The aim of this thesis is to investigate the figure of the engineer Gaetano Minnucci, and deeply its human and working relationship with its region of origin: the Marche. First of these is the essential preliminary part of the work to repair the extensive biography yet little studied form a designer whose expertise is critical in the first instance due to the theme of the trip was to study that determined his career. The Netherlands is the first country to be visited in the early twenties and then Germany and France. The analysis and sharing of the experience led the engineer to national prominence; maturing in those years in Italy heard of an architectural fervor found Minnucci consciously prepared for the issues that the birth of urban planning, the technical requirements of the new architecture and finally the language that this would take end of the twenties were put the new class of designers. All the knowledge acquired by Minnucci are widely distributed through a series of publications and at the first exhibition of rational architecture (1928) in which he is one of the organizers. At this stage we can define the study, following the occupation that began to cover continuously the Marche in the second half of the forties. The analysis of Marche projects, based primarily on the study of original documents preserved at the state Archives of Rome, led to the recognition of those invariants that characterize much of its architecture. This research has also made it possible to further refine the knowledge of designers and stories related to the regional chapters, some of which have already been written in the past and with which this research is continuing. This is to strengthen that process of discovery that is as useful not only for historians but also more closely the knowledge and awareness of the important cultural heritage that every city and every buildings is often hidden.

Il fine di questa tesi di dottorato è quello di approfondire la figura dell’ingegnere Gaetano Minnucci, con particolare attenzione ai suoi rapporti lavorativi e umani con la sua regione di origine: le Marche. Prima di questi fondamentale è la parte preliminare del lavoro volta a ricucire la ricca biografia di un progettista ancora poco studiato dalla critica la cui professionalità è riconducibile in prima istanza al tema del viaggio di studio che determinate è stato per la sua carriera; l’Olanda il primo paese ad essere stato visitato nei primi anni venti e poi la Germania e la Francia. L’analisi e la condivisione dell’esperienza vissuta hanno portato l’ingegnere alla ribalta nazionale; la maturazione in quegli anni in Italia di un sentito fervore architettonico ha trovato Minnucci consapevolmente preparato alla questioni che la nascita della disciplina urbanistica, delle esigenze tecniche della nuova architettura e infine il linguaggio che questa avrebbe assunto dalla fine degli anni venti venivano poste alla nuova classe di progettisti. Tutte le conoscenze acquisite da Minnucci vengono ampiamente diffuse attraverso una serie di pubblicazioni e in occasione della prima mostra di architettura razionale (1928) che lo vede tra gli organizzatori. A questa prima fase che possiamo definire di studio, segue l’attività professionale che inizia a riguardare con continuità le Marche dalla seconda metà degli anni quaranta. L’analisi dei progetti marchigiani, basata principalmente sullo studio dei documenti originali conservati presso l’Archivio di Stato di Roma, ha portato al riconoscimento di quelle invarianti che caratterizzano gran parte della sua architettura. Questa ricerca ha inoltre permesso di affinare ulteriormente la conoscenza di progettisti e storie legate alla realtà regionale di cui alcuni capitoli sono già stati scritti in passato e dei quali questa ricerca rappresenta la prosecuzione. Questo a rinsaldare quel processo di riscoperta che tanto utile è non solo ai fini più strettamente storici ma anche della conoscenza e consapevolezza dell’importante bagaglio culturale che ogni città e ogni edificio spesso nascondono.

Gaetano Minnucci. Le opere marchigiane / Bellucci, Giovanni. - (2012 Feb 27).

Gaetano Minnucci. Le opere marchigiane

BELLUCCI, GIOVANNI
2012-02-27

Abstract

The aim of this thesis is to investigate the figure of the engineer Gaetano Minnucci, and deeply its human and working relationship with its region of origin: the Marche. First of these is the essential preliminary part of the work to repair the extensive biography yet little studied form a designer whose expertise is critical in the first instance due to the theme of the trip was to study that determined his career. The Netherlands is the first country to be visited in the early twenties and then Germany and France. The analysis and sharing of the experience led the engineer to national prominence; maturing in those years in Italy heard of an architectural fervor found Minnucci consciously prepared for the issues that the birth of urban planning, the technical requirements of the new architecture and finally the language that this would take end of the twenties were put the new class of designers. All the knowledge acquired by Minnucci are widely distributed through a series of publications and at the first exhibition of rational architecture (1928) in which he is one of the organizers. At this stage we can define the study, following the occupation that began to cover continuously the Marche in the second half of the forties. The analysis of Marche projects, based primarily on the study of original documents preserved at the state Archives of Rome, led to the recognition of those invariants that characterize much of its architecture. This research has also made it possible to further refine the knowledge of designers and stories related to the regional chapters, some of which have already been written in the past and with which this research is continuing. This is to strengthen that process of discovery that is as useful not only for historians but also more closely the knowledge and awareness of the important cultural heritage that every city and every buildings is often hidden.
27-feb-2012
Il fine di questa tesi di dottorato è quello di approfondire la figura dell’ingegnere Gaetano Minnucci, con particolare attenzione ai suoi rapporti lavorativi e umani con la sua regione di origine: le Marche. Prima di questi fondamentale è la parte preliminare del lavoro volta a ricucire la ricca biografia di un progettista ancora poco studiato dalla critica la cui professionalità è riconducibile in prima istanza al tema del viaggio di studio che determinate è stato per la sua carriera; l’Olanda il primo paese ad essere stato visitato nei primi anni venti e poi la Germania e la Francia. L’analisi e la condivisione dell’esperienza vissuta hanno portato l’ingegnere alla ribalta nazionale; la maturazione in quegli anni in Italia di un sentito fervore architettonico ha trovato Minnucci consapevolmente preparato alla questioni che la nascita della disciplina urbanistica, delle esigenze tecniche della nuova architettura e infine il linguaggio che questa avrebbe assunto dalla fine degli anni venti venivano poste alla nuova classe di progettisti. Tutte le conoscenze acquisite da Minnucci vengono ampiamente diffuse attraverso una serie di pubblicazioni e in occasione della prima mostra di architettura razionale (1928) che lo vede tra gli organizzatori. A questa prima fase che possiamo definire di studio, segue l’attività professionale che inizia a riguardare con continuità le Marche dalla seconda metà degli anni quaranta. L’analisi dei progetti marchigiani, basata principalmente sullo studio dei documenti originali conservati presso l’Archivio di Stato di Roma, ha portato al riconoscimento di quelle invarianti che caratterizzano gran parte della sua architettura. Questa ricerca ha inoltre permesso di affinare ulteriormente la conoscenza di progettisti e storie legate alla realtà regionale di cui alcuni capitoli sono già stati scritti in passato e dei quali questa ricerca rappresenta la prosecuzione. Questo a rinsaldare quel processo di riscoperta che tanto utile è non solo ai fini più strettamente storici ma anche della conoscenza e consapevolezza dell’importante bagaglio culturale che ogni città e ogni edificio spesso nascondono.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/242304
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