Da tempo è condiviso che razionalità ed emozioni concorrano ad influenzare i processi decisionali che implicano incertezza e rischio. Esiste un metodo per misurare la tolleranza al rischio senza che le persone siano in grado di condizionarne emotivamente la rilevazione? Quando si esprime una auto-valutazione della propria tolleranza al rischio, si rende un giudizio attendibile, o distorto dalla rappresentazione che si vuole dare di sé agli altri - ed a se stessi? Quindi, gli strumenti impiegati nella realtà operativa, come i questionari MiFID, si fondano su un approccio intrinsecamente corretto? Esistono delle caratteristiche socio-demografiche o professionali che sono più ricorrenti fra gli individui, in relazione alla loro tolleranza al rischio? Ed infine, le decisioni finanziarie prese nella vita reale, di investimento e di sottoscrizione di polizze assicurative, come anche le nostre scelte previdenziali, sono assunte in base alla ragione o alle emozioni? Grazie alla collaborazione interdisciplinare tra studiosi di finanza e di neuroscienze, il libro tenta di fornire alcune risposte a questi interrogativi, sulla base sia di una ricostruzione dello stato dell’arte, sia di esperimenti psico-fisiologici, uniti a rilevazioni economiche classiche, svolti su un campione di oltre 600 individui, di cui quasi un terzo è costituito da trader on line, gestori di fondi e promotori finanziari.
LE DECISIONI DI INVESTIMENTO, ASSICURATIVE E PREVIDENZIALITra finanza e psicologia / Lucarelli, Caterina; Alemanni, B.; Brighetti, G.. - STAMPA. - (2012).
LE DECISIONI DI INVESTIMENTO, ASSICURATIVE E PREVIDENZIALITra finanza e psicologia
LUCARELLI, Caterina;
2012-01-01
Abstract
Da tempo è condiviso che razionalità ed emozioni concorrano ad influenzare i processi decisionali che implicano incertezza e rischio. Esiste un metodo per misurare la tolleranza al rischio senza che le persone siano in grado di condizionarne emotivamente la rilevazione? Quando si esprime una auto-valutazione della propria tolleranza al rischio, si rende un giudizio attendibile, o distorto dalla rappresentazione che si vuole dare di sé agli altri - ed a se stessi? Quindi, gli strumenti impiegati nella realtà operativa, come i questionari MiFID, si fondano su un approccio intrinsecamente corretto? Esistono delle caratteristiche socio-demografiche o professionali che sono più ricorrenti fra gli individui, in relazione alla loro tolleranza al rischio? Ed infine, le decisioni finanziarie prese nella vita reale, di investimento e di sottoscrizione di polizze assicurative, come anche le nostre scelte previdenziali, sono assunte in base alla ragione o alle emozioni? Grazie alla collaborazione interdisciplinare tra studiosi di finanza e di neuroscienze, il libro tenta di fornire alcune risposte a questi interrogativi, sulla base sia di una ricostruzione dello stato dell’arte, sia di esperimenti psico-fisiologici, uniti a rilevazioni economiche classiche, svolti su un campione di oltre 600 individui, di cui quasi un terzo è costituito da trader on line, gestori di fondi e promotori finanziari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.