La ricerca di un modello alternativo di crescita incardinato su sistemi lineari insediativi diffusi città-campagna è tra gli obiettivi dello studio presentato in questa sede. Un nuovo patto città-campagna, dove il concetto di bioregione urbana integra la visione bioregionalista con l’attenzione all’integrazione in essa dei sistemi insediativi – che si richiama ai princìpi geddesiani della “sezione di valle” – al recupero delle fasce che circondavano le città storiche, alla ridefinizione dei margini urbani, alla riconnessione degli spazi aperti interclusi con il territorio rurale, alla ricostruzione di un rapporto alimentare e fruitivo fra città e campagna. In un clima di degrado e di crisi globale territori della diffusione, frange urbane, filamenti insediativi, periurbanizzazioni, campagne urbanizzate costituiscono una nuova occasione di sviluppo economico e sociale, una chance per una politica di lotta allo spreco delle risorse del territorio, per il rilancio dei valori locali e del modo di vivere in ambienti a basso livello di antropizzazione e alto valore paesistico-ambientale. Viene proposto un processo multilivello, attento alle aspirazioni e alla partecipazione degli abitanti dei luoghi, che pone questioni di cura e risignificazione dei contesti, dove la solidarietà tra città e campagna diventa un’intesa di reciproca utilità, una leva che favorisce il superamento dell’attuale crisi e guida verso un modello di crescita, strutturato sulla rivalutazione e integrazione di risorse paesaggistiche urbano-rurali e ambientali, accentrate e consolidate, da un lato; diffuse e ancora indefinite, dall’altro. La riscoperta dei valori del passato può conferire nuova linfa a modelli socio-economici e territoriali della contemporaneità, dove territorio, ambiente e paesaggio tornano ad essere considerati nella loro qualità di beni comuni non alienabili, e di produttori di ricchezza sociale. Il contributo approfondisce particolari tipologie di “nuovi territori della diffusione” dell’ambiente marchigiano: filamenti insediativi che si sviluppano per migliaia e migliaia di chilometri, un reticolo che avvolge, come una tela di ragno, centinaia di centri e nuclei storici, e un’infinita disseminazione di più recenti insediamenti sparsi. Un peculiare paesaggio della diffusione, poco studiato dalla comunità scientifica, e per nulla considerato dagli enti preposti al governo del territorio, non abituati a problematiche che trascendono i confini comunali e provinciali. Dallo studio sul campo emerge una narrazione interdisciplinare e interculturale che, partendo da posizioni concettuali e strategiche, giunge ad esplicitare pratiche progettuali multilivello, attraverso percorsi di solidarietà e sussidiarietà tra comunità locali, istituzioni e ambiente, che generano energie innovative favorendo interazioni virtuose tra diversità, incertezza, rischio.

Nuovi paradigmi per uno sviluppo alternativo di contrasto alla crisi: politiche e strategie per riscoprire le potenzialità economiche, sociali e ambientali di connettività città-campagna / Bedini, MARIA ANGELA; Bronzini, Fabio; Marinelli, Giovanni. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 2239-4222. - ELETTRONICO. - 257(2014), pp. 23-25.

Nuovi paradigmi per uno sviluppo alternativo di contrasto alla crisi: politiche e strategie per riscoprire le potenzialità economiche, sociali e ambientali di connettività città-campagna

BEDINI, MARIA ANGELA;BRONZINI, FABIO;MARINELLI, GIOVANNI
2014-01-01

Abstract

La ricerca di un modello alternativo di crescita incardinato su sistemi lineari insediativi diffusi città-campagna è tra gli obiettivi dello studio presentato in questa sede. Un nuovo patto città-campagna, dove il concetto di bioregione urbana integra la visione bioregionalista con l’attenzione all’integrazione in essa dei sistemi insediativi – che si richiama ai princìpi geddesiani della “sezione di valle” – al recupero delle fasce che circondavano le città storiche, alla ridefinizione dei margini urbani, alla riconnessione degli spazi aperti interclusi con il territorio rurale, alla ricostruzione di un rapporto alimentare e fruitivo fra città e campagna. In un clima di degrado e di crisi globale territori della diffusione, frange urbane, filamenti insediativi, periurbanizzazioni, campagne urbanizzate costituiscono una nuova occasione di sviluppo economico e sociale, una chance per una politica di lotta allo spreco delle risorse del territorio, per il rilancio dei valori locali e del modo di vivere in ambienti a basso livello di antropizzazione e alto valore paesistico-ambientale. Viene proposto un processo multilivello, attento alle aspirazioni e alla partecipazione degli abitanti dei luoghi, che pone questioni di cura e risignificazione dei contesti, dove la solidarietà tra città e campagna diventa un’intesa di reciproca utilità, una leva che favorisce il superamento dell’attuale crisi e guida verso un modello di crescita, strutturato sulla rivalutazione e integrazione di risorse paesaggistiche urbano-rurali e ambientali, accentrate e consolidate, da un lato; diffuse e ancora indefinite, dall’altro. La riscoperta dei valori del passato può conferire nuova linfa a modelli socio-economici e territoriali della contemporaneità, dove territorio, ambiente e paesaggio tornano ad essere considerati nella loro qualità di beni comuni non alienabili, e di produttori di ricchezza sociale. Il contributo approfondisce particolari tipologie di “nuovi territori della diffusione” dell’ambiente marchigiano: filamenti insediativi che si sviluppano per migliaia e migliaia di chilometri, un reticolo che avvolge, come una tela di ragno, centinaia di centri e nuclei storici, e un’infinita disseminazione di più recenti insediamenti sparsi. Un peculiare paesaggio della diffusione, poco studiato dalla comunità scientifica, e per nulla considerato dagli enti preposti al governo del territorio, non abituati a problematiche che trascendono i confini comunali e provinciali. Dallo studio sul campo emerge una narrazione interdisciplinare e interculturale che, partendo da posizioni concettuali e strategiche, giunge ad esplicitare pratiche progettuali multilivello, attraverso percorsi di solidarietà e sussidiarietà tra comunità locali, istituzioni e ambiente, che generano energie innovative favorendo interazioni virtuose tra diversità, incertezza, rischio.
2014
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