Osservatorio privilegiato per focalizzare una delle più interessanti esperienze degli ultimi decenni nel campo degli studi urbani, nata nell’ambito della scuola di Brescia fondata e promossa da Roberto Busi. C’è un’istanza urgente e irrinunciabile nell’opera di Busi. Un richiamo che viene da lontano, affonda le radici nell’insegnamento di Vincenzo Columbo, suo punto di riferimento scientifico, erede di Cesare Chiodi e Giovanni Muzio. L’idea che anima l’attività di ricercatore e docente di Busi è di orientare le indagini scientifiche e le realizzazioni tecniche e sperimentali a una visione poliedrica delle cose urbane con uno sguardo attento e rigoroso che, prima di configurarsi come tecnica, sappia porgersi come principio etico: il sogno, e l’utopia, di un umanesimo scientifico, vagheggiato e raggiunto con la perseveranza e la concretezza delle cose vive. Alla sua infaticabile opera di promotore si deve il progetto della “città amica”, ricco di ricadute che investono gli stili e i modi di vivere sempre più riconosciuti come modelli condivisi della cultura contemporanea. Il “luogo” in cui questo progetto prende avvio e si rinnova è il CeSCAm nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente dell’Università degli Studi di Brescia, laboratorio di sperimentazioni che coinvolgono i temi urbani attuali: la sicurezza, la mitigazione del rischio, le dinamiche abitative, la valorizzazione dei centri storici, la sostenibilità degli interventi, la mobilità, i flussi di spostamento, la tutela delle categorie più fragili e indifese, la necessità degli elementi naturali, la ricchezza di valori sociali della strada, della piazza, dei parchi. Prende corpo così il paradigma della città amichevole, concorde e cordiale con gli uomini, serena nel dispiegare una bellezza discreta, sicura, gradevole e preziosa. Il pubblico cui si rivolge il libro è non solo quello di studenti, ricercatori e amministratori, ma anche quello di comuni cittadini, chiamati a prendere coscienza dell’utilità dell’urbanistica, tecnica per rifondare le discipline della città e garantire più appaganti modelli di vita, con particolare attenzione alle fasce sociali più vulnerabili

Gli studi urbani di Roberto Busi / Bedini, MARIA ANGELA. - In: AL. - ISSN 1825-8182. - STAMPA. - 492(2012).

Gli studi urbani di Roberto Busi

BEDINI, MARIA ANGELA
2012-01-01

Abstract

Osservatorio privilegiato per focalizzare una delle più interessanti esperienze degli ultimi decenni nel campo degli studi urbani, nata nell’ambito della scuola di Brescia fondata e promossa da Roberto Busi. C’è un’istanza urgente e irrinunciabile nell’opera di Busi. Un richiamo che viene da lontano, affonda le radici nell’insegnamento di Vincenzo Columbo, suo punto di riferimento scientifico, erede di Cesare Chiodi e Giovanni Muzio. L’idea che anima l’attività di ricercatore e docente di Busi è di orientare le indagini scientifiche e le realizzazioni tecniche e sperimentali a una visione poliedrica delle cose urbane con uno sguardo attento e rigoroso che, prima di configurarsi come tecnica, sappia porgersi come principio etico: il sogno, e l’utopia, di un umanesimo scientifico, vagheggiato e raggiunto con la perseveranza e la concretezza delle cose vive. Alla sua infaticabile opera di promotore si deve il progetto della “città amica”, ricco di ricadute che investono gli stili e i modi di vivere sempre più riconosciuti come modelli condivisi della cultura contemporanea. Il “luogo” in cui questo progetto prende avvio e si rinnova è il CeSCAm nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente dell’Università degli Studi di Brescia, laboratorio di sperimentazioni che coinvolgono i temi urbani attuali: la sicurezza, la mitigazione del rischio, le dinamiche abitative, la valorizzazione dei centri storici, la sostenibilità degli interventi, la mobilità, i flussi di spostamento, la tutela delle categorie più fragili e indifese, la necessità degli elementi naturali, la ricchezza di valori sociali della strada, della piazza, dei parchi. Prende corpo così il paradigma della città amichevole, concorde e cordiale con gli uomini, serena nel dispiegare una bellezza discreta, sicura, gradevole e preziosa. Il pubblico cui si rivolge il libro è non solo quello di studenti, ricercatori e amministratori, ma anche quello di comuni cittadini, chiamati a prendere coscienza dell’utilità dell’urbanistica, tecnica per rifondare le discipline della città e garantire più appaganti modelli di vita, con particolare attenzione alle fasce sociali più vulnerabili
2012
AL
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