The new cycle of economic crisis is reducing the possibility for countries to develop welfare systems able to protect its citizens from arising social risks. Through checks and monitoring of national budgets, the European Community has indeed entered a phase of austerity that has spread across countries and has greatly reduced the ability of those systems characterized by long delays in the process both of welfare recalibration and of the economic crisis reaction. It is the case of Italy, where the attempt to harmonize the old and new is very complex and has rather led to a co-presence of different forms of protection: on the one hand, a derivation of the Bismarckian welfare, characterized by employment insurance schemes, and on the other hand more universalistic forms, as it happens in the healthcare, where the National Service of Health has been introduced since 1978. The Italian National Health Service, which compared with other European countries, is characterized by a relatively low level of spending, has been at the center of the political debate of the past twenty years in relation to affordability. In this context, the government regulation and promotion of supplementary health insurances addressed only to the workers seems to point to a development of a multipillar system, similar to as in the welfare sector.

Il nuovo ciclo di crisi economica sta riducendo le possibilità da parte dei paesi di sviluppare sistemi di welfare capaci di proteggere i cittadini dai nuovi rischi sociali. Tramite interventi di controllo e monitoraggio dei bilanci nazionali, la Comunità Europea ha infatti avviato una fase di ‘austerità’ che si è diffusa tra i paesi ed ha fortemente ridotto le capacità di quei sistemi caratterizzati da pesanti ritardi nel processo sia di ricalibratura del welfare che di reazione alla crisi economica. E’ il caso dell’Italia, dove il tentativo di armonizzare vecchio e nuovo appare assai complesso e ha piuttosto determinato una copresenza di forme di tutela diversificate: da un lato un welfare di derivazione bismarckiana, caratterizzato da schemi assicurativi di natura occupazionale e dall’altro forme universalistiche, come avviene in ambito sanitario ove dal 1978 è stato introdotto il Servizio Sanitario Nazionale. Il Ssn italiano, che comparato con gli altri paesi europei, si distingue per un livello di spesa relativamente basso, è stato al centro del dibattito politico degli ultimi venti anni proprio in relazione alla sostenibilità dei costi. In questo contesto la regolamentazione e promozione da parte dello stato dei fondi sanitari integrativi, rivolti ai soli lavoratori, sembra indicare la tendenza ad uno sviluppo di un sistema sanitario multipilastro, similmente a come accade in ambito previdenziale.

Welfare in tempo di crisi: la sanità integrativa nello stabilimento Fincantieri di Ancona / Fioretti, Ilaria. - (2014 Feb 28).

Welfare in tempo di crisi: la sanità integrativa nello stabilimento Fincantieri di Ancona

FIORETTI, ILARIA
2014-02-28

Abstract

The new cycle of economic crisis is reducing the possibility for countries to develop welfare systems able to protect its citizens from arising social risks. Through checks and monitoring of national budgets, the European Community has indeed entered a phase of austerity that has spread across countries and has greatly reduced the ability of those systems characterized by long delays in the process both of welfare recalibration and of the economic crisis reaction. It is the case of Italy, where the attempt to harmonize the old and new is very complex and has rather led to a co-presence of different forms of protection: on the one hand, a derivation of the Bismarckian welfare, characterized by employment insurance schemes, and on the other hand more universalistic forms, as it happens in the healthcare, where the National Service of Health has been introduced since 1978. The Italian National Health Service, which compared with other European countries, is characterized by a relatively low level of spending, has been at the center of the political debate of the past twenty years in relation to affordability. In this context, the government regulation and promotion of supplementary health insurances addressed only to the workers seems to point to a development of a multipillar system, similar to as in the welfare sector.
28-feb-2014
Il nuovo ciclo di crisi economica sta riducendo le possibilità da parte dei paesi di sviluppare sistemi di welfare capaci di proteggere i cittadini dai nuovi rischi sociali. Tramite interventi di controllo e monitoraggio dei bilanci nazionali, la Comunità Europea ha infatti avviato una fase di ‘austerità’ che si è diffusa tra i paesi ed ha fortemente ridotto le capacità di quei sistemi caratterizzati da pesanti ritardi nel processo sia di ricalibratura del welfare che di reazione alla crisi economica. E’ il caso dell’Italia, dove il tentativo di armonizzare vecchio e nuovo appare assai complesso e ha piuttosto determinato una copresenza di forme di tutela diversificate: da un lato un welfare di derivazione bismarckiana, caratterizzato da schemi assicurativi di natura occupazionale e dall’altro forme universalistiche, come avviene in ambito sanitario ove dal 1978 è stato introdotto il Servizio Sanitario Nazionale. Il Ssn italiano, che comparato con gli altri paesi europei, si distingue per un livello di spesa relativamente basso, è stato al centro del dibattito politico degli ultimi venti anni proprio in relazione alla sostenibilità dei costi. In questo contesto la regolamentazione e promozione da parte dello stato dei fondi sanitari integrativi, rivolti ai soli lavoratori, sembra indicare la tendenza ad uno sviluppo di un sistema sanitario multipilastro, similmente a come accade in ambito previdenziale.
Sanità integrativa
Welfare privato
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