In the world about 130 million people are carriers of chronic HCV infection, of whom approximately 4-5 million are simultaneously infected with the HIV virus. Since 1996, with the introduction of highly active antiretroviral therapy (HAART), there has been a significant reduction of HIV related opportunistic infections. On the other hand, resulted in improved survival over the years the progression of liver disease, particularly HCV related to these subjects are affected, to the decompensated liver cirrhosis and hepatocellular carcinoma. The various studies conducted in recent years, point out that, by carefully selecting the candidate, you can also offer the opportunity of transplantation to HIV-positive subjects with good results. With this study we wanted to evaluate the results obtained in liver transplantation in HIV co-infection with HCV positive at the Transplant Center of Ancona after 4 years of activity by asking, as a primary objective to compare survival in the group of HIV positive with a group HIV-negative subjects with HCV infection and as secondary objectives to evaluate the cause of death, the course of recurrent HCV, the frequency of recurrence of HCC and the effect of transplantation in the evolution of HIV infection. The viro-immunological situation of HIV positive patients fell within the criteria of the National Programme: in the pre-transplant CD4> 200/mmc and HIV viral load undetectable. This retrospective analysis showed no significant differences in overall survival between HCV-monoinfected patients and HIV and HCV positive. In patients who died the time between transplantation and death was significantly lower in subjects infected with HIV, yet the majority of deaths are attributable to complications can not be correlated with either HIV infection or the recurrence of HCV chronic hepatitis. As for the histological recurrence of disease, co-infected patients have a relapse faster than monoinfected. The risk of recurrence of hepatocellular carcinoma in our series does not seem higher in HIV-positive patients than HIV-negative.

Nel mondo circa 130 milioni di soggetti sono portatori di infezione cronica HCV; di questi circa 4-5 milioni sono contemporaneamente infettati con il virus HIV. Dal 1996, con l’introduzione della terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), si è assistito ad una riduzione significativa delle infezioni opportunistiche HIV correlate. D’altra parte la maggiore sopravvivenza ha determinato negli anni la progressione di malattie epatiche, soprattutto HCV correlate di cui questi soggetti sono affetti, verso la cirrosi epatica scompensata e l’epatocarcinoma. I diversi studi effettuati negli ultimi anni, sottolineano che, selezionando accuratamente il candidato, è possibile offrire l’opportunità del trapianto anche ai soggetti HIV positivi ottenendo buoni risultati. Con questo studio abbiamo voluto valutare i risultati ottenuti nel trapianto di fegato in soggetti HIV positivi con coinfezione HCV presso il Centro Trapianti di Ancona dopo 4 anni di attività; ponendoci, come obiettivo primario quello di confrontare la sopravvivenza nel gruppo degli HIV positivi con un gruppo di soggetti HIV negativi con infezione da HCV e come obiettivi secondari quelli di valutate le cause del decesso, il decorso della recidiva di HCV, la frequenza della recidiva di HCC e gli effetti del trapianto nell’evoluzione dell’infezione da HIV. La situazione viro-immunologica dei pazienti HIV positivi rientrava nei criteri previsti dal Programma Nazionale: nel pre-trapianto CD4+>200/mmc e viremia HIV non rilevabile. Questa analisi retrospettiva non ha evidenziato significative differenze in termini di sopravvivenza complessiva tra i pazienti HCV monoinfetti e i pazienti coinfetti HIV ed HCV. Nei pazienti deceduti il tempo intercorso tra trapianto e decesso risulta significativamente inferiore nei soggetti HIV positivi, tuttavia la maggior parte dei decessi sono riconducibili a complicanze non correlabili nè con l’infezione da HIV nè con la recidiva di epatite cronica da HCV. Per quanto riguarda invece la recidiva istologica di malattia, i pazienti coinfetti hanno una recidiva più rapida rispetto ai monoinfetti. Il rischio di recidiva di epatocarcinoma nella nostra casistica non sembra maggiore nei pazienti HIV positivi rispetto agli HIV negativi.

Il trapianto di fegato nel paziente HIV-positivo: l'esperienza del Centro Trapianti dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedali Riuniti-Ancona / Maracci, Monia. - (2012 Feb 24).

Il trapianto di fegato nel paziente HIV-positivo: l'esperienza del Centro Trapianti dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedali Riuniti-Ancona

MARACCI, Monia
2012-02-24

Abstract

In the world about 130 million people are carriers of chronic HCV infection, of whom approximately 4-5 million are simultaneously infected with the HIV virus. Since 1996, with the introduction of highly active antiretroviral therapy (HAART), there has been a significant reduction of HIV related opportunistic infections. On the other hand, resulted in improved survival over the years the progression of liver disease, particularly HCV related to these subjects are affected, to the decompensated liver cirrhosis and hepatocellular carcinoma. The various studies conducted in recent years, point out that, by carefully selecting the candidate, you can also offer the opportunity of transplantation to HIV-positive subjects with good results. With this study we wanted to evaluate the results obtained in liver transplantation in HIV co-infection with HCV positive at the Transplant Center of Ancona after 4 years of activity by asking, as a primary objective to compare survival in the group of HIV positive with a group HIV-negative subjects with HCV infection and as secondary objectives to evaluate the cause of death, the course of recurrent HCV, the frequency of recurrence of HCC and the effect of transplantation in the evolution of HIV infection. The viro-immunological situation of HIV positive patients fell within the criteria of the National Programme: in the pre-transplant CD4> 200/mmc and HIV viral load undetectable. This retrospective analysis showed no significant differences in overall survival between HCV-monoinfected patients and HIV and HCV positive. In patients who died the time between transplantation and death was significantly lower in subjects infected with HIV, yet the majority of deaths are attributable to complications can not be correlated with either HIV infection or the recurrence of HCV chronic hepatitis. As for the histological recurrence of disease, co-infected patients have a relapse faster than monoinfected. The risk of recurrence of hepatocellular carcinoma in our series does not seem higher in HIV-positive patients than HIV-negative.
24-feb-2012
Nel mondo circa 130 milioni di soggetti sono portatori di infezione cronica HCV; di questi circa 4-5 milioni sono contemporaneamente infettati con il virus HIV. Dal 1996, con l’introduzione della terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), si è assistito ad una riduzione significativa delle infezioni opportunistiche HIV correlate. D’altra parte la maggiore sopravvivenza ha determinato negli anni la progressione di malattie epatiche, soprattutto HCV correlate di cui questi soggetti sono affetti, verso la cirrosi epatica scompensata e l’epatocarcinoma. I diversi studi effettuati negli ultimi anni, sottolineano che, selezionando accuratamente il candidato, è possibile offrire l’opportunità del trapianto anche ai soggetti HIV positivi ottenendo buoni risultati. Con questo studio abbiamo voluto valutare i risultati ottenuti nel trapianto di fegato in soggetti HIV positivi con coinfezione HCV presso il Centro Trapianti di Ancona dopo 4 anni di attività; ponendoci, come obiettivo primario quello di confrontare la sopravvivenza nel gruppo degli HIV positivi con un gruppo di soggetti HIV negativi con infezione da HCV e come obiettivi secondari quelli di valutate le cause del decesso, il decorso della recidiva di HCV, la frequenza della recidiva di HCC e gli effetti del trapianto nell’evoluzione dell’infezione da HIV. La situazione viro-immunologica dei pazienti HIV positivi rientrava nei criteri previsti dal Programma Nazionale: nel pre-trapianto CD4+>200/mmc e viremia HIV non rilevabile. Questa analisi retrospettiva non ha evidenziato significative differenze in termini di sopravvivenza complessiva tra i pazienti HCV monoinfetti e i pazienti coinfetti HIV ed HCV. Nei pazienti deceduti il tempo intercorso tra trapianto e decesso risulta significativamente inferiore nei soggetti HIV positivi, tuttavia la maggior parte dei decessi sono riconducibili a complicanze non correlabili nè con l’infezione da HIV nè con la recidiva di epatite cronica da HCV. Per quanto riguarda invece la recidiva istologica di malattia, i pazienti coinfetti hanno una recidiva più rapida rispetto ai monoinfetti. Il rischio di recidiva di epatocarcinoma nella nostra casistica non sembra maggiore nei pazienti HIV positivi rispetto agli HIV negativi.
Trapianto in HIV positivo
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