Nel territorio di Acquasanta Terme, provincia di Ascoli Piceno, numerose sono le sorgenti di acque mineralizzate sfruttate fin dal passato per le loro proprietà curative. Copiosi reperti archeologici, testimoniano non solo la presenza dei romani nel territorio ma anche l’esistenza di antiche terme ad essi riconducibili (CONTA 1982). Il territorio delle Terme, originariamente era indicato nella Tavola Peutingeriana come mansio, vicus “Ad Aquas” lungo la via Salaria, circa 1km dall’odierna Acquasanta dove è il paese di Santa Maria e dove è venuta alla luce la maggior parte dei resti oggi, solo in qualche caso, appena visibili. Esiste il testo di un autore anonimo (fine del 1700), che descrive con dovizia di particolari e disegni il ritrovamento dei resti delle antiche terme romane e della sorgente di acqua solfurea che emergeva nella zona più alta del complesso termale, dove era stata costruita anche una grande cisterna, unico elemento rimasto. La lettura dell’anonimo e di altri studiosi del passato, induce a ritenere che il complesso delle antiche terme romane fosse di grande rilievo e magnificenza. Con il presente lavoro si intende quindi rimarcare quanto sia decisamente stridente l’attuale stato di abbandono e degrado del sito termale di Acquasanta se raffrontato e contrapposto al passato. Da un lato la presenza di terme romane in Santa Maria, nel tempo completamente scomparse, dall’altro le gloriose terme di Acquasanta, dotate di un grandioso sistema ipogeo naturale, oggi in stato di abbandono. Si intende inoltre sottolineare la notevole valenza geoturistica dell’area in studio a cui, oltre al complesso ipogeo di Acquasanta, appartengono le gole e le grotte del Rio Garrafo e gli estesi depositi di travertino.

Significato storico e valenza geoturistica del complesso ipogeo di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) / Vivalda, PAOLA MARIA; Nanni, G.. - (2013). (Intervento presentato al convegno Geologia e Turismo 2003-2013 tenutosi a Bologna nel Giugno 2013).

Significato storico e valenza geoturistica del complesso ipogeo di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno)

VIVALDA, PAOLA MARIA;
2013-01-01

Abstract

Nel territorio di Acquasanta Terme, provincia di Ascoli Piceno, numerose sono le sorgenti di acque mineralizzate sfruttate fin dal passato per le loro proprietà curative. Copiosi reperti archeologici, testimoniano non solo la presenza dei romani nel territorio ma anche l’esistenza di antiche terme ad essi riconducibili (CONTA 1982). Il territorio delle Terme, originariamente era indicato nella Tavola Peutingeriana come mansio, vicus “Ad Aquas” lungo la via Salaria, circa 1km dall’odierna Acquasanta dove è il paese di Santa Maria e dove è venuta alla luce la maggior parte dei resti oggi, solo in qualche caso, appena visibili. Esiste il testo di un autore anonimo (fine del 1700), che descrive con dovizia di particolari e disegni il ritrovamento dei resti delle antiche terme romane e della sorgente di acqua solfurea che emergeva nella zona più alta del complesso termale, dove era stata costruita anche una grande cisterna, unico elemento rimasto. La lettura dell’anonimo e di altri studiosi del passato, induce a ritenere che il complesso delle antiche terme romane fosse di grande rilievo e magnificenza. Con il presente lavoro si intende quindi rimarcare quanto sia decisamente stridente l’attuale stato di abbandono e degrado del sito termale di Acquasanta se raffrontato e contrapposto al passato. Da un lato la presenza di terme romane in Santa Maria, nel tempo completamente scomparse, dall’altro le gloriose terme di Acquasanta, dotate di un grandioso sistema ipogeo naturale, oggi in stato di abbandono. Si intende inoltre sottolineare la notevole valenza geoturistica dell’area in studio a cui, oltre al complesso ipogeo di Acquasanta, appartengono le gole e le grotte del Rio Garrafo e gli estesi depositi di travertino.
2013
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