A large incident or disaster usually generates more patients than available medical resources can manage through routine procedures. Many countries require by law that hospitals prepare an “Emergency Management Plan For Mass Casualty Incidents” (PEIMAF). This plan should help the hospital to face unexpected increase in patient volume. This dissertation investigates issues related to the implementation of a PEIMAF during a real mass casualty incident like the L'Aquila earthquake of 2009, and then analyze the current PEIMAFs of the hospitals in the province of Ancona, in the Marche Region, in central Italy, The basic assumption is that, if these emergency plans are prepared to just meet the requirements of the law, and not calibrated, tested and updated to the changing needs of hospitals and the surrounding context, they will be useless in a real emergency. Questionnaires and interviews have been administered to the staff of the San Salvatore hospital, the main health center of L’Aquila, and the other hospitals involved in the management of the mass casualty, as well as the coordinators of medical evacuation operations. Similarly, questionnaires and interviews have been administered to the staff and managers of a sample of hospitals in the Province of Ancona. A PEIMAF drill was also organized at the Ancona regional hospital. Finally, a third case study involved the analysis and comparison of the various PEIMAF of the hospitals within the Marche Region, Results showed that in the l’Aquila case study the PEIMAF although present, were completely unrealistic for the 2009 earthquake, and lacked testing, updating, and distribution among the hospital personnel. The Ancona Province case study highlighted lack of training of the hospital personnel responsible to activate and implement the PEIMAF; the major problems have been found for early warning, communication, coordination, press release. In the third case study, a lack of standardization emerged among the various hospital of the Marche Region. However, both the Marche Region Civil Protection and the hospital administration showed a strong determination to overcome such a fragmented situation and develop a more standardized PEIMAF approach through mutual collaboration and feedback among all components and voluntary disaster medical assistance teams (ARES - ITALIA).

Un incidente di grandi dimensioni o una calamità, di solito genera più pazienti delle risorse sanitarie disponibili in grado di gestire procedure di routine. Molti stati richiedono per legge che gli ospedali preparino un "Piano di Emergenze Interno per il Massiccio Afflusso Feriti" (PEIMAF). Questo piano dovrebbe aiutare l'ospedale ad affrontare l’inatteso aumento di volume di pazienti. Questa tesi indaga temi legati all’implementazione di un PEIMAF nel corso di un incidente di massa vero, come il terremoto dell'Aquila del 2009, e quindi analizzare i PEIMAF attuali degli ospedali della provincia di Ancona e della regione Marche. L'assunto di base è che, se questi piani di emergenza sono pronti a soddisfare solo i requisiti di legge, e non calibrati, testati e aggiornati alle mutevoli esigenze degli ospedali e del contesto circostante, sono inutili e destinati a fallire nel corso di un vera emergenza. Sono stati somministrati questionari ed interviste al personale dell'ospedale San Salvatore, ai responsabili delle Centrali Operative 118 dell’Abruzzo, ai coordinatori delle operazioni di evacuazione medica del DPC, e ai responsabili dei DEA degli ospedali dell’Abruzzo. Altri questionari e interviste sono state somministrate ad un campione del personale degli ospedali della Provincia di Ancona, e sono stati organizzati briefing con i coordinatori e direttori di questi ospedali confrontando le criticità con quelle dell’Aquila. Ad Ancona, sono state organizzate due simulazioni, una per posti di comando e una su scala reale di attivazione dei Piani. Un terzo caso studio ha comportato l'analisi e il confronto dei vari PEIMAF degli ospedali della Regione Marche. I risultati hanno mostrato che, nel caso l'Aquila il PEIMAF seppur presente, non era completamente realistico per la situazione di emergenza del terremoto del 2009, e mancava di verifica, aggiornamento e distribuzione tra il personale dell'ospedale. Il secondo caso, nella provincia di Ancona, ha evidenziato la mancanza di formazione del personale e i problemi principali sono stati in fase di allertamento, comunicazione, coordinamento, comunicato stampa. Tuttavia il personale degli ospedale della provincia di Ancona è apparso consapevole dell'importanza della pianificazione. Nel terzo caso studio, è emersa una mancanza di standardizzazione tra gli ospedale della Regione Marche. Sia la Protezione Civile Regione Marche e le amministrazioni degli ospedali hanno mostrato una forte determinazione a superare tale situazione di frammentazione e a sviluppare un approccio più standardizzato dei PEIMAF attraverso collaborazione e feedback tra tutti i componenti e i volontari di emergenza sanitaria dei disastri ( ARES-ITALIA).

Piano di emergenza interno per il massiccio afflusso di feriti (PEIMAF): dal terremoto dell'Aquila del 2009 all'evoluzione della pianificazione ospedaliera nella Regione Marche / Graciotti, Paola. - (2013 Mar 04).

Piano di emergenza interno per il massiccio afflusso di feriti (PEIMAF): dal terremoto dell'Aquila del 2009 all'evoluzione della pianificazione ospedaliera nella Regione Marche

GRACIOTTI, PAOLA
2013-03-04

Abstract

A large incident or disaster usually generates more patients than available medical resources can manage through routine procedures. Many countries require by law that hospitals prepare an “Emergency Management Plan For Mass Casualty Incidents” (PEIMAF). This plan should help the hospital to face unexpected increase in patient volume. This dissertation investigates issues related to the implementation of a PEIMAF during a real mass casualty incident like the L'Aquila earthquake of 2009, and then analyze the current PEIMAFs of the hospitals in the province of Ancona, in the Marche Region, in central Italy, The basic assumption is that, if these emergency plans are prepared to just meet the requirements of the law, and not calibrated, tested and updated to the changing needs of hospitals and the surrounding context, they will be useless in a real emergency. Questionnaires and interviews have been administered to the staff of the San Salvatore hospital, the main health center of L’Aquila, and the other hospitals involved in the management of the mass casualty, as well as the coordinators of medical evacuation operations. Similarly, questionnaires and interviews have been administered to the staff and managers of a sample of hospitals in the Province of Ancona. A PEIMAF drill was also organized at the Ancona regional hospital. Finally, a third case study involved the analysis and comparison of the various PEIMAF of the hospitals within the Marche Region, Results showed that in the l’Aquila case study the PEIMAF although present, were completely unrealistic for the 2009 earthquake, and lacked testing, updating, and distribution among the hospital personnel. The Ancona Province case study highlighted lack of training of the hospital personnel responsible to activate and implement the PEIMAF; the major problems have been found for early warning, communication, coordination, press release. In the third case study, a lack of standardization emerged among the various hospital of the Marche Region. However, both the Marche Region Civil Protection and the hospital administration showed a strong determination to overcome such a fragmented situation and develop a more standardized PEIMAF approach through mutual collaboration and feedback among all components and voluntary disaster medical assistance teams (ARES - ITALIA).
4-mar-2013
Un incidente di grandi dimensioni o una calamità, di solito genera più pazienti delle risorse sanitarie disponibili in grado di gestire procedure di routine. Molti stati richiedono per legge che gli ospedali preparino un "Piano di Emergenze Interno per il Massiccio Afflusso Feriti" (PEIMAF). Questo piano dovrebbe aiutare l'ospedale ad affrontare l’inatteso aumento di volume di pazienti. Questa tesi indaga temi legati all’implementazione di un PEIMAF nel corso di un incidente di massa vero, come il terremoto dell'Aquila del 2009, e quindi analizzare i PEIMAF attuali degli ospedali della provincia di Ancona e della regione Marche. L'assunto di base è che, se questi piani di emergenza sono pronti a soddisfare solo i requisiti di legge, e non calibrati, testati e aggiornati alle mutevoli esigenze degli ospedali e del contesto circostante, sono inutili e destinati a fallire nel corso di un vera emergenza. Sono stati somministrati questionari ed interviste al personale dell'ospedale San Salvatore, ai responsabili delle Centrali Operative 118 dell’Abruzzo, ai coordinatori delle operazioni di evacuazione medica del DPC, e ai responsabili dei DEA degli ospedali dell’Abruzzo. Altri questionari e interviste sono state somministrate ad un campione del personale degli ospedali della Provincia di Ancona, e sono stati organizzati briefing con i coordinatori e direttori di questi ospedali confrontando le criticità con quelle dell’Aquila. Ad Ancona, sono state organizzate due simulazioni, una per posti di comando e una su scala reale di attivazione dei Piani. Un terzo caso studio ha comportato l'analisi e il confronto dei vari PEIMAF degli ospedali della Regione Marche. I risultati hanno mostrato che, nel caso l'Aquila il PEIMAF seppur presente, non era completamente realistico per la situazione di emergenza del terremoto del 2009, e mancava di verifica, aggiornamento e distribuzione tra il personale dell'ospedale. Il secondo caso, nella provincia di Ancona, ha evidenziato la mancanza di formazione del personale e i problemi principali sono stati in fase di allertamento, comunicazione, coordinamento, comunicato stampa. Tuttavia il personale degli ospedale della provincia di Ancona è apparso consapevole dell'importanza della pianificazione. Nel terzo caso studio, è emersa una mancanza di standardizzazione tra gli ospedale della Regione Marche. Sia la Protezione Civile Regione Marche e le amministrazioni degli ospedali hanno mostrato una forte determinazione a superare tale situazione di frammentazione e a sviluppare un approccio più standardizzato dei PEIMAF attraverso collaborazione e feedback tra tutti i componenti e i volontari di emergenza sanitaria dei disastri ( ARES-ITALIA).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Front.Graciotti.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza d'uso: Non specificato
Dimensione 130.99 kB
Formato Adobe PDF
130.99 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Indice.Graciotti.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza d'uso: Non specificato
Dimensione 44.67 kB
Formato Adobe PDF
44.67 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Tesi.Graciotti.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza d'uso: Non specificato
Dimensione 2.4 MB
Formato Adobe PDF
2.4 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Tabelle.Graciotti.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza d'uso: Non specificato
Dimensione 75.36 kB
Formato Adobe PDF
75.36 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11566/242089
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact