This work aims to analyze structural and evolution dynamics of store-coppiced beech forests in Central Appennines, in order to understand the possible future management actions according multifunctional and sustainable criteria. Forest structure indicators and dendrochronological analysis were mainly used for this scope. The research was performed in several stands situated in Laga Mountains (Marche region). In particular we analyzed the forest structure in stands located at the timberline, in mixed beech-silver fir forests and in pure coppiced beech stands, partly in conversion to high forest. The analysis was performed by the application of some vertical structure indices, considering also their scarce application in Apennines forests. The results obtained can become valuable tools to support sustainable management options. In mixed beech-fir forests, geostatistical indices were also applied to assess the two species’ spatial evolution dynamics. Finally by means of dendrochronological and dendroclimaticatological analysis, the growth dynamics of the upper limit of beech forest in relation to climate variability of the last century, and other nuisance factors such as silvicultural treatments have been studied. Structural indexes highlighted the greater structural complexity of mixed beech-fir stands that, however, require urgent actions to free the fir dominated clusters from the excessive competition from beech. In addition, aged deciduous tree seem to have a better start than the high trees; in particular ecotonal groups are better structured because of the minor competition among the stumps. This area is also featuring a better dynamic growth than that of the denser populations, more affectedby a higher competition. Finally dendroclimatical analysis showed different responses between open and dense forest areas and highlighted the climate sensitivity of beech that can lead also to xylem embolism problems.

Questa ricerca nasce dalla necessità di analizzare i dinamismi strutturali e di evoluzione delle faggete abbandonate di origine agamica dell’Appannino centrale, tramite l’utilizzo di indici strutturali, per poter comprendere i possibili interventi di gestione futura in funzione della loro multifunzionalità. La ricerca è stata eseguita in tre popolamenti caratterizzanti il versante marchigiano dei Monti della Laga; in particolare sono state analizzate le cenosi del limite altitudinale del bosco, le faggete miste con abete bianco e quelle in conversione all’alto fusto. L’analisi è stata eseguita tramite l’applicazione di indicatori della struttura verticale, componente fondamentale di un ecosistema forestale, ed i cui risultati possono diventare validi strumenti di supporto nella scelta degli interventi gestionali. Nelle aree miste con abete bianco sono stati applicati anche indici geostatistici per poter realizzare una completa analisi della dinamica di evoluzione spaziale delle due specie. Infine tramite analisi dendrocronologiche e dendroclimatiche sono stati studiati i dinamismi di accrescimento delle faggete del limite superiore del bosco, in relazione alla variabilità climatica dell’ultimo secolo e ad altri fattori di disturbo come gli interventi selvicolturali. Gli indici strutturali hanno messo in evidenza la maggiore complessità strutturale dei popolamenti misti con abete bianco, che però necessitano di interventi urgenti atti a liberare i nuclei di abete dalla forte concorrenza del faggio. Inoltre i cedui invecchiati risultano avere una migliore struttura rispetto a quelli avviati all’alto fusto; in particolare le cenosi dell’ecotono bosco-prateria sono meglio strutturate a causa della minore concorrenza tra le ceppaie. Quest’area è anche caratterizzata da un migliore dinamismo auxometrico rispetto ai popolamenti più densi che hanno maggiore competizione e accrescimenti più ridotti. Infine l’analisi dendroclimatica ha indicato risposte differenti tra l’area aperta e quella ad elevata copertura e ha messo in evidenza la suscettibilità del faggio ai problemi di embolia xilematica.

Dinamismi strutturali e auxometrici in faggete dei Monti della Laga / Santini, Emidia. - (2012 Feb 15).

Dinamismi strutturali e auxometrici in faggete dei Monti della Laga

SANTINI, EMIDIA
2012-02-15

Abstract

This work aims to analyze structural and evolution dynamics of store-coppiced beech forests in Central Appennines, in order to understand the possible future management actions according multifunctional and sustainable criteria. Forest structure indicators and dendrochronological analysis were mainly used for this scope. The research was performed in several stands situated in Laga Mountains (Marche region). In particular we analyzed the forest structure in stands located at the timberline, in mixed beech-silver fir forests and in pure coppiced beech stands, partly in conversion to high forest. The analysis was performed by the application of some vertical structure indices, considering also their scarce application in Apennines forests. The results obtained can become valuable tools to support sustainable management options. In mixed beech-fir forests, geostatistical indices were also applied to assess the two species’ spatial evolution dynamics. Finally by means of dendrochronological and dendroclimaticatological analysis, the growth dynamics of the upper limit of beech forest in relation to climate variability of the last century, and other nuisance factors such as silvicultural treatments have been studied. Structural indexes highlighted the greater structural complexity of mixed beech-fir stands that, however, require urgent actions to free the fir dominated clusters from the excessive competition from beech. In addition, aged deciduous tree seem to have a better start than the high trees; in particular ecotonal groups are better structured because of the minor competition among the stumps. This area is also featuring a better dynamic growth than that of the denser populations, more affectedby a higher competition. Finally dendroclimatical analysis showed different responses between open and dense forest areas and highlighted the climate sensitivity of beech that can lead also to xylem embolism problems.
15-feb-2012
Questa ricerca nasce dalla necessità di analizzare i dinamismi strutturali e di evoluzione delle faggete abbandonate di origine agamica dell’Appannino centrale, tramite l’utilizzo di indici strutturali, per poter comprendere i possibili interventi di gestione futura in funzione della loro multifunzionalità. La ricerca è stata eseguita in tre popolamenti caratterizzanti il versante marchigiano dei Monti della Laga; in particolare sono state analizzate le cenosi del limite altitudinale del bosco, le faggete miste con abete bianco e quelle in conversione all’alto fusto. L’analisi è stata eseguita tramite l’applicazione di indicatori della struttura verticale, componente fondamentale di un ecosistema forestale, ed i cui risultati possono diventare validi strumenti di supporto nella scelta degli interventi gestionali. Nelle aree miste con abete bianco sono stati applicati anche indici geostatistici per poter realizzare una completa analisi della dinamica di evoluzione spaziale delle due specie. Infine tramite analisi dendrocronologiche e dendroclimatiche sono stati studiati i dinamismi di accrescimento delle faggete del limite superiore del bosco, in relazione alla variabilità climatica dell’ultimo secolo e ad altri fattori di disturbo come gli interventi selvicolturali. Gli indici strutturali hanno messo in evidenza la maggiore complessità strutturale dei popolamenti misti con abete bianco, che però necessitano di interventi urgenti atti a liberare i nuclei di abete dalla forte concorrenza del faggio. Inoltre i cedui invecchiati risultano avere una migliore struttura rispetto a quelli avviati all’alto fusto; in particolare le cenosi dell’ecotono bosco-prateria sono meglio strutturate a causa della minore concorrenza tra le ceppaie. Quest’area è anche caratterizzata da un migliore dinamismo auxometrico rispetto ai popolamenti più densi che hanno maggiore competizione e accrescimenti più ridotti. Infine l’analisi dendroclimatica ha indicato risposte differenti tra l’area aperta e quella ad elevata copertura e ha messo in evidenza la suscettibilità del faggio ai problemi di embolia xilematica.
Faggio
Struttura verticale
Treeline
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