RIASSUNTO – Aspetti riproduttivi e produttivi in un allevamento bufalino della regione Marche: un decennio di attività. Sono stati valutati i parametri riproduttivi e produttivi di un’azienda bufalina locata nell’area Marchigiana dell’Appennino Centrale, per un periodo di attività di 13 anni. L’età media al primo parto di 35,9 mesi, sottolinea una notevole precocità riproduttiva degli animali e buone performance riproduttive della mandria (intervallo interparto medio 443 d e durata dell’asciutta 156 d). La produzione di latte è aumentata nel periodo di osservazione fino al massimo produttivo di 2321 kg di latte nell’anno 2002. La non eccellente qualità del latte, prodotto in una zona d’allevamento non vocata, suggerisce la necessità di una stima dei fabbisogni reali delle bufale per raggiungere un titolo lipidico più idoneo alla trasformazione casearia del latte bufalino, che in Italia è destinato unicamente alla produzione di mozzarella.
Reproduction and production in a buffaloes farm of the Marche region: a ten year study / Mattii, S.; Tommei, B.; Pasquini, M.. - In: ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE. - ISSN 1594-4077. - ELETTRONICO. - 4, Suppl. 2:(2005), pp. 310-312. (Intervento presentato al convegno 16th ASPA Congress tenutosi a Torino - Italy) [10.4081/ijas.2005.2s.310].
Reproduction and production in a buffaloes farm of the Marche region: a ten year study
Mattii S.;Pasquini M.
2005-01-01
Abstract
RIASSUNTO – Aspetti riproduttivi e produttivi in un allevamento bufalino della regione Marche: un decennio di attività. Sono stati valutati i parametri riproduttivi e produttivi di un’azienda bufalina locata nell’area Marchigiana dell’Appennino Centrale, per un periodo di attività di 13 anni. L’età media al primo parto di 35,9 mesi, sottolinea una notevole precocità riproduttiva degli animali e buone performance riproduttive della mandria (intervallo interparto medio 443 d e durata dell’asciutta 156 d). La produzione di latte è aumentata nel periodo di osservazione fino al massimo produttivo di 2321 kg di latte nell’anno 2002. La non eccellente qualità del latte, prodotto in una zona d’allevamento non vocata, suggerisce la necessità di una stima dei fabbisogni reali delle bufale per raggiungere un titolo lipidico più idoneo alla trasformazione casearia del latte bufalino, che in Italia è destinato unicamente alla produzione di mozzarella.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.