Paper n° 08-009 Il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani rappresenta, nelle Marche come nell’intera nazione italiana, una “emergenza” alla quale è necessario porre una adeguata attenzione politica, sia da parte delle autorità governative centrali che da parte delle municipalità le quali, spesso, si trovano nella malaugurata condizione di affrontare problematiche inerenti l’esaurimento delle discariche ed il reperimento di nuovi siti adatti ad ospitarle. Il presente lavoro affronta l’emergenza di una discarica marchigiana in esaurimento, denominata “discarica comprensoriale del Galoppo”, utilizzata dal 1974 dalla popolazione di un vasto territorio della provincia di Ancona, comprendente circa 120.000 cittadini residenti, per lo giornaliero di circa 1,42 kg/ab di rifiuti solidi urbani (RSU), smaltimento per un totale di 510.000 tonnellate di RSU abbancati fino al 2007. La succitata discarica dovrà essere abbandonata entro il 2008. Si propone di adottare una innovativa tipologia impiantistica, denominata Bireattore Attivabile (BA), che recepisce le più recenti norme legislative, sia nazionali che europee [D.Lgs. 36/03 (art. 5-6) -D.Lgs. 36/03 (all. 1 par. 2.5), D.Lgs. 387/03 (art. 1-2)]. Più specificatamente, il BA basa il suo funzionamento sul Processo Biocubi®, sviluppato dal “Sistema Ecodeco”, che permette di stabilizzare e valorizzare energeticamente la Frazione Residua (FR) di rifiuti solidi urbani, tramite il processo della “bioessiccazione”. Dal Bioessiccato si ottiene: una “Frazione Metanigena” (FM), contenente materiali cellulosici ed organici, ed in una “Non Rinnovabile”, arricchita in plastica, costituente il “Combustibile Derivato da Rifiuti” (CDR) utilizzabile nei termovalorizzatori. Nel presente lavoro si propone di utilizzare in situ la FM prodotta, mediante la costituzione di Bioreattori Attivabili i quali, attivati tramite aggiunta di acqua e/o percolato, quest’ultimo disponibile in grande quantità nella vecchia discarica ed attualmente trattato chimicamente con grande dispendio di risorse economiche, producono biogas [gas da discarica] di qualità elevata. L’impianto di recupero energetico del biogas sarà costituito da una centrale per la produzione di energia elettrica costituita da 16 motori alternativi a combustione interna che, complessivamente, permetteranno di disporre di una potenza elettrica complessiva installata di circa 4,8 MWe. Le conclusioni permettono di affermare come, l’impiego della tecnologia del BA, aumenta notevolmente il potenziale di conversione da rifiuto ad energia, elimina, tramite l’utilizzo, il percolato, recupera spazio a seguito del compattamento dei rifiuti, accelera il processo di decomposizione riducendo conseguentemente il periodo di controllo nel post-chiusura (dai 25 anni della discarica tradizionale a 4/5 anni) e, per ultimo, ma non meno importante, assicura la sostenibilità di una discarica anche nel periodo di post-chiusura.

Il bioreattore attivabile (BA) utilizzato per la stabilizzazione accelerata e la valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati / Pierpaoli, Paolo; Santoni, M.. - 2008:(2008). (Intervento presentato al convegno 63° Congresso ATI tenutosi a Palermo nel Settembre 2008).

Il bioreattore attivabile (BA) utilizzato per la stabilizzazione accelerata e la valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati

PIERPAOLI, Paolo;
2008-01-01

Abstract

Paper n° 08-009 Il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani rappresenta, nelle Marche come nell’intera nazione italiana, una “emergenza” alla quale è necessario porre una adeguata attenzione politica, sia da parte delle autorità governative centrali che da parte delle municipalità le quali, spesso, si trovano nella malaugurata condizione di affrontare problematiche inerenti l’esaurimento delle discariche ed il reperimento di nuovi siti adatti ad ospitarle. Il presente lavoro affronta l’emergenza di una discarica marchigiana in esaurimento, denominata “discarica comprensoriale del Galoppo”, utilizzata dal 1974 dalla popolazione di un vasto territorio della provincia di Ancona, comprendente circa 120.000 cittadini residenti, per lo giornaliero di circa 1,42 kg/ab di rifiuti solidi urbani (RSU), smaltimento per un totale di 510.000 tonnellate di RSU abbancati fino al 2007. La succitata discarica dovrà essere abbandonata entro il 2008. Si propone di adottare una innovativa tipologia impiantistica, denominata Bireattore Attivabile (BA), che recepisce le più recenti norme legislative, sia nazionali che europee [D.Lgs. 36/03 (art. 5-6) -D.Lgs. 36/03 (all. 1 par. 2.5), D.Lgs. 387/03 (art. 1-2)]. Più specificatamente, il BA basa il suo funzionamento sul Processo Biocubi®, sviluppato dal “Sistema Ecodeco”, che permette di stabilizzare e valorizzare energeticamente la Frazione Residua (FR) di rifiuti solidi urbani, tramite il processo della “bioessiccazione”. Dal Bioessiccato si ottiene: una “Frazione Metanigena” (FM), contenente materiali cellulosici ed organici, ed in una “Non Rinnovabile”, arricchita in plastica, costituente il “Combustibile Derivato da Rifiuti” (CDR) utilizzabile nei termovalorizzatori. Nel presente lavoro si propone di utilizzare in situ la FM prodotta, mediante la costituzione di Bioreattori Attivabili i quali, attivati tramite aggiunta di acqua e/o percolato, quest’ultimo disponibile in grande quantità nella vecchia discarica ed attualmente trattato chimicamente con grande dispendio di risorse economiche, producono biogas [gas da discarica] di qualità elevata. L’impianto di recupero energetico del biogas sarà costituito da una centrale per la produzione di energia elettrica costituita da 16 motori alternativi a combustione interna che, complessivamente, permetteranno di disporre di una potenza elettrica complessiva installata di circa 4,8 MWe. Le conclusioni permettono di affermare come, l’impiego della tecnologia del BA, aumenta notevolmente il potenziale di conversione da rifiuto ad energia, elimina, tramite l’utilizzo, il percolato, recupera spazio a seguito del compattamento dei rifiuti, accelera il processo di decomposizione riducendo conseguentemente il periodo di controllo nel post-chiusura (dai 25 anni della discarica tradizionale a 4/5 anni) e, per ultimo, ma non meno importante, assicura la sostenibilità di una discarica anche nel periodo di post-chiusura.
2008
9788877588395
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