Over 60% of children are overweight and this is a risk factor for the development of metabolic diseases and degenerative diseases. Several studies have shown that obesity and / or psychopathological disorders of a parent, especially the mother, are risk factors for obesity in children. This happens through direct and indirect ways, including eating habits and family food regulation patterns predisposing to obesity. In this study, we tested the role of behavioral and biological risk factors potentially transmissible from mother to son, since the eighth month of gestation. Levels of leptin, IGF-1 and markers of oxidative stress were evaluated in the blood of pregnant women and in the cord of their offspring. Leptin acts on the brain, promotes the formation of neural circuits that control food intake and adiposity. The concentration in cord blood is inversely related to the level of growth restriction. IGF-1 is important for the processes of growth of the child and maintains its anabolic effects in adulthood. Finally, numerous studies have shown a relationship between oxidative stress and alteration of the antioxidant defenses and obesity. For the psychological aspects, women have undergone a personality test, the temperament of children has been studied and a session of the second month of breast-feeding child's life was videotaped and analyzed. Somatization, anxiety and sleep were significantly more frequent in obese women compared with normal weight, while the relational modalities during the meal were less adequate due to the lack of communication exchanges and positive affective (emotional high scores in the State of the Mother of the Dyad ). The data obtained showed lower levels of the antioxidant activity in plasma of obese women and in the cord blood of their children. The data confirm that obesity is associated with iperleptinemia. Higher values of leptin levels were also observed in cord blood of the children of obese women. In obese levels of IGF1 are significantly lower compared to normal-weight women. These data suggest to increase the number of women studied and to continue the study longitudinally.

Introduzione: Oltre il 60% dei bambini sono in sovrappeso e questo è un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie dismetaboliche e degenerative. Diverse ricerche hanno mostrato che obesità e/o disturbi psicopatologici di un genitore, in particolare la madre, rappresentano fattori di rischio per l’obesità dei figli. Questo succede attraverso vie dirette ed indirette, tra cui stili alimentari familiari e un pattern di regolazione alimentare predisponenti all’obesità. In questo studio abbiamo verificato il ruolo di fattori di rischio comportamentali e biologici potenzialmente trasmissibili da madre in figlio dall’ottavo mese di gestazione. Materiali e metodi: Nel sangue delle gravide e in quello cordonale della loro prole sono stati dosati leptina, IGF1 e markers dello stress ossidativo: la leptina promuove la formazione dei circuiti neurali che controllano l’intake di cibo e l’adiposità successivamente, nel sangue cordonale è inversamente correlata al livello di crescita intrauterino. L'IGF-1 è importante per i processi di crescita del bambino ed ha effetti anabolici in età adulta. Numerosi studi hanno evidenziato una relazione tra obesità e stress ossidativo con un’ alterazione delle difese antiossidanti. Per gli aspetti psicologici abbiamo sottoposto le donne ad un test di personalità, i bambini ad uno sul temperamento ed è stato videoregistrata ed analizzata una seduta di allattamento al secondo mese di vita del bambino. Risultati:Disturbi di somatizzazione, ansia e del sonno risultano più frequenti nelle donne obese rispetto alle normopeso, mentre le modalità relazionali durante il pasto sono risultate meno adeguate per la mancanza di scambi comunicativi ed affettivi positivi. I dati ottenuti hanno evidenziato livelli minori dell’attività antiossidante nel plasma delle donne obese e nel sangue cordonale dei figli. I dati confermano che l’obesità è associata a iperleptinemia. Valori piu’ elevati di leptina sono stati osservati anche nel sangue del cordone ombelicale dei figli delle donne obese. Nelle obese i livelli di IGF1 sono minori rispetto alle donne normopeso. Conclusioni: Questi dati suggeriscono la necessità di ampliare la casistica di ricerca e proseguire longitudinalmente lo studio

Ruolo dell'obesità materna sul rischio di sviluppo di obesità infantile: uno studio integrato(2013 Feb 18).

Ruolo dell'obesità materna sul rischio di sviluppo di obesità infantile: uno studio integrato

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2013-02-18

Abstract

Over 60% of children are overweight and this is a risk factor for the development of metabolic diseases and degenerative diseases. Several studies have shown that obesity and / or psychopathological disorders of a parent, especially the mother, are risk factors for obesity in children. This happens through direct and indirect ways, including eating habits and family food regulation patterns predisposing to obesity. In this study, we tested the role of behavioral and biological risk factors potentially transmissible from mother to son, since the eighth month of gestation. Levels of leptin, IGF-1 and markers of oxidative stress were evaluated in the blood of pregnant women and in the cord of their offspring. Leptin acts on the brain, promotes the formation of neural circuits that control food intake and adiposity. The concentration in cord blood is inversely related to the level of growth restriction. IGF-1 is important for the processes of growth of the child and maintains its anabolic effects in adulthood. Finally, numerous studies have shown a relationship between oxidative stress and alteration of the antioxidant defenses and obesity. For the psychological aspects, women have undergone a personality test, the temperament of children has been studied and a session of the second month of breast-feeding child's life was videotaped and analyzed. Somatization, anxiety and sleep were significantly more frequent in obese women compared with normal weight, while the relational modalities during the meal were less adequate due to the lack of communication exchanges and positive affective (emotional high scores in the State of the Mother of the Dyad ). The data obtained showed lower levels of the antioxidant activity in plasma of obese women and in the cord blood of their children. The data confirm that obesity is associated with iperleptinemia. Higher values of leptin levels were also observed in cord blood of the children of obese women. In obese levels of IGF1 are significantly lower compared to normal-weight women. These data suggest to increase the number of women studied and to continue the study longitudinally.
18-feb-2013
Introduzione: Oltre il 60% dei bambini sono in sovrappeso e questo è un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie dismetaboliche e degenerative. Diverse ricerche hanno mostrato che obesità e/o disturbi psicopatologici di un genitore, in particolare la madre, rappresentano fattori di rischio per l’obesità dei figli. Questo succede attraverso vie dirette ed indirette, tra cui stili alimentari familiari e un pattern di regolazione alimentare predisponenti all’obesità. In questo studio abbiamo verificato il ruolo di fattori di rischio comportamentali e biologici potenzialmente trasmissibili da madre in figlio dall’ottavo mese di gestazione. Materiali e metodi: Nel sangue delle gravide e in quello cordonale della loro prole sono stati dosati leptina, IGF1 e markers dello stress ossidativo: la leptina promuove la formazione dei circuiti neurali che controllano l’intake di cibo e l’adiposità successivamente, nel sangue cordonale è inversamente correlata al livello di crescita intrauterino. L'IGF-1 è importante per i processi di crescita del bambino ed ha effetti anabolici in età adulta. Numerosi studi hanno evidenziato una relazione tra obesità e stress ossidativo con un’ alterazione delle difese antiossidanti. Per gli aspetti psicologici abbiamo sottoposto le donne ad un test di personalità, i bambini ad uno sul temperamento ed è stato videoregistrata ed analizzata una seduta di allattamento al secondo mese di vita del bambino. Risultati:Disturbi di somatizzazione, ansia e del sonno risultano più frequenti nelle donne obese rispetto alle normopeso, mentre le modalità relazionali durante il pasto sono risultate meno adeguate per la mancanza di scambi comunicativi ed affettivi positivi. I dati ottenuti hanno evidenziato livelli minori dell’attività antiossidante nel plasma delle donne obese e nel sangue cordonale dei figli. I dati confermano che l’obesità è associata a iperleptinemia. Valori piu’ elevati di leptina sono stati osservati anche nel sangue del cordone ombelicale dei figli delle donne obese. Nelle obese i livelli di IGF1 sono minori rispetto alle donne normopeso. Conclusioni: Questi dati suggeriscono la necessità di ampliare la casistica di ricerca e proseguire longitudinalmente lo studio
Obesità
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