Premessa Il perseguimento di obiettivi di economicità dettati dalle attuali necessità di sostenibilità economico-finanziaria del sistema sanitario, hanno determinato l'esigenza di definire strategie di produzione di plasma (da aferesi), finalizzate a coniugare efficienza tecnico-economica e autosufficienza. Metodi I modelli di costing attuati presso il DIMT di Verona e il DIRMT della Regione Marche (da parte di studiosi dell'Università di Torino, nel primo caso, e dell'Università Politecnica delle Marche, nel secondo) hanno costruito la base per la determinazione dei costi di processo e di prodotto presso la Casa del Donatore (CD) di Bologna. La 1a fase ha riguardato la raccolta dati relativi a donatori, esami di qualificazione biologica, unità prodotte e eliminate, materiali utilizzati (singolo codice farmacia e relativo consuntivo di spesa), risorse umane (numero, qualifiche professionali, tempi, n. attività giornaliere, % di produttività), attrezzature, costi generali. La 2a fase ha riguardato la verifica dei costi diretti e l'attribuzione, secondo il principio funzionale, dei costi comuni alle unità prodotte. Risultati L'analisi dei tre contesti evidenzia differenze nella struttura dei costi imputabili a scelte organizzative, fattori economici e/o variabili strutturali. La plasmaferesi copre il 24% della raccolta nella Regione Marche e alla CD mentre a Verona la quota è del 17%. L'indice di donazione risulta più basso alla CD (1,8) rispetto agli altri due centri (2,2). I tre contesti presentano differenze nel profilo esami a donatore: sostanziale allineamento si riscontra nei controlli annuali; l'analisi degli esami a aspirante donatore e in occasione di prima donazione fa emergere uniformità nella tipologia degli esami, ma scelte differenti rispetto al momento di esecuzione (idoneità o prima donazione); per gli esami su donazione si riscontrano differenze legate a esami facoltativi per legge ma espletati a tutela del donatore e del ricevente. I tempi di lavoro rilevati nei tre centri risultano sovrapponibili mentre i costi del personale presentano oscillazioni dovute a differenze nelle politiche retributive. Nonostante queste differenze, focalizzando l'attenzione sul risultato di costo finale di un litro di plasma (da plasmaferesi), non si rilevano sostanziali differenze nei tre centri: il valore puntuale si attesta a 280 € per la CD e presenta minime oscillazioni negli altri contesti. Conclusioni Il confronto ha consentito di focalizzare l'attenzione su modifiche che ciascuna organizzazione può apportare -considerando le differenze nelle determinanti di costo- alla ricerca di una frontiera comune di efficienza, che possa costruire un riferimento applicabile anche ad altri contesti organizzativi.
Alla ricerca dell'efficienza nella plasmaferesi: un confronto tra strutture / Eandi, M.; Marasca, Stefano; Povero, M.; D'Andrea, Alessia; Tieghi, A.; Randi, V.; Picardi, F.; Gandini, G.; Aprili, G.; Piani, M.; Velati, C.. - In: BLOOD TRANSFUSION. - ISSN 1723-2007. - ELETTRONICO. - Supplement 2:(2015), pp. 170-171.
Alla ricerca dell'efficienza nella plasmaferesi: un confronto tra strutture
MARASCA, STEFANO;D'ANDREA, ALESSIA;
2015-01-01
Abstract
Premessa Il perseguimento di obiettivi di economicità dettati dalle attuali necessità di sostenibilità economico-finanziaria del sistema sanitario, hanno determinato l'esigenza di definire strategie di produzione di plasma (da aferesi), finalizzate a coniugare efficienza tecnico-economica e autosufficienza. Metodi I modelli di costing attuati presso il DIMT di Verona e il DIRMT della Regione Marche (da parte di studiosi dell'Università di Torino, nel primo caso, e dell'Università Politecnica delle Marche, nel secondo) hanno costruito la base per la determinazione dei costi di processo e di prodotto presso la Casa del Donatore (CD) di Bologna. La 1a fase ha riguardato la raccolta dati relativi a donatori, esami di qualificazione biologica, unità prodotte e eliminate, materiali utilizzati (singolo codice farmacia e relativo consuntivo di spesa), risorse umane (numero, qualifiche professionali, tempi, n. attività giornaliere, % di produttività), attrezzature, costi generali. La 2a fase ha riguardato la verifica dei costi diretti e l'attribuzione, secondo il principio funzionale, dei costi comuni alle unità prodotte. Risultati L'analisi dei tre contesti evidenzia differenze nella struttura dei costi imputabili a scelte organizzative, fattori economici e/o variabili strutturali. La plasmaferesi copre il 24% della raccolta nella Regione Marche e alla CD mentre a Verona la quota è del 17%. L'indice di donazione risulta più basso alla CD (1,8) rispetto agli altri due centri (2,2). I tre contesti presentano differenze nel profilo esami a donatore: sostanziale allineamento si riscontra nei controlli annuali; l'analisi degli esami a aspirante donatore e in occasione di prima donazione fa emergere uniformità nella tipologia degli esami, ma scelte differenti rispetto al momento di esecuzione (idoneità o prima donazione); per gli esami su donazione si riscontrano differenze legate a esami facoltativi per legge ma espletati a tutela del donatore e del ricevente. I tempi di lavoro rilevati nei tre centri risultano sovrapponibili mentre i costi del personale presentano oscillazioni dovute a differenze nelle politiche retributive. Nonostante queste differenze, focalizzando l'attenzione sul risultato di costo finale di un litro di plasma (da plasmaferesi), non si rilevano sostanziali differenze nei tre centri: il valore puntuale si attesta a 280 € per la CD e presenta minime oscillazioni negli altri contesti. Conclusioni Il confronto ha consentito di focalizzare l'attenzione su modifiche che ciascuna organizzazione può apportare -considerando le differenze nelle determinanti di costo- alla ricerca di una frontiera comune di efficienza, che possa costruire un riferimento applicabile anche ad altri contesti organizzativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.