The proposed work outlines strategies for an architectural project which sees the reuse and re-generation of urban heritage and the existing building as the only action possible today for a new sustainable development. In particular, the field of investigation concerns the large amount of public housing built since the end of the world war II to the late '80s. This is a considerable heritage buildings, character-ized by a general homologation e particularly unsuited to the needs of contemporary living and the control of energy consumption. Most of our suburbs consists of buildings made of concrete, or prefabricated, made quickly without careful attention to technique, characterized by: serialization, standardization and func-tional rigidity. Problems, which due to the urgent demand for housing, and speculative real estate needs. This has produced a heritage still in use recording technological problems that compromise both safe-ty and structural sustainability. The research propose a change of paradigm that reverses the route of a now impossible expansive power to a new kind of progress that wake up, make the upgrade of the material made available. The research presents experimental hypotheses tested on several building complexes taken a sample between the shareholders E.R.A.P. and private residential group in the Province of Ancona on which we assumed regenerative actions of spatial, structural and energy, providing a thorough understanding of the existing material on which act for hybrid-ization and addition of spatial and technological devices able to develop new life, beauty and stimulating identity.

Il lavoro proposto delinea strategie per un progetto di architettura che vede il riuso e la rigene-razione del patrimonio urbano ed edilizio esistente come uniche azioni oggi possibili per un nuo-vo sviluppo sostenibile. In particolare, il terreno d’indagine riguarda la grande mole di edilizia residenziale pubblica rea-lizzata dal dopoguerra alla fine degli anni ’80, un patrimonio consistente, caratterizzato da una generale omologazione, particolarmente inadatto sia alle esigenze abitative contemporanee sia al controllo dei consumi energetici. La maggior parte delle nostre periferie è costituito da edifici realizzati in cemento, in opera o prefabbricati, realizzati rapidamente senza accurata attenzione tecnica, caratterizzati da: serialità, standardizzazione e rigidità funzionale. Problematiche, che se per un verso dovute alla urgente ri-chiesta di alloggi, per l’altro, ha prestato il fianco ad esigenze immobiliari speculative. Tutto ciò ha prodotto un patrimonio ancora in uso che registra problematiche tecnologiche che ne compro-mettono sia la sicurezza strutturale che la sostenibilità. Si propone un cambiamento di paradigma che inverte la rotta di una ormai impossibile tensio-ne espansiva verso un nuovo tipo di progresso che densifichi, riattivi, faccia l’upgrade del mate-riale costruito a disposizione. La ricerca presenta ipotesi sperimentali verificate su diversi com-plessi edilizi presi a campione tra il patrimonio Erap e residenzialità collettive private della Provincia di Ancona sui quali abbiamo ipotizzato azioni rigenerative di tipo spaziale, strutturale ed energetico; che prevedono una conoscenza approfondita del materiale esistente, sul quale agire per ibridazione e addizione di dispositivi spaziali e tecnologici in grado di sviluppare nuova vita, bellezza e stimolante identità.

Upgrading public housing. Methods of sustainable retrofitting of public housing built from World War II to the end of 80's / Carluccio, Costantino. - (2013 Feb 28).

Upgrading public housing. Methods of sustainable retrofitting of public housing built from World War II to the end of 80's

Carluccio, Costantino
2013-02-28

Abstract

The proposed work outlines strategies for an architectural project which sees the reuse and re-generation of urban heritage and the existing building as the only action possible today for a new sustainable development. In particular, the field of investigation concerns the large amount of public housing built since the end of the world war II to the late '80s. This is a considerable heritage buildings, character-ized by a general homologation e particularly unsuited to the needs of contemporary living and the control of energy consumption. Most of our suburbs consists of buildings made of concrete, or prefabricated, made quickly without careful attention to technique, characterized by: serialization, standardization and func-tional rigidity. Problems, which due to the urgent demand for housing, and speculative real estate needs. This has produced a heritage still in use recording technological problems that compromise both safe-ty and structural sustainability. The research propose a change of paradigm that reverses the route of a now impossible expansive power to a new kind of progress that wake up, make the upgrade of the material made available. The research presents experimental hypotheses tested on several building complexes taken a sample between the shareholders E.R.A.P. and private residential group in the Province of Ancona on which we assumed regenerative actions of spatial, structural and energy, providing a thorough understanding of the existing material on which act for hybrid-ization and addition of spatial and technological devices able to develop new life, beauty and stimulating identity.
28-feb-2013
Il lavoro proposto delinea strategie per un progetto di architettura che vede il riuso e la rigene-razione del patrimonio urbano ed edilizio esistente come uniche azioni oggi possibili per un nuo-vo sviluppo sostenibile. In particolare, il terreno d’indagine riguarda la grande mole di edilizia residenziale pubblica rea-lizzata dal dopoguerra alla fine degli anni ’80, un patrimonio consistente, caratterizzato da una generale omologazione, particolarmente inadatto sia alle esigenze abitative contemporanee sia al controllo dei consumi energetici. La maggior parte delle nostre periferie è costituito da edifici realizzati in cemento, in opera o prefabbricati, realizzati rapidamente senza accurata attenzione tecnica, caratterizzati da: serialità, standardizzazione e rigidità funzionale. Problematiche, che se per un verso dovute alla urgente ri-chiesta di alloggi, per l’altro, ha prestato il fianco ad esigenze immobiliari speculative. Tutto ciò ha prodotto un patrimonio ancora in uso che registra problematiche tecnologiche che ne compro-mettono sia la sicurezza strutturale che la sostenibilità. Si propone un cambiamento di paradigma che inverte la rotta di una ormai impossibile tensio-ne espansiva verso un nuovo tipo di progresso che densifichi, riattivi, faccia l’upgrade del mate-riale costruito a disposizione. La ricerca presenta ipotesi sperimentali verificate su diversi com-plessi edilizi presi a campione tra il patrimonio Erap e residenzialità collettive private della Provincia di Ancona sui quali abbiamo ipotizzato azioni rigenerative di tipo spaziale, strutturale ed energetico; che prevedono una conoscenza approfondita del materiale esistente, sul quale agire per ibridazione e addizione di dispositivi spaziali e tecnologici in grado di sviluppare nuova vita, bellezza e stimolante identità.
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