The work discusses the relation between urbanization and economic development in Latin America. The relation is very interesting because, although cities have increased their importance at a global level, in many developing countries, such as in Latin America, urbanization does not necessarily match with development and social cohesion. After presenting the why question, the work describes the global framework of urbanization and the main stylized facts about Latin America. The two main characteristics of Latin American urbanization are the demographic concentration in a small number of big cities (primate cities organization) and the high physical, relational and economic segmentation within cities, of which slums are the main example. The research approach of the work proposes an alternative interpretation to the dichotomous view of the “development stages theory” and to the ecological antithesis between rural and urban, and between big and small centers. The alternative approach proposes a new interpretation of metropolization process through the couple “primacy-interdependence” of urban centers and the introduction of elements of the economic institutional theory. The new approach achieves three important results for the interpretation of Latin American urbanization. Firstly, it shows that the link between dependence and primacy does not hold for the Latin American urbanization. Secondly, instead of a disappearance of urban primacy there is a transformation of primacy towards a metropolitan direction. Second urban agglomerations increase their weight and contribute to a redistribution of the population. The lack of an ineffective institutional system of property rights, known as “spatially blind institutions”, and an accelerated urbanization contributed to a privatization of urban public space, through self-organization strategies of squatting. As a consequence, slums represent the informal and illegal response to housing demand through squatting. They “work” as tools of forced redistribution of wealth and land. The results at a macro-regional level are completed by the study of Brasil, that contributes to deepen the analysis of the relation between urbanization and economic development in four directions. The first is about the urbanization that regards also rural spaces. There are higher differences for some services and income per capita between highly urbanized areas and the rest of the country rather than between urban and rural centers. The second direction of contribution concerns the urban organization. Through an analysis of the hierarchy of the centers of the urban system and the primacy index, it is possible to show a reduction in primacy of big cities and an increase in the metropolitan primacy (of Metropolitan Regions, of which big cities are the centers). From 1970 on, the dynamics of urban centers between 100000 inhabitants and 500000 inhabitants, is related to a metropolitan dimension. The third aspect of interest is about the measurement of favelas, a particular type of Brasilian slum. The official indicator is aglomerados subnormais. The analysis shows that it is biased in favour of highly urbanized and bigger cities. A “deprivation approach”, as proposed by the United Nations, is better to describe the condition of living in cities rather than a dichotomous approach “favelas-non favelas”. Furthermore, the analysis stresses the complexity and the variety among and within favelas. The fourth direction is about the regulatory framework of urban development. The thesis of the work is that, particularly in regions with high primacy such as Latin America, urban planning, aiming at creating “spatially based institutions” and unifying the fragmented city, could have a great effectiveness. As a consequence, the study of Belo Horizonte planning strategy, presented in the last part of the work, close the analysis of the relation between urbanization and economic development. The Metropolitan Plan of Belo Horizonte aims at “urbanicidade”, that is at re-building the characteristics of an urban space in the city and at bridging the divide between urbanization and economic development. Social, institutional and territorial cohesion are crucial to attain urbanicidade.

Il lavoro discute la relazione tra urbanizzazione e sviluppo economico in America Latina. La relazione è di particolare interesse poiché, proprio in un’epoca in cui le città assumono un ruolo crescente a livello globale, in molti Paesi in Via di Sviluppo, come in America Latina, l’urbanizzazione non si associa necessariamente a sviluppo e coesione sociale. Il lavoro, dopo aver precisato la why-question, descrive il quadro globale dell’urbanizzazione e ricostruisce i più rilevanti fatti stilizzati dell’America Latina. Le due principali caratteristiche dell’urbanizzazione in America Latina sono la concentrazione della popolazione in un numero limitato di grandi città (organizzazione territoriale primaziale) e la profonda segmentazione fisica, relazionale ed economica delle città, di cui la manifestazione più eclatante sono gli slums. L’itinerario di ricerca sviluppato nel presente lavoro muove dall’idea che le due caratteristiche dell’urbanizzazione in America Latina non vadano lette ed interpretate con un approccio di tipo dicotomico fondato sulla teoria evolutiva degli “stadi dello sviluppo”, né con una contrapposizione di tipo “ecologico” fra spazio rurale ed urbano, ovvero fra grande e piccolo centro. Si propone, in alternativa, un approccio in grado, da un lato, di interpretare i processi di metropolizzazione con uno schema primazia-interdipendenza dei centri urbani, dall’altro, di introdurre elementi del filone economico istituzionale. Il nuovo approccio consente di raggiungere tre importanti risultati per l’interpretazione del quadro di urbanizzazione dell’America Latina. In primo luogo, si mostra l’infondatezza e l’inefficacia interpretativa dell’associazione fra dipendenza e primazia per l’urbanizzazione dell’America Latina. In secondo luogo, si evidenzia la trasformazione e non la fine del carattere primaziale dell’urbanizzazione per il verificarsi dei processi di metropolizzazione. Le seconde agglomerazioni urbane acquisiscono un ruolo maggiore e contribuiscono ad una redistribuzione della popolazione non verso i piccoli centri, ma sempre nel quadro metropolitano. L’assenza/inefficacia di un sistema istituzionale di regolazione dei diritti di proprietà, altrimenti definiti spatially blind institutions, ed un’accelerata urbanizzazione hanno contribuito ad una privatizzazione progressiva dello spazio pubblico urbano, attraverso l’elaborazione di strategie di auto-organizzazione individuale e collettiva. Di conseguenza, gli slums rappresentano il tentativo informale e illegale di risposta alle necessità abitative attraverso l’occupazione, funzionando come degli strumenti di redistribuzione “forzata” della ricchezza e della “terra”. I risultati ottenuti a livello macro-regionale vengono completati dallo studio del caso del Brasile che consente di approfondire la relazione fra urbanizzazione e sviluppo economico circa quattro ambiti. Il primo riguarda l’urbanizzazione che progressivamente sta interessando anche gli spazi rurali, al punto tale che per alcuni servizi e il reddito procapite si registrano maggiori differenze fra i Comuni ad elevatissima urbanizzazione ed il resto dell’universo comunale del Paese piuttosto che fra aree rurali ed urbane. Il secondo ambito attiene all’organizzazione urbana del Paese. Attraverso un’analisi delle relazioni gerarchiche fra i centri del sistema urbano e la misura della primazia, si evidenzia una riduzione della primazia urbana (delle principali città), ma una crescita della primazia metropolitana (delle Regioni Metropolitane delle stesse città). Dal 1970 in poi, il dinamismo dei Comuni fra 100mila e 500mila abitanti è strettamente legato ai Centroidi ed alle loro Regioni Metropolitane. Il terzo ambito concerne la misurazione del fenomeno delle favelas, una particolare tipologia di slums presente in Brasile, attraverso l’indicatore ufficiale degli aglomerados subnormais. L’analisi mostra che l’indicatore è biased verso i Comuni di maggiori dimensioni e a maggiore urbanizzazione e che è preferibile un approccio delle privazioni, come proposto dalle Nazioni Unite, per comprendere la condizione di vita nelle favelas e confrontarle in maniera non dicotomica con il resto della città. Inoltre l’analisi evidenzia la complessità e la differenziazione interna alle favelas. Il quarto aspetto riguarda la regolazione dello sviluppo. La tesi è che, in particolar modo nei contesti ad elevata primazia nazionale o statale, come l’America Latina ed anche il Brasile, l’avvio di processi di pianificazione urbana finalizzati alla creazione di spatially based institutions ed alla ricomposizione della città frammentata possa avere un’efficacia particolare. A tal proposito lo studio del Piano di Belo Horizonte, analizzato nell’ultima parte del lavoro, chiude a cerchio l’analisi della relazione urbanizzazione e sviluppo economico. Il Piano Metropolitano identifica come obiettivo principale del processo avviato ed anche dei progetti elaborati, l’urbanicidade, ovvero la restituzione dei caratteri urbani alla città, in altri termini il tentativo di coniugare l’urbanizzazione e lo sviluppo economico. Per l’urbanicidade, è fondamentale la coesione, non solamente intesa dal punto di vista sociale, ma anche territoriale ed istituzionale. Se la coesione sociale riguarda i disequilibri sociali, economici ed abitativi presenti, quella istituzionale concerne la necessità di promuovere una coalescenza fra gli attori pubblici interessati, in grado di coinvolgere ed orientare le strategie di investimento privato. La coesione territoriale, invece, si fonda sull’integrazione spaziale delle varie tipologie di livelli urbani: locale, micro-locale, rurale, comunale ed intercomunale che coesistono nell’ambito della Regione Metropolitana.

Urbanizzazione e sviluppo economico in America Latina / Gramillano, Andrea. - (2011 Feb 17).

Urbanizzazione e sviluppo economico in America Latina

GRAMILLANO, ANDREA
2011-02-17

Abstract

The work discusses the relation between urbanization and economic development in Latin America. The relation is very interesting because, although cities have increased their importance at a global level, in many developing countries, such as in Latin America, urbanization does not necessarily match with development and social cohesion. After presenting the why question, the work describes the global framework of urbanization and the main stylized facts about Latin America. The two main characteristics of Latin American urbanization are the demographic concentration in a small number of big cities (primate cities organization) and the high physical, relational and economic segmentation within cities, of which slums are the main example. The research approach of the work proposes an alternative interpretation to the dichotomous view of the “development stages theory” and to the ecological antithesis between rural and urban, and between big and small centers. The alternative approach proposes a new interpretation of metropolization process through the couple “primacy-interdependence” of urban centers and the introduction of elements of the economic institutional theory. The new approach achieves three important results for the interpretation of Latin American urbanization. Firstly, it shows that the link between dependence and primacy does not hold for the Latin American urbanization. Secondly, instead of a disappearance of urban primacy there is a transformation of primacy towards a metropolitan direction. Second urban agglomerations increase their weight and contribute to a redistribution of the population. The lack of an ineffective institutional system of property rights, known as “spatially blind institutions”, and an accelerated urbanization contributed to a privatization of urban public space, through self-organization strategies of squatting. As a consequence, slums represent the informal and illegal response to housing demand through squatting. They “work” as tools of forced redistribution of wealth and land. The results at a macro-regional level are completed by the study of Brasil, that contributes to deepen the analysis of the relation between urbanization and economic development in four directions. The first is about the urbanization that regards also rural spaces. There are higher differences for some services and income per capita between highly urbanized areas and the rest of the country rather than between urban and rural centers. The second direction of contribution concerns the urban organization. Through an analysis of the hierarchy of the centers of the urban system and the primacy index, it is possible to show a reduction in primacy of big cities and an increase in the metropolitan primacy (of Metropolitan Regions, of which big cities are the centers). From 1970 on, the dynamics of urban centers between 100000 inhabitants and 500000 inhabitants, is related to a metropolitan dimension. The third aspect of interest is about the measurement of favelas, a particular type of Brasilian slum. The official indicator is aglomerados subnormais. The analysis shows that it is biased in favour of highly urbanized and bigger cities. A “deprivation approach”, as proposed by the United Nations, is better to describe the condition of living in cities rather than a dichotomous approach “favelas-non favelas”. Furthermore, the analysis stresses the complexity and the variety among and within favelas. The fourth direction is about the regulatory framework of urban development. The thesis of the work is that, particularly in regions with high primacy such as Latin America, urban planning, aiming at creating “spatially based institutions” and unifying the fragmented city, could have a great effectiveness. As a consequence, the study of Belo Horizonte planning strategy, presented in the last part of the work, close the analysis of the relation between urbanization and economic development. The Metropolitan Plan of Belo Horizonte aims at “urbanicidade”, that is at re-building the characteristics of an urban space in the city and at bridging the divide between urbanization and economic development. Social, institutional and territorial cohesion are crucial to attain urbanicidade.
17-feb-2011
Il lavoro discute la relazione tra urbanizzazione e sviluppo economico in America Latina. La relazione è di particolare interesse poiché, proprio in un’epoca in cui le città assumono un ruolo crescente a livello globale, in molti Paesi in Via di Sviluppo, come in America Latina, l’urbanizzazione non si associa necessariamente a sviluppo e coesione sociale. Il lavoro, dopo aver precisato la why-question, descrive il quadro globale dell’urbanizzazione e ricostruisce i più rilevanti fatti stilizzati dell’America Latina. Le due principali caratteristiche dell’urbanizzazione in America Latina sono la concentrazione della popolazione in un numero limitato di grandi città (organizzazione territoriale primaziale) e la profonda segmentazione fisica, relazionale ed economica delle città, di cui la manifestazione più eclatante sono gli slums. L’itinerario di ricerca sviluppato nel presente lavoro muove dall’idea che le due caratteristiche dell’urbanizzazione in America Latina non vadano lette ed interpretate con un approccio di tipo dicotomico fondato sulla teoria evolutiva degli “stadi dello sviluppo”, né con una contrapposizione di tipo “ecologico” fra spazio rurale ed urbano, ovvero fra grande e piccolo centro. Si propone, in alternativa, un approccio in grado, da un lato, di interpretare i processi di metropolizzazione con uno schema primazia-interdipendenza dei centri urbani, dall’altro, di introdurre elementi del filone economico istituzionale. Il nuovo approccio consente di raggiungere tre importanti risultati per l’interpretazione del quadro di urbanizzazione dell’America Latina. In primo luogo, si mostra l’infondatezza e l’inefficacia interpretativa dell’associazione fra dipendenza e primazia per l’urbanizzazione dell’America Latina. In secondo luogo, si evidenzia la trasformazione e non la fine del carattere primaziale dell’urbanizzazione per il verificarsi dei processi di metropolizzazione. Le seconde agglomerazioni urbane acquisiscono un ruolo maggiore e contribuiscono ad una redistribuzione della popolazione non verso i piccoli centri, ma sempre nel quadro metropolitano. L’assenza/inefficacia di un sistema istituzionale di regolazione dei diritti di proprietà, altrimenti definiti spatially blind institutions, ed un’accelerata urbanizzazione hanno contribuito ad una privatizzazione progressiva dello spazio pubblico urbano, attraverso l’elaborazione di strategie di auto-organizzazione individuale e collettiva. Di conseguenza, gli slums rappresentano il tentativo informale e illegale di risposta alle necessità abitative attraverso l’occupazione, funzionando come degli strumenti di redistribuzione “forzata” della ricchezza e della “terra”. I risultati ottenuti a livello macro-regionale vengono completati dallo studio del caso del Brasile che consente di approfondire la relazione fra urbanizzazione e sviluppo economico circa quattro ambiti. Il primo riguarda l’urbanizzazione che progressivamente sta interessando anche gli spazi rurali, al punto tale che per alcuni servizi e il reddito procapite si registrano maggiori differenze fra i Comuni ad elevatissima urbanizzazione ed il resto dell’universo comunale del Paese piuttosto che fra aree rurali ed urbane. Il secondo ambito attiene all’organizzazione urbana del Paese. Attraverso un’analisi delle relazioni gerarchiche fra i centri del sistema urbano e la misura della primazia, si evidenzia una riduzione della primazia urbana (delle principali città), ma una crescita della primazia metropolitana (delle Regioni Metropolitane delle stesse città). Dal 1970 in poi, il dinamismo dei Comuni fra 100mila e 500mila abitanti è strettamente legato ai Centroidi ed alle loro Regioni Metropolitane. Il terzo ambito concerne la misurazione del fenomeno delle favelas, una particolare tipologia di slums presente in Brasile, attraverso l’indicatore ufficiale degli aglomerados subnormais. L’analisi mostra che l’indicatore è biased verso i Comuni di maggiori dimensioni e a maggiore urbanizzazione e che è preferibile un approccio delle privazioni, come proposto dalle Nazioni Unite, per comprendere la condizione di vita nelle favelas e confrontarle in maniera non dicotomica con il resto della città. Inoltre l’analisi evidenzia la complessità e la differenziazione interna alle favelas. Il quarto aspetto riguarda la regolazione dello sviluppo. La tesi è che, in particolar modo nei contesti ad elevata primazia nazionale o statale, come l’America Latina ed anche il Brasile, l’avvio di processi di pianificazione urbana finalizzati alla creazione di spatially based institutions ed alla ricomposizione della città frammentata possa avere un’efficacia particolare. A tal proposito lo studio del Piano di Belo Horizonte, analizzato nell’ultima parte del lavoro, chiude a cerchio l’analisi della relazione urbanizzazione e sviluppo economico. Il Piano Metropolitano identifica come obiettivo principale del processo avviato ed anche dei progetti elaborati, l’urbanicidade, ovvero la restituzione dei caratteri urbani alla città, in altri termini il tentativo di coniugare l’urbanizzazione e lo sviluppo economico. Per l’urbanicidade, è fondamentale la coesione, non solamente intesa dal punto di vista sociale, ma anche territoriale ed istituzionale. Se la coesione sociale riguarda i disequilibri sociali, economici ed abitativi presenti, quella istituzionale concerne la necessità di promuovere una coalescenza fra gli attori pubblici interessati, in grado di coinvolgere ed orientare le strategie di investimento privato. La coesione territoriale, invece, si fonda sull’integrazione spaziale delle varie tipologie di livelli urbani: locale, micro-locale, rurale, comunale ed intercomunale che coesistono nell’ambito della Regione Metropolitana.
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