Italy is a Country of high seismic risk, yet there is not a serious policy to protect the territory and there is not careful management of available economic resources. After a disaster often manifests the historical inability to grasp the window of opportunity that is visible looking over the scale of the disaster, drawing a virtuous path, that is not only solving the housing problems of the homeless, but that also allows for safeguarding activity and the recovery of historic centers. The earthquake profoundly changes the signs of a territory, but also the reconstruction, if not driven, it can irretrievably alter the values and identity structures . The processes of urbanization have territorial dynamics and final outcomes that require attention, since the government of territory adopted choices that remain and affect the future settlement of the city. This condition is tangible and concrete in a reconstruction process, where decisions and actions are, from the point of view of time, strongly compressed. In this study have been examined case studies, models of reconstruction adopted after the earthquake: Umbria - Marche 1997 and L ' Aquila in 2009. Possible scenarios post- earthquake, are first outlined as time and resources into play, elements of strategic planning, and after as ways and actions, elements of structural and operational planning, trying to derive from the experience gained, strategies and guiding principles, that they may be not reinvented in each event, but they fit from time to time, to the peculiarities of the affected territory. In this perspective, the cataloging of data within a geodatabase, using software Opensource QuantumGIS, allowed to contain in a single structure, different informations, suggesting new and different analysis. Among the information cataloged, we analyzed the damage suffered by the affected territories, intended as the final outcome of an event, but also as a loss of functionality and overall weakening of infrastructure connections. In fact, the urban damage is definitely higher than that resulting from the sum of the damage of individual buildings, but it is from them that we must begin to understand what factors, independent variables, that have inflicted more damage. This is the way to start a concrete policy of prevention.

L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico, eppure è mancata, finora, una seria politica di tutela del territorio ed un’attenta gestione delle risorse economiche disponibili. Dopo un disastro sovente si manifesta l’incapacità storica di cogliere la finestra di opportunità che si delinea guardando oltre la dimensione della catastrofe, di tracciare un percorso virtuoso, che non sia solo indirizzato a soddisfare il disagio abitativo dei senzatetto, ma che consenta anche di salvaguardare la ripresa delle attività e dei centri storici. Il terremoto cambia profondamente i segni di un territorio, ma anche la ricostruzione, se non guidata, può modificare irrimediabilmente valori e strutture identitarie. I processi di urbanizzazione presentano dinamiche e determinano esiti territoriali che richiedono attenzione, poiché le scelte di governo adottate permangono e condizionano il futuro insediativo della città. Tale condizione è tangibile e concreta in un processo di ricostruzione, ove le scelte e le azioni sono, dal punto di vista temporale, fortemente compresse. In questo ambito sono stati presi in esame alcuni casi studio, modelli di ricostruzione conseguenti al terremoto: Umbria - Marche 1997 e L' Aquila 2009. Gli scenari possibili del post-terremoto, sono tratteggiati declinando, da un lato tempi e risorse in gioco, elementi di pianificazione strategica, e dall’altro modi e azioni, elementi di pianificazione strutturale ed operativa, tentando di far derivare dall’esperienza accumulata, strategie e principi-guida, che non siano da reinventare a ogni evento, ma che si adattino di volta in volta, alle peculiarità del territorio colpito. In questa ottica la catalogazione dei dati all’interno di un geodatabase, utilizzando un software Opensource QuantumGIS, ha consentito di contenere in un’unica struttura, informazioni diverse, suggerendo nuove e diverse analisi. Tra le informazioni catalogabili, è stato analizzato il danneggiamento subito dai territori colpiti, inteso come esito finale di un evento, ma anche come perdita di funzionalità complessiva e indebolimento delle connessioni infrastrutturali. Infatti il danno urbano è sicuramente superiore a quello derivante, dalla somma del danno dei singoli edifici, ma è da essi che è necessario partire per capire quali fattori, variabili indipendenti, incidano maggiormente proprio sul danneggiamento. Solo così sarà possibile avviare una concreta politica preventiva e mitigativa.

Modelli di ricostruzione post-sismica: dall’ Umbria-Marche 1997 a L’Aquila 2009 / Fratino, Antonia. - (2014 Mar 06).

Modelli di ricostruzione post-sismica: dall’ Umbria-Marche 1997 a L’Aquila 2009

FRATINO, ANTONIA
2014-03-06

Abstract

Italy is a Country of high seismic risk, yet there is not a serious policy to protect the territory and there is not careful management of available economic resources. After a disaster often manifests the historical inability to grasp the window of opportunity that is visible looking over the scale of the disaster, drawing a virtuous path, that is not only solving the housing problems of the homeless, but that also allows for safeguarding activity and the recovery of historic centers. The earthquake profoundly changes the signs of a territory, but also the reconstruction, if not driven, it can irretrievably alter the values and identity structures . The processes of urbanization have territorial dynamics and final outcomes that require attention, since the government of territory adopted choices that remain and affect the future settlement of the city. This condition is tangible and concrete in a reconstruction process, where decisions and actions are, from the point of view of time, strongly compressed. In this study have been examined case studies, models of reconstruction adopted after the earthquake: Umbria - Marche 1997 and L ' Aquila in 2009. Possible scenarios post- earthquake, are first outlined as time and resources into play, elements of strategic planning, and after as ways and actions, elements of structural and operational planning, trying to derive from the experience gained, strategies and guiding principles, that they may be not reinvented in each event, but they fit from time to time, to the peculiarities of the affected territory. In this perspective, the cataloging of data within a geodatabase, using software Opensource QuantumGIS, allowed to contain in a single structure, different informations, suggesting new and different analysis. Among the information cataloged, we analyzed the damage suffered by the affected territories, intended as the final outcome of an event, but also as a loss of functionality and overall weakening of infrastructure connections. In fact, the urban damage is definitely higher than that resulting from the sum of the damage of individual buildings, but it is from them that we must begin to understand what factors, independent variables, that have inflicted more damage. This is the way to start a concrete policy of prevention.
6-mar-2014
L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico, eppure è mancata, finora, una seria politica di tutela del territorio ed un’attenta gestione delle risorse economiche disponibili. Dopo un disastro sovente si manifesta l’incapacità storica di cogliere la finestra di opportunità che si delinea guardando oltre la dimensione della catastrofe, di tracciare un percorso virtuoso, che non sia solo indirizzato a soddisfare il disagio abitativo dei senzatetto, ma che consenta anche di salvaguardare la ripresa delle attività e dei centri storici. Il terremoto cambia profondamente i segni di un territorio, ma anche la ricostruzione, se non guidata, può modificare irrimediabilmente valori e strutture identitarie. I processi di urbanizzazione presentano dinamiche e determinano esiti territoriali che richiedono attenzione, poiché le scelte di governo adottate permangono e condizionano il futuro insediativo della città. Tale condizione è tangibile e concreta in un processo di ricostruzione, ove le scelte e le azioni sono, dal punto di vista temporale, fortemente compresse. In questo ambito sono stati presi in esame alcuni casi studio, modelli di ricostruzione conseguenti al terremoto: Umbria - Marche 1997 e L' Aquila 2009. Gli scenari possibili del post-terremoto, sono tratteggiati declinando, da un lato tempi e risorse in gioco, elementi di pianificazione strategica, e dall’altro modi e azioni, elementi di pianificazione strutturale ed operativa, tentando di far derivare dall’esperienza accumulata, strategie e principi-guida, che non siano da reinventare a ogni evento, ma che si adattino di volta in volta, alle peculiarità del territorio colpito. In questa ottica la catalogazione dei dati all’interno di un geodatabase, utilizzando un software Opensource QuantumGIS, ha consentito di contenere in un’unica struttura, informazioni diverse, suggerendo nuove e diverse analisi. Tra le informazioni catalogabili, è stato analizzato il danneggiamento subito dai territori colpiti, inteso come esito finale di un evento, ma anche come perdita di funzionalità complessiva e indebolimento delle connessioni infrastrutturali. Infatti il danno urbano è sicuramente superiore a quello derivante, dalla somma del danno dei singoli edifici, ma è da essi che è necessario partire per capire quali fattori, variabili indipendenti, incidano maggiormente proprio sul danneggiamento. Solo così sarà possibile avviare una concreta politica preventiva e mitigativa.
Modelli ricostruzione
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