The doctorate thesis “Labor relations after the “Fiat case” examines the corporate contracts between Fiat and trade unions in the factories of Pomigliano and Mirafiori in 2010. These contracts are considerated by lot of observers a real revolution in the labor relations. Fiat, effectively, out of Confindustria, wanted to create, with these contracts, a juridical context in wich there is only an applicable law, the same contract, and Fiat wanted also to keep out the Fiom (no signatory of the contracts of Pomigliano and Mirafiori) from the possibility to establish RSA (corporate union representation) due to literal interpretation of art. 19, l. 300/1970. The research continues with the analysis of the recent evolution of the laboral relations system after the “Fiat case” between attempts of composition (Interconfederal pact of 28th, june, 2011 and Protocol of 31th, may, 2013) in wich Trade Unions rediscovered unity of action and defined essential elements (measurement of Trade Unions' representativity, general effect of corporate contracts, possibility to waive the Collective National Contracts by corporate contracts) and attempts of decomposition of system (particulary about art. 8, l. 148/2011 that introduces the possibility for corporate contracts to waive not only the Collective National contracts but even the law). Finally, the research advances a new possible labor relations system that combines the requirements of competitiveness of companies and economic growth of the country with the necessity to preserve a framework of stable and definite rules. This possible new system of labor relations is constituted by the appreciation of Interconfederal pact of 28th, june, 2011 and Protocol of 31th, may, 2013 with injection of strong elements of workers participation to companies management.

La tesi di dottorato “Le relazioni sindacali dopo il “Caso Fiat” analizza la vicenda contrattuale che ha condotto alla stipulazione degli accordi aziendali separati negli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Mirafiori nel 2010, considerati da molti osservatori come una vera rivoluzione nel sistema di relazioni sindacali. Fiat, infatti, uscendo da Confindustria, ha creato con gli accordi aziendali in esame un ambiente giuridico in cui l’unica norma applicabile è l’accordo stesso ed ha inteso escludere la Fiom (non firmataria degli accordi) dalla possibilità di costituire RSA invocando l’interpretazione letterale dell’art. 19 St. Lav. La ricerca prosegue analizzando la recente evoluzione del sistema di relazioni sindacali dopo il “caso Fiat” tra tentativi di ricomposizione (Accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e Protocollo del 31 maggio 2013) in cui si è ritrovata una sostanziale unità di azione delle sigle sindacali e si sono definiti elementi fondamentali (misurazione della rappresentatività delle sigle sindacali, l’efficacia generale degli accordi aziendali, derogabilità del CCNL da parte dei contratti aziendali) e tentativi di destrutturazione del sistema (in particolare l’art. 8 della l. 148/2011 che introduce la possibilità per gli accordi aziendali di derogare non solo al CCNL ma addirittura alla legge e interviene a gamba tesa sul difficile equilibrio raggiunto dalle parti con l’accordo del 28 giugno 2011). Infine vengono prospettate le possibili caratteristiche di un nuovo sistema di relazioni sindacali che coniughi le esigenze di competitività delle imprese e il rilancio economico del sistema Paese con la necessità di preservare un quadro di regole stabile. Tale possibile nuovo sistema di relazioni sindacali passa per la valorizzazione dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011 e del Protocollo del 31 maggio 2013 con l’iniezione di forti elementi di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.

Le relazioni sindacali dopo il "Caso Fiat" / Maraga, Riccardo. - (2014 Mar 24).

Le relazioni sindacali dopo il "Caso Fiat"

MARAGA, RICCARDO
2014-03-24

Abstract

The doctorate thesis “Labor relations after the “Fiat case” examines the corporate contracts between Fiat and trade unions in the factories of Pomigliano and Mirafiori in 2010. These contracts are considerated by lot of observers a real revolution in the labor relations. Fiat, effectively, out of Confindustria, wanted to create, with these contracts, a juridical context in wich there is only an applicable law, the same contract, and Fiat wanted also to keep out the Fiom (no signatory of the contracts of Pomigliano and Mirafiori) from the possibility to establish RSA (corporate union representation) due to literal interpretation of art. 19, l. 300/1970. The research continues with the analysis of the recent evolution of the laboral relations system after the “Fiat case” between attempts of composition (Interconfederal pact of 28th, june, 2011 and Protocol of 31th, may, 2013) in wich Trade Unions rediscovered unity of action and defined essential elements (measurement of Trade Unions' representativity, general effect of corporate contracts, possibility to waive the Collective National Contracts by corporate contracts) and attempts of decomposition of system (particulary about art. 8, l. 148/2011 that introduces the possibility for corporate contracts to waive not only the Collective National contracts but even the law). Finally, the research advances a new possible labor relations system that combines the requirements of competitiveness of companies and economic growth of the country with the necessity to preserve a framework of stable and definite rules. This possible new system of labor relations is constituted by the appreciation of Interconfederal pact of 28th, june, 2011 and Protocol of 31th, may, 2013 with injection of strong elements of workers participation to companies management.
24-mar-2014
La tesi di dottorato “Le relazioni sindacali dopo il “Caso Fiat” analizza la vicenda contrattuale che ha condotto alla stipulazione degli accordi aziendali separati negli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Mirafiori nel 2010, considerati da molti osservatori come una vera rivoluzione nel sistema di relazioni sindacali. Fiat, infatti, uscendo da Confindustria, ha creato con gli accordi aziendali in esame un ambiente giuridico in cui l’unica norma applicabile è l’accordo stesso ed ha inteso escludere la Fiom (non firmataria degli accordi) dalla possibilità di costituire RSA invocando l’interpretazione letterale dell’art. 19 St. Lav. La ricerca prosegue analizzando la recente evoluzione del sistema di relazioni sindacali dopo il “caso Fiat” tra tentativi di ricomposizione (Accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e Protocollo del 31 maggio 2013) in cui si è ritrovata una sostanziale unità di azione delle sigle sindacali e si sono definiti elementi fondamentali (misurazione della rappresentatività delle sigle sindacali, l’efficacia generale degli accordi aziendali, derogabilità del CCNL da parte dei contratti aziendali) e tentativi di destrutturazione del sistema (in particolare l’art. 8 della l. 148/2011 che introduce la possibilità per gli accordi aziendali di derogare non solo al CCNL ma addirittura alla legge e interviene a gamba tesa sul difficile equilibrio raggiunto dalle parti con l’accordo del 28 giugno 2011). Infine vengono prospettate le possibili caratteristiche di un nuovo sistema di relazioni sindacali che coniughi le esigenze di competitività delle imprese e il rilancio economico del sistema Paese con la necessità di preservare un quadro di regole stabile. Tale possibile nuovo sistema di relazioni sindacali passa per la valorizzazione dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011 e del Protocollo del 31 maggio 2013 con l’iniezione di forti elementi di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.
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