L’articolo espone i risultati di una ricerca su sistemi collinari urbano-rurali diffusi, un continuum di piccole imprese e nuclei urbani storici tessuto da una fitta rete fortemente interconnessa, su cui si è strutturata la “via marchigiana allo sviluppo”. Uno snodarsi di filamenti insediatici ondivaghi di crinale che si sviluppano per migliaia di chilometri ed evidenziano gravi carenze della pianificazione-gestione territoriale degli enti pubblici e scarso interesse della comunità scientifica ad approfondire questi nuovi territori del paesaggio insediativo collinare diffuso. Obiettivo è il superamento del dualismo città-campagna, attraverso suggerimenti multiscala, dove il progetto attuativo è segmentato in tratti di alcuni chilometri, per i quali proporre qualificazioni formali e funzionali, marginature, riconoscibilità, caratteri identitari. Progetti che si innestano in piani e buone pratiche gestionali sovracomunali, superando le partizioni amministrative. Una rete interconnessa, che diventa struttura portante insostituibile per qualsiasi progetto di paesaggio. Nelle conclusioni vengono proposte strategie, suggerimenti gestionali, buone pratiche per progetti multiscala. Il paesaggio antropizzato produttivo diventa così una risorsa irrinunciabile per un nuovo tipo, condiviso, compatibile ed equo, di sviluppo economico-sociale, con risparmio di risorse e valorizzazione del modo di vivere in ambienti a bassa antropizzazione e alto valore paesistico-ambientale.
Paesaggi della diffusione collinare. Progetti, pianificazione e strategie rigenerative per i “nuovi territori del paesaggio produttivo” / Bedini, MARIA ANGELA; Bronzini, Fabio; Marinelli, Giovanni. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 23-28.
Paesaggi della diffusione collinare. Progetti, pianificazione e strategie rigenerative per i “nuovi territori del paesaggio produttivo”
BEDINI, MARIA ANGELA;BRONZINI, FABIO;MARINELLI, GIOVANNI
2015-01-01
Abstract
L’articolo espone i risultati di una ricerca su sistemi collinari urbano-rurali diffusi, un continuum di piccole imprese e nuclei urbani storici tessuto da una fitta rete fortemente interconnessa, su cui si è strutturata la “via marchigiana allo sviluppo”. Uno snodarsi di filamenti insediatici ondivaghi di crinale che si sviluppano per migliaia di chilometri ed evidenziano gravi carenze della pianificazione-gestione territoriale degli enti pubblici e scarso interesse della comunità scientifica ad approfondire questi nuovi territori del paesaggio insediativo collinare diffuso. Obiettivo è il superamento del dualismo città-campagna, attraverso suggerimenti multiscala, dove il progetto attuativo è segmentato in tratti di alcuni chilometri, per i quali proporre qualificazioni formali e funzionali, marginature, riconoscibilità, caratteri identitari. Progetti che si innestano in piani e buone pratiche gestionali sovracomunali, superando le partizioni amministrative. Una rete interconnessa, che diventa struttura portante insostituibile per qualsiasi progetto di paesaggio. Nelle conclusioni vengono proposte strategie, suggerimenti gestionali, buone pratiche per progetti multiscala. Il paesaggio antropizzato produttivo diventa così una risorsa irrinunciabile per un nuovo tipo, condiviso, compatibile ed equo, di sviluppo economico-sociale, con risparmio di risorse e valorizzazione del modo di vivere in ambienti a bassa antropizzazione e alto valore paesistico-ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.