La diagnosi ed il controllo dell’ipertensione non possono prescindere da una rilevazione accurata della pressione arteriosa (PA). Nonostante la presenza di numerosi studi che dimostrino come, tra altri fattori, anche la tecnica di rilevazione possa influenzare notevolmente la PA, con scostamenti tra diverse misurazioni anche superiori ai 10 mmHg, la letteratura sulla qualità della misurazione della PA da parte dei professionisti sanitari è estremamente carente, e nessuno studio ha intervistato direttamente i pazienti ospedalieri. E’ stato quindi condotto uno studio multicentrico, cross-sectional, al fine di valutare direttamente dai pazienti l’aderenza dei professionisti sanitari alle vigenti linee guida sulla metodologia di rilevazione della pressione arteriosa, e di identificare eventuali fattori predittivi di una maggiore qualità di misurazione. METODI: Un infermiere precedentemente istruito ha intervistato un campione casuale di pazienti ospedalizzati per un ricovero ordinario di durata superiore a una notte (ed escludendo ricoveri in Pronto Soccorso o per Disturbi Mentali), ai quali era stata misurata la PA dal personale ospedaliero al massimo tre ore prima. Il questionario conteneva 15 domande sulle procedure che sono raccomandate da tutte le più comuni linee guida. RISULTATI: Quattordici ospedali situati in 7 regioni italiane hanno accettato di partecipare, ed è stato raccolto un totale di 1334 questionari. Nove delle pratiche raccomandate dalle linee guida sono state seguite effettivamente dagli operatori nella maggioranza (>70%) delle misurazioni della PA, mentre altre pratiche venivano eseguite raramente: nel 98,6%, 82,2% e 81,1% dei partecipanti, rispettivamente, la circonferenza del braccio non è stata misurata, la PA è stata misurata una volta sola, la PA del braccio controlaterale non è mai stata misurata durante il ricovero. Nel complesso, 10 o più pratiche delle 15 raccomandate sono state seguite solo nel 33,4% delle misurazioni. Infine, l’analisi multivariata ha mostrato una probabilità maggiore di misurazione accurata da parte degli infermieri rispetto ai medici o altri professionisti. CONCLUSIONI: L’aderenza da parte degli operatori sanitari ospedalieri ad alcune delle raccomandazioni contenute nelle linee guida sulla misurazione della PA è ancora oggi inaccettabilmente bassa. Questo tipo di survey fornisce indicazioni dettagliate alle direzioni sanitarie sulle procedure ed i contesti che necessitano di un intervento educativo prioritario, e rappresenta uno strumento di notevole costo- efficacia da utilizzare per la valutazione di routine dell’accuratezza della misurazione della PA nel setting ospedaliero.

(IN)accuratezza della misurazione della pressione arteriosa in 14 ospedali italiani / Manzoli, L; Flacco, M. E.; Simonetti, V; D'Errico, Marcello Mario; De Vito, C; Forni, C; La Torre, G; Liguori, G; Messina, G; Mezzetti, A; Panella, M; Pizzi, C; Siliquini, R; Villari, P; Cicolini, G.. - (2012), pp. 369-369. (Intervento presentato al convegno Prevenzione e Sanità Pubblica al servizio del Paese tenutosi a Santa margherita di Pula (Cagliari) nel 3-6 ottobre 2012).

(IN)accuratezza della misurazione della pressione arteriosa in 14 ospedali italiani

D'ERRICO, Marcello Mario;
2012-01-01

Abstract

La diagnosi ed il controllo dell’ipertensione non possono prescindere da una rilevazione accurata della pressione arteriosa (PA). Nonostante la presenza di numerosi studi che dimostrino come, tra altri fattori, anche la tecnica di rilevazione possa influenzare notevolmente la PA, con scostamenti tra diverse misurazioni anche superiori ai 10 mmHg, la letteratura sulla qualità della misurazione della PA da parte dei professionisti sanitari è estremamente carente, e nessuno studio ha intervistato direttamente i pazienti ospedalieri. E’ stato quindi condotto uno studio multicentrico, cross-sectional, al fine di valutare direttamente dai pazienti l’aderenza dei professionisti sanitari alle vigenti linee guida sulla metodologia di rilevazione della pressione arteriosa, e di identificare eventuali fattori predittivi di una maggiore qualità di misurazione. METODI: Un infermiere precedentemente istruito ha intervistato un campione casuale di pazienti ospedalizzati per un ricovero ordinario di durata superiore a una notte (ed escludendo ricoveri in Pronto Soccorso o per Disturbi Mentali), ai quali era stata misurata la PA dal personale ospedaliero al massimo tre ore prima. Il questionario conteneva 15 domande sulle procedure che sono raccomandate da tutte le più comuni linee guida. RISULTATI: Quattordici ospedali situati in 7 regioni italiane hanno accettato di partecipare, ed è stato raccolto un totale di 1334 questionari. Nove delle pratiche raccomandate dalle linee guida sono state seguite effettivamente dagli operatori nella maggioranza (>70%) delle misurazioni della PA, mentre altre pratiche venivano eseguite raramente: nel 98,6%, 82,2% e 81,1% dei partecipanti, rispettivamente, la circonferenza del braccio non è stata misurata, la PA è stata misurata una volta sola, la PA del braccio controlaterale non è mai stata misurata durante il ricovero. Nel complesso, 10 o più pratiche delle 15 raccomandate sono state seguite solo nel 33,4% delle misurazioni. Infine, l’analisi multivariata ha mostrato una probabilità maggiore di misurazione accurata da parte degli infermieri rispetto ai medici o altri professionisti. CONCLUSIONI: L’aderenza da parte degli operatori sanitari ospedalieri ad alcune delle raccomandazioni contenute nelle linee guida sulla misurazione della PA è ancora oggi inaccettabilmente bassa. Questo tipo di survey fornisce indicazioni dettagliate alle direzioni sanitarie sulle procedure ed i contesti che necessitano di un intervento educativo prioritario, e rappresenta uno strumento di notevole costo- efficacia da utilizzare per la valutazione di routine dell’accuratezza della misurazione della PA nel setting ospedaliero.
2012
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