Il lavoro riguarda lo studio della lisciviazione di alcali di calcestruzzi preparati con aggregati provenienti dal riciclaggio di rifiuti da costruzione e demolizione. Nel corso della sperimentazione è stato impiegato un aggregato così come viene prodotto realmente da un impianto di riciclaggio, che utilizza la cosiddetta tecnologia Recupero Omogeneizzato degli Scarti in Edilizia (R.O.S.E.). Ai fini della valutazione della fattibilità di un suo impiego in edilizia, il calcestruzzo con l’aggregato riciclato è stato caratterizzato, oltre che dal punto di vista della cessione, anche da quello della resistenza meccanica a compressione e di alcune proprietà miscrostrutturali. Tenuto conto che i materiali utilizzati sono sottoposti alle indicazioni del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 5 febbraio 1998 [1], gli elementi chimici monitorati sono stati i cationi alcalini (calcio, sodio e potassio) e alcuni anioni (cloruri e solfati).
Suscettibilità alla Lisciviazione di Calcestruzzi contenenti Inerti Riciclati da Costruzione e Demolizione / Fava, Gabriele; Sani, Daniela; Ruello, Maria Letizia. - STAMPA. - 310(1):(2003), pp. 120-125.
Suscettibilità alla Lisciviazione di Calcestruzzi contenenti Inerti Riciclati da Costruzione e Demolizione
FAVA, GABRIELE;SANI, DANIELA;RUELLO, Maria Letizia
2003-01-01
Abstract
Il lavoro riguarda lo studio della lisciviazione di alcali di calcestruzzi preparati con aggregati provenienti dal riciclaggio di rifiuti da costruzione e demolizione. Nel corso della sperimentazione è stato impiegato un aggregato così come viene prodotto realmente da un impianto di riciclaggio, che utilizza la cosiddetta tecnologia Recupero Omogeneizzato degli Scarti in Edilizia (R.O.S.E.). Ai fini della valutazione della fattibilità di un suo impiego in edilizia, il calcestruzzo con l’aggregato riciclato è stato caratterizzato, oltre che dal punto di vista della cessione, anche da quello della resistenza meccanica a compressione e di alcune proprietà miscrostrutturali. Tenuto conto che i materiali utilizzati sono sottoposti alle indicazioni del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 5 febbraio 1998 [1], gli elementi chimici monitorati sono stati i cationi alcalini (calcio, sodio e potassio) e alcuni anioni (cloruri e solfati).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.