With the protection of biotechnological inventions, the link between appropriation and innovation that has always represented the economic justification for industrial property rights has now entered a crisis phase. These types of invention represent one of the turning points in the modern history of the patent system which also underwent profound change following the celebrated “anything under the sun that is made by man” decision made by the United States Supreme Court in 1980. The patent revolution is the outcome of progressive change in the objective to be protected. In their present configuration, intellectual property rights, originally designed to encourage technical innovation and artistic expression, regard protection of knowledge as such; they represent effective instruments of subjection to the proprietary logic of areas of pure knowledge, rather than of its application, by means of which the substantial investments into biotechnological research can produce returns. If the extension of rights, on the one hand, guarantees progress in research thus generating substantial resources (particularly in pharmacology), on the other the phenomenon runs the risk of excessively reducing free access to intangible assets with consequent possible social costs. In an economy which is seeing a growing privatisation of knowledge, questions are raised about the need to review methods of stimulating innovation by using the category of common property and models of cooperative interaction. In a system that guarantees access to justice and also allows for opposing interests to be constitutionally guaranteed, thus enhancing fundamental rights in their role of opening spheres of exclusivity, courts too can offer a valid channel for the emergence of the non-proprietary hinterland, in parallel to (or in the place of) the traditional political process.

Il legame appropriazione-innovazione che ha, da sempre, rappresentato la giustificazione economica delle privative industriali è entrato in crisi con la tutela del vivente oggetto delle invenzioni biotecnologie; queste ultime rappresentano una delle tappe di svolta della storia moderna del sistema brevettuale, profondamente cambiato anche per effetto della celebre decisione “anything under the sun that is made by mann” pronunciata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1980. La rivoluzione brevettuale è frutto del progressivo mutamento dell’obiettivo da tutelare. I diritti di proprietà intellettuale, destinati originariamente a promuovere l’innovazione tecnica e l’espressione artistica, riguardano, nella loro attuale configurazione, la tutela della conoscenza in quanto tale; rappresentano efficaci strumenti di assoggettamento alla logica proprietaria di aree di conoscenza pura, piuttosto che della sua dimensione applicativa, attraverso i quali possono essere recuperati gli ingenti investimenti connessi alla ricerca biotecnologica. Se l’estensione delle privative garantisce, per un verso, il progredire della ricerca, da cui nascono importanti risorse (si pensi, in particolare, a quelle farmacologiche), dall’altro il fenomeno rischia di ridurre eccessivamente gli spazi di libero accesso ai beni immateriali con conseguenti possibili costi in termini sociali. In un’economia dove si assiste ad una crescente privatizzazione della conoscenza, si riflette sull’esigenza di rivedere i regimi di stimolo all’innovazione impiegando, a tal fine, la categoria dei beni comuni ed i modelli d’interazione di natura cooperativa; in un sistema che garantisca l’accesso alla giustizia e permetta di configurare gli interessi oppositivi in termini di pretese costituzionalmente garantite, valorizzando quindi i diritti fondamentali nella loro funzione di apertura delle sfere d’esclusiva, anche il circuito giurisdizionale potrà offrire un valido canale di emersione del retroterra non proprietario, congiunturalmente al (o in supplenza del) tradizionale processo politico.

La tutela brevettuale dell’innovazione biotecnologica. Privatizzazione della conoscenza nel settore della ricerca e dello sviluppo / Pisciarelli, Franceschina. - (2014 Mar 24).

La tutela brevettuale dell’innovazione biotecnologica. Privatizzazione della conoscenza nel settore della ricerca e dello sviluppo

PISCIARELLI, FRANCESCHINA
2014-03-24

Abstract

With the protection of biotechnological inventions, the link between appropriation and innovation that has always represented the economic justification for industrial property rights has now entered a crisis phase. These types of invention represent one of the turning points in the modern history of the patent system which also underwent profound change following the celebrated “anything under the sun that is made by man” decision made by the United States Supreme Court in 1980. The patent revolution is the outcome of progressive change in the objective to be protected. In their present configuration, intellectual property rights, originally designed to encourage technical innovation and artistic expression, regard protection of knowledge as such; they represent effective instruments of subjection to the proprietary logic of areas of pure knowledge, rather than of its application, by means of which the substantial investments into biotechnological research can produce returns. If the extension of rights, on the one hand, guarantees progress in research thus generating substantial resources (particularly in pharmacology), on the other the phenomenon runs the risk of excessively reducing free access to intangible assets with consequent possible social costs. In an economy which is seeing a growing privatisation of knowledge, questions are raised about the need to review methods of stimulating innovation by using the category of common property and models of cooperative interaction. In a system that guarantees access to justice and also allows for opposing interests to be constitutionally guaranteed, thus enhancing fundamental rights in their role of opening spheres of exclusivity, courts too can offer a valid channel for the emergence of the non-proprietary hinterland, in parallel to (or in the place of) the traditional political process.
24-mar-2014
Il legame appropriazione-innovazione che ha, da sempre, rappresentato la giustificazione economica delle privative industriali è entrato in crisi con la tutela del vivente oggetto delle invenzioni biotecnologie; queste ultime rappresentano una delle tappe di svolta della storia moderna del sistema brevettuale, profondamente cambiato anche per effetto della celebre decisione “anything under the sun that is made by mann” pronunciata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1980. La rivoluzione brevettuale è frutto del progressivo mutamento dell’obiettivo da tutelare. I diritti di proprietà intellettuale, destinati originariamente a promuovere l’innovazione tecnica e l’espressione artistica, riguardano, nella loro attuale configurazione, la tutela della conoscenza in quanto tale; rappresentano efficaci strumenti di assoggettamento alla logica proprietaria di aree di conoscenza pura, piuttosto che della sua dimensione applicativa, attraverso i quali possono essere recuperati gli ingenti investimenti connessi alla ricerca biotecnologica. Se l’estensione delle privative garantisce, per un verso, il progredire della ricerca, da cui nascono importanti risorse (si pensi, in particolare, a quelle farmacologiche), dall’altro il fenomeno rischia di ridurre eccessivamente gli spazi di libero accesso ai beni immateriali con conseguenti possibili costi in termini sociali. In un’economia dove si assiste ad una crescente privatizzazione della conoscenza, si riflette sull’esigenza di rivedere i regimi di stimolo all’innovazione impiegando, a tal fine, la categoria dei beni comuni ed i modelli d’interazione di natura cooperativa; in un sistema che garantisca l’accesso alla giustizia e permetta di configurare gli interessi oppositivi in termini di pretese costituzionalmente garantite, valorizzando quindi i diritti fondamentali nella loro funzione di apertura delle sfere d’esclusiva, anche il circuito giurisdizionale potrà offrire un valido canale di emersione del retroterra non proprietario, congiunturalmente al (o in supplenza del) tradizionale processo politico.
Brevetto
Biotecnologie
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