particularly, bankrupted firms exhibit positive discretionary accruals during the first years of the distressed period, clearly demonstrating earnings increasing practices. During the years before the crisis, instead, there is evidence of large negative discretionary accruals, due to a “reversal” effect and income decreasing practices.
3-mar-2016
Il lavoro affronta il tema delle politiche di bilancio (o earnings management) assumendo due differenti, ma complementari, prospettive di analisi. Nella prima parte, attraverso un’analisi comparata dei contributi della dottrina italiana ed internazionale, si approfondiscono i presupposti ed i caratteri fondamentali di tali politiche. La review della letteratura consente di individuare nella ineliminabile discrezionalità valutativa insita nella sua composizione il fattore primario cui ricondurre ogni politica di bilancio. L’approfondimento successivo riguarda, invece, il giudizio circa l’ammissibilità di tali politiche. La dottrina ragionieristica italiana si mantiene, per lungo tempo, favorevole ad accorte politiche contabili, in grado, anche mediante la creazione di riserve “occulte”, di favorire la crescita dell’impresa e proteggerne gli interessi. In mercati finanziari molto sviluppati, come quelli anglosassoni, il giudizio degli studiosi è invece decisamente negativo rispetto al compimento di politiche di bilancio in grado di ridurre la trasparenza informativa e la “decision usefulness” dei dati contabili. Rilevanti differenze si riscontrano, infine, con riferimento all’approccio alla ricerca. La dottrina italiana mantiene, fino a tempi recenti, un orientamento di tipo “normativo” e prescrittivo; laddove, al contrario, la ricerca in ambito internazionale assume connotati prevalentemente “empirici”, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Sulla scorta dei profondi cambiamenti intervenuti anche nella ricerca accademica nazionale e al deciso avvicinamento all’orientamento affermatosi specie nel contesto anglosassone, la seconda parte del lavoro è dedicata ad un’indagine empirica svolta nel contesto delle imprese italiane non quotate in stato di crisi. Si intende, in particolare, verificare se, e in che misura, tali aziende ricorrono a politiche di bilancio strumentali, rispetto ad un campione di imprese “sane”. L’analisi viene condotta su 104 imprese coinvolte in procedure concorsuali, nel corso degli anni2013 – 2015, poste a confronto con un pari numero di imprese non in crisi, comparabili per settore e dimensione. L’individuazione delle pratiche di earnings management si avvale di metodi basati sull’analisi delle componenti non monetarie del working capital, scomposte in modo da ottenere una stima della parte manipolata dagli amministratori. I risultati della ricerca evidenziano politiche contabili particolarmente “aggressive” (c.d. di income increasing), da parte delle imprese in crisi, negli esercizi più distanti l’apertura della procedura concorsuale; salvo poi riscontrare un effetto “riversamento” ed una correzione di segno opposto nel periodo immediatamente precedente l’accertamento del dissesto. La riflessione teorica su presupposti e caratteri delle politiche di bilancio induce però a considerare con una certa cautela i risultati di analisi empiriche che finiscono per ridurre il complesso tema della discrezionalità valutativa all’applicazione di un modello econometrico che, per quanto raffinato, non potrà mai cogliere ogni aspetto rilevante delle politiche in esame.
earnings management
politiche di bilancio; crisi d'impresa
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_Piergentili.pdf

embargo fino al 31/12/2030

Descrizione: Tesi_Piergentili.pdf
Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza d'uso: Creative commons
Dimensione 1.14 MB
Formato Adobe PDF
1.14 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/242964
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact