La Chiesa di Santa Maria della Carità di Ascoli Piceno (una delle uniche due chiese marchigiane aperte 24h su 24h all’adorazione perpetua) è stata oggetto di un provvedimento di interdizione al culto e chiusura al pubblico a seguito degli eventi sismici dell’aprile del 2009. Tale provvedimento ha reso necessaria un’urgente valutazione della vulnerabilità sismica della Chiesa, al fine di individuare soluzioni di intervento finalizzate alla pronta riapertura della stessa incrementandone il livello di sicurezza compatibilmente con le esigenze di conservazione del monumento. La strada percorsa è stata quella di investire inizialmente tempo e risorse in una approfondita conoscenza della fabbrica. Ciò ha permesso di confutare le motivazioni per cui era stato chiuso il monumento. Effettuata l’analisi di vulnerabilità è stata proposta una sostenibile e mirata risposta terapeutica, che salvaguardasse il valore storico e culturale della Chiesa e che garantisse lo stesso incremento di sicurezza di un intervento tradizionale, abbattendo i costi stimati di quasi la metà.

La conoscenza della fabbrica come strumento di recupero sostenibile. La chiesa di S. M. della Carità (Ascoli Piceno) / Quagliarini, Enrico; Lenci, Stefano; Monni, Francesco; Vallucci, Sara. - In: IL PROGETTO SOSTENIBILE. - ISSN 1974-3327. - STAMPA. - 34-35:(2014), pp. 78-85.

La conoscenza della fabbrica come strumento di recupero sostenibile. La chiesa di S. M. della Carità (Ascoli Piceno)

QUAGLIARINI, ENRICO;LENCI, Stefano;MONNI, FRANCESCO;VALLUCCI, Sara
2014-01-01

Abstract

La Chiesa di Santa Maria della Carità di Ascoli Piceno (una delle uniche due chiese marchigiane aperte 24h su 24h all’adorazione perpetua) è stata oggetto di un provvedimento di interdizione al culto e chiusura al pubblico a seguito degli eventi sismici dell’aprile del 2009. Tale provvedimento ha reso necessaria un’urgente valutazione della vulnerabilità sismica della Chiesa, al fine di individuare soluzioni di intervento finalizzate alla pronta riapertura della stessa incrementandone il livello di sicurezza compatibilmente con le esigenze di conservazione del monumento. La strada percorsa è stata quella di investire inizialmente tempo e risorse in una approfondita conoscenza della fabbrica. Ciò ha permesso di confutare le motivazioni per cui era stato chiuso il monumento. Effettuata l’analisi di vulnerabilità è stata proposta una sostenibile e mirata risposta terapeutica, che salvaguardasse il valore storico e culturale della Chiesa e che garantisse lo stesso incremento di sicurezza di un intervento tradizionale, abbattendo i costi stimati di quasi la metà.
2014
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