La determinazione del livello e della speciazione di metalli pesanti nell'acqua sotterranea di un terreno è di notevole rilevanza per l’accertamento del rischio ambientale connesso. Nel presente lavoro viene preso in esame un sito ad uso industriale contaminato da metalli pesanti al fine di valutarne la mobilità nell'acqua interstiziale tramite tre strategie di indagine diverse. Il contenuto totale dei metalli, la labilità determinata con la tecnica basata sulla diffusione in film sottile (DGT) ed il rilascio determinato con la lisciviazione sequenziale sul suolo, vengono poste a confronto e valutate alla luce dei risultati analitici conseguiti sull'acqua prelevata da piezometri realizzati allo scopo. La tecnica DGT si è rivelata una metodologia ragionevolmente semplice e affidabile. Inoltre, consentendo di campionare la frazione labile del metallo senza alterare la matrice suolo, appare in grado di fornire informazioni sulla mobilità necessarie per l’approfondimento del rischio ambientale.
PERSISTENZA DI METALLI PESANTI NEL SUOLO VALUTATA CON DIVERSE STRATEGIE ANALITICHE / Ruello, Maria Letizia; Sani, Daniela; Dottori, M.; Fava, Gabriele. - 2:(2004), pp. 177-184.
PERSISTENZA DI METALLI PESANTI NEL SUOLO VALUTATA CON DIVERSE STRATEGIE ANALITICHE
RUELLO, Maria Letizia;SANI, DANIELA;FAVA, GABRIELE
2004-01-01
Abstract
La determinazione del livello e della speciazione di metalli pesanti nell'acqua sotterranea di un terreno è di notevole rilevanza per l’accertamento del rischio ambientale connesso. Nel presente lavoro viene preso in esame un sito ad uso industriale contaminato da metalli pesanti al fine di valutarne la mobilità nell'acqua interstiziale tramite tre strategie di indagine diverse. Il contenuto totale dei metalli, la labilità determinata con la tecnica basata sulla diffusione in film sottile (DGT) ed il rilascio determinato con la lisciviazione sequenziale sul suolo, vengono poste a confronto e valutate alla luce dei risultati analitici conseguiti sull'acqua prelevata da piezometri realizzati allo scopo. La tecnica DGT si è rivelata una metodologia ragionevolmente semplice e affidabile. Inoltre, consentendo di campionare la frazione labile del metallo senza alterare la matrice suolo, appare in grado di fornire informazioni sulla mobilità necessarie per l’approfondimento del rischio ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.