Governments have provided important works such as roads, bridges and aqueducts, and in recent centuries also schools, hospitals, roads for transportation routes and communication. Public authorities are the main resposibles, at least in Europe, for the realization of such works. It has always been attempted to explain the reasons for government intervention in economy, reasons which are based both in the economic as in the legal field. Over the years it has been explained that the market is not always able to self regulate, as postulated by the theories of Adam Smith, nor can always offer optimal conditions for resources allocation, as assumed in Pareto efficiency dogmas. At that’s because, indeed, dynamics of the economy are subject to so‐called market failures, situations in which the game of free trade alone is not enough to reach the best (and perhaps not even enough) allocation of resources. So the intervention of public authorities is required, aimed to remedy these imperfections, to compensate for the inevitable imbalances that the market, left to free private individual enterprise, can’t handle: in fact, the government‐manager has always been able to deal with those areas where the private has no convenience in operating, or in those cases in which it is not convenient for citizens that a private operates, taking charge of providing goods and services essential to the community. Over the years, the Italian legislator has dealt repeatedly with the subject, so it is one of the most troubled legislative phenomena that still has gaps and uncertainties. A large phenomenon that has peculiar institutions such as the in‐house Providing, subject of my particu lar research. This institute had a wide use in our Country, probably because a convenient tool for the transformation of the former Municipal Services. Not by chance it has received considerable attention both from Europe and from Italy. My work, therefore, after a preliminary and owing normative excursus, also considering the recent news following the abrogative referendum, has put a strong emphasis on In‐house providing, landing to a conclusion alternative to the opposing thoeries, both subject to errors and distortions, a subsidiary hypotheses as a system to temper and mix the opposite factions opposed in a longrunning struggle between public and private.

Le Pubbliche Amministrazioni hanno dato vita ad importanti opere, come strade, ponti e acquedotti e nei secoli più recenti anche scuole, ospedali, vie per il trasporto e la comunicazione. Ed è ai pubblici poteri che si deve, almeno in Europa, la creazione di simili opere. Da sempre si tenta di spiegare le ragioni dell’intervento pubblico nell’economia, ragioni che trovano fondamento tanto in campo economico, quanto in ambito giuridico. Negli anni è stato chiarito come il mercato non sia sempre in grado di autoregolarsi, come postulato dalle teorie smithiane, né possa sempre offrire situazioni ottimali di allocazione delle risorse, secondo quanto contenuto nei dogmi dell’efficienza paretiana. Perché, in realtà, le dinamiche dell’economia sono invece soggette ai c.d. fallimenti di mercato, situazioni in cui il gioco del libero scambio, da solo, non basta a raggiungere l’ottima (e forse neanche la sufficiente) allocazione delle risorse. Ed ecco allora che diviene necessario l’intervento dei pubblici poteri, teso a rimediare a tali imperfezioni, a compensare gli inevitabili squilibri che il mercato, rimesso alla libera iniziativa economica individuale dei privati, non è in grado di gestire: infatti, lo Stato‐gestore è sempre riuscito ad occuparsi di quei settori in cui all’imprenditore privato non conviene operare, oppure in quei casi in cui non conviene ai cittadini che sia un privato ad operare, facendosi carico di fornire beni e servizi indispensabili alla comunità. Nel corso degli anni il legislatore italiano è intervenuto ripetutamente sull’argomento, tanto da farne uno dei fenomeni legislativi più travagliati che tutt’ora presenta lacune e incertezze. Un fenomeno assai vasto che presenta istituti peculiari quali l’In house Providing oggetto della mia ricerca particolare. L’istituto suddetto ha avuto una larga diffusione nel nostro territorio, probabilmente perché strumento conveniente per la trasformazione delle ex Municipalizzate. Non a caso è stato oggetto di molta attenzione sia da parte dell’Europa sia da parte dell’Italia. La tesi perciò dopo un preliminare, quanto doveroso escursus normativo, alla luce anche delle recentissime novelle a seguito del Referendum abrogativo, ha puntato decisamente verso un approfondimento dell’In House Providing approdando poi ad una conclusione alternativa tra le opposte tendenze, entrambe tacciabili di errori e distorsioni. L’ipotesi sussidiaria, quale metodo per temperare ed amalgamare le opposte fazioni che si contrappongono in una lotta annosa tra pubblico e privato.

I servizi pubblici locali in Italia: l'in mouse providing / Felicioni, Francesco. - (2012 Feb 20).

I servizi pubblici locali in Italia: l'in mouse providing

FELICIONI, FRANCESCO
2012-02-20

Abstract

Governments have provided important works such as roads, bridges and aqueducts, and in recent centuries also schools, hospitals, roads for transportation routes and communication. Public authorities are the main resposibles, at least in Europe, for the realization of such works. It has always been attempted to explain the reasons for government intervention in economy, reasons which are based both in the economic as in the legal field. Over the years it has been explained that the market is not always able to self regulate, as postulated by the theories of Adam Smith, nor can always offer optimal conditions for resources allocation, as assumed in Pareto efficiency dogmas. At that’s because, indeed, dynamics of the economy are subject to so‐called market failures, situations in which the game of free trade alone is not enough to reach the best (and perhaps not even enough) allocation of resources. So the intervention of public authorities is required, aimed to remedy these imperfections, to compensate for the inevitable imbalances that the market, left to free private individual enterprise, can’t handle: in fact, the government‐manager has always been able to deal with those areas where the private has no convenience in operating, or in those cases in which it is not convenient for citizens that a private operates, taking charge of providing goods and services essential to the community. Over the years, the Italian legislator has dealt repeatedly with the subject, so it is one of the most troubled legislative phenomena that still has gaps and uncertainties. A large phenomenon that has peculiar institutions such as the in‐house Providing, subject of my particu lar research. This institute had a wide use in our Country, probably because a convenient tool for the transformation of the former Municipal Services. Not by chance it has received considerable attention both from Europe and from Italy. My work, therefore, after a preliminary and owing normative excursus, also considering the recent news following the abrogative referendum, has put a strong emphasis on In‐house providing, landing to a conclusion alternative to the opposing thoeries, both subject to errors and distortions, a subsidiary hypotheses as a system to temper and mix the opposite factions opposed in a longrunning struggle between public and private.
20-feb-2012
Le Pubbliche Amministrazioni hanno dato vita ad importanti opere, come strade, ponti e acquedotti e nei secoli più recenti anche scuole, ospedali, vie per il trasporto e la comunicazione. Ed è ai pubblici poteri che si deve, almeno in Europa, la creazione di simili opere. Da sempre si tenta di spiegare le ragioni dell’intervento pubblico nell’economia, ragioni che trovano fondamento tanto in campo economico, quanto in ambito giuridico. Negli anni è stato chiarito come il mercato non sia sempre in grado di autoregolarsi, come postulato dalle teorie smithiane, né possa sempre offrire situazioni ottimali di allocazione delle risorse, secondo quanto contenuto nei dogmi dell’efficienza paretiana. Perché, in realtà, le dinamiche dell’economia sono invece soggette ai c.d. fallimenti di mercato, situazioni in cui il gioco del libero scambio, da solo, non basta a raggiungere l’ottima (e forse neanche la sufficiente) allocazione delle risorse. Ed ecco allora che diviene necessario l’intervento dei pubblici poteri, teso a rimediare a tali imperfezioni, a compensare gli inevitabili squilibri che il mercato, rimesso alla libera iniziativa economica individuale dei privati, non è in grado di gestire: infatti, lo Stato‐gestore è sempre riuscito ad occuparsi di quei settori in cui all’imprenditore privato non conviene operare, oppure in quei casi in cui non conviene ai cittadini che sia un privato ad operare, facendosi carico di fornire beni e servizi indispensabili alla comunità. Nel corso degli anni il legislatore italiano è intervenuto ripetutamente sull’argomento, tanto da farne uno dei fenomeni legislativi più travagliati che tutt’ora presenta lacune e incertezze. Un fenomeno assai vasto che presenta istituti peculiari quali l’In house Providing oggetto della mia ricerca particolare. L’istituto suddetto ha avuto una larga diffusione nel nostro territorio, probabilmente perché strumento conveniente per la trasformazione delle ex Municipalizzate. Non a caso è stato oggetto di molta attenzione sia da parte dell’Europa sia da parte dell’Italia. La tesi perciò dopo un preliminare, quanto doveroso escursus normativo, alla luce anche delle recentissime novelle a seguito del Referendum abrogativo, ha puntato decisamente verso un approfondimento dell’In House Providing approdando poi ad una conclusione alternativa tra le opposte tendenze, entrambe tacciabili di errori e distorsioni. L’ipotesi sussidiaria, quale metodo per temperare ed amalgamare le opposte fazioni che si contrappongono in una lotta annosa tra pubblico e privato.
In house providing
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