L’Area Metropolitana Medio-Adriatica delle Marche rappresenta un’entità evolutiva policentrica della Piattaforma Territoriale Strategica Nazionale Tirreno-Adriatico Ancona-Civitavecchia, che “mette a servizio” dell'area transnazionale della Macroregione Adriatico-Jonica la propria vocazione all'interscambio e alla relazione tra reti e flussi di natura diversa. Tale contesto territoriale, con circa 400.000 abitanti, risulta idoneo a candidarsi come modello territoriale per gli investimenti comunitari integrati del prossimo sessennio 2014-2020, riservati ai progetti e investimenti per le città. Il sistema urbano policentrico, costituito da quaranta comuni, è fortemente radicato nel sistema morfologico che ne ha condizionato (e caratterizzato) lo sviluppo insediativo, prima per nuclei isolati e poi attraverso fenomeni di diffusione del tessuto urbanizzato di saldatura di frange urbane e periurbane. Oggi l’Area vasta Ancona-Jesi esprime caratteri molto diversificati che si aggiungono a quelli storici e consolidati del sistema insediativo marchigiano (dispersione insediativa dei paesaggi agrari urbanizzati dentro il reticolo storico dei crinali; concatenazione costiera di nuclei, isole e barriere; città lineare dei macrolotti e dei recinti specializzati lungo la compressione infrastrutturale valliva), caratterizzato da un’elevata diffusione, da un basso livello di densità insediativa e da forti relazioni funzionali. Un sistema relazionale coeso, inclusivo e gerarchico attorno alle polarità urbane principali. In questa logica il modello polarizzato delle dinamiche del singolo comune pivot, rispetto all’insieme dei nuclei urbani minori dei quali è riferimento, costituisce parte di un sistema più ampio di continuità e di relazione diretta tra ambiti urbani di primo livello, formando un sistema di lettura complesso, molto simile alla definizione di MUA (Morfological Urban Area, anche se con estensione territoriale ridotta, e per assonanza prossima al concetto di area metropolitana) data dalla Comunità Europea. In quest’ottica, la ricerca sviluppata costituisce un’interessante occasione di riflessione sulla specificità della “città-territorio del centro” e del loro potenziale di sviluppo, evidenziando come questo sistema policentrico possa superare la giustapposizione tra “aree interne” e “città metropolitane di rango”, puntando sul rilancio competitivo dei sistemi locali e il loro riconoscimento di “sistema urbano intermedio” coeso e competitivo nella scena nazionale ed europea.

Un progetto integrato di territorio tra aree interne e città metropolitane per il rilancio competitivo dei sistemi locali. Per un Piano di Area Vasta dell’Area Metropolitana Medio-Adriatica nelle Marche / Marinelli, Giovanni; Bronzini, Fabio; Bedini, MARIA ANGELA. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - ELETTRONICO. - 257(2014), pp. 1-6.

Un progetto integrato di territorio tra aree interne e città metropolitane per il rilancio competitivo dei sistemi locali. Per un Piano di Area Vasta dell’Area Metropolitana Medio-Adriatica nelle Marche

MARINELLI, GIOVANNI;BRONZINI, FABIO;BEDINI, MARIA ANGELA
2014-01-01

Abstract

L’Area Metropolitana Medio-Adriatica delle Marche rappresenta un’entità evolutiva policentrica della Piattaforma Territoriale Strategica Nazionale Tirreno-Adriatico Ancona-Civitavecchia, che “mette a servizio” dell'area transnazionale della Macroregione Adriatico-Jonica la propria vocazione all'interscambio e alla relazione tra reti e flussi di natura diversa. Tale contesto territoriale, con circa 400.000 abitanti, risulta idoneo a candidarsi come modello territoriale per gli investimenti comunitari integrati del prossimo sessennio 2014-2020, riservati ai progetti e investimenti per le città. Il sistema urbano policentrico, costituito da quaranta comuni, è fortemente radicato nel sistema morfologico che ne ha condizionato (e caratterizzato) lo sviluppo insediativo, prima per nuclei isolati e poi attraverso fenomeni di diffusione del tessuto urbanizzato di saldatura di frange urbane e periurbane. Oggi l’Area vasta Ancona-Jesi esprime caratteri molto diversificati che si aggiungono a quelli storici e consolidati del sistema insediativo marchigiano (dispersione insediativa dei paesaggi agrari urbanizzati dentro il reticolo storico dei crinali; concatenazione costiera di nuclei, isole e barriere; città lineare dei macrolotti e dei recinti specializzati lungo la compressione infrastrutturale valliva), caratterizzato da un’elevata diffusione, da un basso livello di densità insediativa e da forti relazioni funzionali. Un sistema relazionale coeso, inclusivo e gerarchico attorno alle polarità urbane principali. In questa logica il modello polarizzato delle dinamiche del singolo comune pivot, rispetto all’insieme dei nuclei urbani minori dei quali è riferimento, costituisce parte di un sistema più ampio di continuità e di relazione diretta tra ambiti urbani di primo livello, formando un sistema di lettura complesso, molto simile alla definizione di MUA (Morfological Urban Area, anche se con estensione territoriale ridotta, e per assonanza prossima al concetto di area metropolitana) data dalla Comunità Europea. In quest’ottica, la ricerca sviluppata costituisce un’interessante occasione di riflessione sulla specificità della “città-territorio del centro” e del loro potenziale di sviluppo, evidenziando come questo sistema policentrico possa superare la giustapposizione tra “aree interne” e “città metropolitane di rango”, puntando sul rilancio competitivo dei sistemi locali e il loro riconoscimento di “sistema urbano intermedio” coeso e competitivo nella scena nazionale ed europea.
2014
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