The place consecrated, which was once inside the Western City, in the heart of the city under the capillary system of religious buildings, the effect of culture enlightenment and motivations sanitation and bourgeois order (all "diversity" had to be fenced and monitored by the city of "normal") was expelled from the city itself outside the walls. The nineteenth-century cemetery of the city, replication unlikely that result, if not for decorum and bourgeois values for ostentamento, develops suburbs until expanded in recent years with the same logic and likewise without any quality. The originality of this thesis is that starting from historical models outdated arrives to study a new generation of cemetery facilities and their relationship with the city in which there is possibility of a "no model" plural and flexible best suited to meet the needs of the contemporary world and the future. In fact this new generation is far from a lugubrious and spectral approach typical of some interpretations above to open up to an attitude of most Nordic type where the cemetery is often even urban park, forest, Garden, in which treat themselves to reading, détente and peace combining qualitative ideas to realistic programmes in a vision that contains many ideas of death.

Il luogo consacrato, che un tempo era all’interno della città occidentale, nel cuore della città sotto il sistema capillare degli edifici religiosi, per effetto della cultura illuministica e di motivazioni igienico sanitarie e di ordine borghese (tutte le “diversità” dovevano essere recintate e controllate dalla città dei “normali”) viene espulso dalla città stessa fuori le mura. Il cimitero ottocentesco, replica improbabile della città di cui è conseguenza, se non per decoro e per ostentamento di valori borghesi, si sviluppa nelle periferie fino a ampliarsi negli ultimi anni con la stessa logica e analogamente senza nessuna qualità. L’originalità di questa tesi sta nel fatto che partendo dai modelli storici ormai superati arriva a studiare una nuova generazione di impianti cimiteriali ed il loro rapporto con la città in cui si intravede possibilità di un “non modello” plurale e flessibile più adatto a rispondere alle esigenze della contemporaneità e del futuro. Di fatto questa nuova generazione è lontana da un approccio lugubre e spettrale tipico di alcune interpretazioni precedenti per aprirsi ad un atteggiamento di tipo più nordico in cui il cimitero è spesso addirittura anche parco urbano, bosco, giardino, nel quale concedersi alla lettura, alla distensione e alla pace coniugando idee qualitative a programmi realistici in una visione che contenga le tante idee di morte.

Impianti cimiteriali nell'Italia fra vecchi simboli e nuovi modelli nell'epoca della globalizzazione / Angeloni, Roberto. - (2011 Jan 27).

Impianti cimiteriali nell'Italia fra vecchi simboli e nuovi modelli nell'epoca della globalizzazione

ANGELONI, ROBERTO
2011-01-27

Abstract

The place consecrated, which was once inside the Western City, in the heart of the city under the capillary system of religious buildings, the effect of culture enlightenment and motivations sanitation and bourgeois order (all "diversity" had to be fenced and monitored by the city of "normal") was expelled from the city itself outside the walls. The nineteenth-century cemetery of the city, replication unlikely that result, if not for decorum and bourgeois values for ostentamento, develops suburbs until expanded in recent years with the same logic and likewise without any quality. The originality of this thesis is that starting from historical models outdated arrives to study a new generation of cemetery facilities and their relationship with the city in which there is possibility of a "no model" plural and flexible best suited to meet the needs of the contemporary world and the future. In fact this new generation is far from a lugubrious and spectral approach typical of some interpretations above to open up to an attitude of most Nordic type where the cemetery is often even urban park, forest, Garden, in which treat themselves to reading, détente and peace combining qualitative ideas to realistic programmes in a vision that contains many ideas of death.
27-gen-2011
Il luogo consacrato, che un tempo era all’interno della città occidentale, nel cuore della città sotto il sistema capillare degli edifici religiosi, per effetto della cultura illuministica e di motivazioni igienico sanitarie e di ordine borghese (tutte le “diversità” dovevano essere recintate e controllate dalla città dei “normali”) viene espulso dalla città stessa fuori le mura. Il cimitero ottocentesco, replica improbabile della città di cui è conseguenza, se non per decoro e per ostentamento di valori borghesi, si sviluppa nelle periferie fino a ampliarsi negli ultimi anni con la stessa logica e analogamente senza nessuna qualità. L’originalità di questa tesi sta nel fatto che partendo dai modelli storici ormai superati arriva a studiare una nuova generazione di impianti cimiteriali ed il loro rapporto con la città in cui si intravede possibilità di un “non modello” plurale e flessibile più adatto a rispondere alle esigenze della contemporaneità e del futuro. Di fatto questa nuova generazione è lontana da un approccio lugubre e spettrale tipico di alcune interpretazioni precedenti per aprirsi ad un atteggiamento di tipo più nordico in cui il cimitero è spesso addirittura anche parco urbano, bosco, giardino, nel quale concedersi alla lettura, alla distensione e alla pace coniugando idee qualitative a programmi realistici in una visione che contenga le tante idee di morte.
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