Servizio sociale e politiche sociali: l'esperienza delle Marche

In questo contributo si evidenziano gli orientamenti politici e le linee programmatiche del sistema di welfare marchigiano dall’applicazione della legge 328/2000, individuando gli aspetti che hanno influito maggiormente sull’organizzazione dei servizi e sull’operatività degli assistenti sociali. A livello nazionale si rileva che i processi di trasformazione del welfare hanno modificato i contesti di lavoro degli assistenti sociali, mettendo in atto cambiamenti che si riflettono sugli aspetti organizzativi, sulle pratiche lavorative e sugli obiettivi che gli operatori sono chiamati a perseguire per mandato degli Enti in cui lavorano. La carenza di politiche sociali ha costituito un vincolo all’individuazione di percorsi assistenziali adeguati; gli assistenti sociali si sono trovati ad intervenire in realtà sempre più complesse e con meno risorse. Se, da un lato, la legge quadro non è riuscita ad affrontare le criticità storiche del welfare italiano, dall’altro è riuscita a potenziare la rete dei servizi affidati ai Comuni, oltre a dare un forte impulso all’attività normativa e programmatica di quasi tutte le Regioni italiane. Nel delineare le peculiarità dei processi formativi e operativi relativi agli assistenti sociali nella Regione Marche si farà riferimento agli esiti di una ricerca, Analisi della struttura e dell’occupazione del settore dei servizi sociali nella Regione Marche, commissionata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla Regione Marche e realizzata nel 2010 dal Centro di Ricerca Interdipartimentale per l’Integrazione Socio-Sanitaria (CRISS) dell’Università Politecnica delle Marche insieme all’Università di Urbino, di Macerata e un centro di ricerca nazionale.